sabato 2 ottobre 2021

La Nuova Comunicazione RAI: la strategia dell'emozione

Foto di Gino Crescoli da Pixabay

Al sabato mattina, in genere molto presto, si svolge la cerimonia laica di maggiore significato della settimana: con molta calma, lentamente, si fa la passeggiata, poi l’acquisto dei giornali e, infine, la sosta al caffè. Anzitutto si osserva il mondo degli umani, i volti delle persone, le loro espressioni, e poi si ascolta il mormorio di fondo delle loro conversazioni. Dopo si osserva il mondo della natura: ci sono gli alberi che cominciano ad ingiallire, il cielo leggermente velato di grigio, il gatto che punta i piccioni e il cagnolino della signora al tavolo vicino che è sdraiato sonnacchioso e non si accorge di nulla. Poi arriva la tazzina di caffè, insieme da un fresco bicchiere di acqua leggermente frizzante che accompagna un piattino con tre biscottini al burro (dicono fatti in casa). 

Insomma se qualcuno arrivasse ora e mi chiedesse “come va?” gli potrei rispondere serenamente : “bene, grazie, e tu?”.

Dopo di che, sempre lentamente, molto lentamente, prendo in mano i giornali e anzitutto leggo i titoli delle prime pagine, tanto per capire l’aria che tira, i grandi “trend topics” come si usa dire. Dopo di che ancora, uno per uno, li sfoglio e mi soffermo appena su qualche articolo che mi interessa e, un po alla vecchia maniera, faccio l’orecchietta alla pagina, una specie di contrassegno, per poi leggerlo con calma più avanti. E così via con tutti i giornali. Dopo di che ancora riprendo uno a uno le varie “orecchiette” e leggo attentamente. Tornato a casa, ritaglio e conservo (ora mi ritrovo con montagna di carta che prima o poi dovrò rimettere in ordine).

Bene, a questo punto si inizia a scrivere il post della giornata che, ovviamente, non vive solo dei giornali quotidiani ma è frutto anche del lavoro della giornata precedente fatta di incontri “di persona” con tanto di stretta di mano e/o abbraccio (Covid Pass Free!!!) di telefonate, di messaggi, di mail e di notizie che arrivano dai vari siti.

Ora vi parliamo di una cerimonia, antica e consolidata, che sembra un pilastro della comunicazione: la Conferenza Stampa. Questa mattina abbiamo cercato qualche notizia che si riferisse, appunto,  alla conferenza stampa avvenuta ieri a Viale Mazzini con i Ministro dell’Istruzione Bianchi dove si è parlato di collaborazione tra Rai e il mondo della scuola. Non essendo stato invitato (come sembra pure molti altri colleghi) ero e sono interessato a sapere qualcosa di più. Nulla, non trovo una riga, il fatto non sembra esistito, nulla è avvenuto (almeno da quanto ho potuto riscontrare in quel limitato numero di giornali di cui dispongo). Dopo di che vado a cercare sulla rete dove ricerco con Google “Bianchi … Rai … scuola” e trovo solo due siti che ne parlano: “Orizzonte Scuola” e “Tecnica della Scuola” e sono pure stati pubblicati oltre 21 ore fa. Ora, delle due l’una: o durante l’incontro non è stata detta una sola parola che meritasse una riga su un giornale o un lancio di agenzia, oppure sono state dette cose fondamentali e i giornalisti non se ne sono accorti. Va a sapere!

Tutto questo ci riporta al tema sollevato nei giorni scorsi su Bloggorai: il nuovo corso della comunicazione di Viale Mazzini con l’arrivo dei due nuovi responsabili, Colantoni e Marroni (che non rispondono alle mail e ai messaggi) specificamente nominati dall’AD Fuortes. Ci è venuto un dubbio atroce: vuoi vedere che il Direttore Creativo ha creato un nuovo modello di comunicazione che non prevede la conferenza stampa come strumento di comunicazione? Vuoi vedere che il Comunicatore Creativo ha intuito che questo strumento non funziona più, cioè non è più utile a sostenere e veicolare le informazioni? Vuoi vedere che ha sollevato un problema che, tutto sommato, può avere anche qualche margine di fondamento?  

Chi mi conosce, sa bene che negli oltre 40 anni di onorata professione si è trovato spesso e volentieri dai due lati delle conferenze stampa: sono stato sia promotore e organizzatore nonché partecipante. Potrei scrivere lunghi capitoli sul primo versante (a partire da quando, sempre in Rai, non era immaginabile una conferenza stampa senza un gadget per i giornalisti ed ho ancora in memoria quando si trattava di presentare una trasmissione estiva e ci siamo lambiccati a lungo per trovare un gadget adeguato e, alla fine, idea geniale, siamo corsi alla Standa di Via Cola di Rienzo - quando c’era ancora - ed abbiamo comprato 40 secchielli e palette da spiaggia …un successone!!!). Dunque, il tema “conferenza stampa” lo dovrei conoscere abbastanza bene per poter sollevare dubbi e interrogativi su come e quando funzionano o meno.

Il caso di ieri è però alquanto particolare perché si è svolto in casa Rai dove l’ospite, a quanto sembra, avrebbe fatto esplicita richiesta di preferire lui la gestione dei giornalisti da invitare. Inoltre, come abbiamo pure scritto, a quanto sembra non sono stati invitati i giornalisti accreditati all’Ufficio Stampa Rai solitamente informati via mail con il titolo “Iniziative” con il relativo calendario delle prossime Conferenze Stampa. Cosa alquanto insolita ai limiti dell’inverosimile, che però dobbiamo prendere per buona in mancanza di altra ipotesi. A questo punto, ci dobbiamo limitare a constatare il risultato: a meno di possibili quanto auspicabili articoli approfonditi o interviste dedicate appositamente che potranno apparire nei prossimi giorni, al momento, di questo evento non c’è traccia visibile. Inoltre, è lecito porsi il dubbio: vuoi vedere che questo nuovo corso della comunicazione Rai sia talmente innovativo e creativo che non riusciamo ancora a scorgerne le sue ispirazioni? Vuoi vedere che ci troviamo di fronte a nuovi paradigmi emozionali che ancora non riusciamo a percepire?  O vuoi vedere che c’è dell’altro che ancora ci è ignoto? Ci toccherà studiare ed essere molti attenti: la comunicazione è anche emozione.

bloggorai@gmail.com

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