Abbiamo spesso la sensazione che questo Paese non sappia esattamente da che parte dirigersi e pure lo stesso Draghi, quando si è insediato, lo ha ammesso "Verrà, io spero che venga il tempo in cui io potrò risponderle sulle mie vedute in tema di struttura della società e dell’economia, ma per ora è presto” (febbraio 2021). Chissà se e quando verrà quell'ora.
Oggi non possiamo scrivere senza dire di quanto successo
ieri sera a Roma. Si tratta di fatti di gravità assoluta, senza riserve: squadristi
fascisti in azione indisturbati conto la sede della CGIL. Osservazioni: come sono
potuti arrivare in quel posto senza essere fermati prima? Poi, il numero
rilevante di quanti hanno partecipato alla manifestazione potrebbe indurre a
ritenere che siano tutti fascisti organizzati? Se fosse vero sarebbe molto preoccupante.
Infine, per quanto riguarda i temi di questo Blog, perché la Rai non ritenuto
necessario interrompere le programmazioni su una delle reti generaliste e dedicare
un approfondimento su quanto stava succedendo? Farlo il giorno dopo oppure
sostenere che l’evento lo stava seguendo RaiNews24 non è la stessa cosa. I fatti,
le notizie, le immagini, colpiscono la memoria individuale e collettiva nel
momento in cui avvengono, dopo invece assumono altra fisionomia, peso e rilevanza.
Infine, sostenere che c’è un canale
dedicato alle news che dovrebbe assolvere quel compito è come dire di andare in
giro con una bicicletta senza pedali visto il numero da prefisso telefonico dei
telespettatori che lo seguono.
Bene, andiamo avanti. Errata corrige (anche Bloggorai
sbaglia): ieri abbiamo scritto che anche i televisori smart senza sintonizzatore
possono avere diritto al bonus rottamazione previsto per la transizione al
DVB-Y2. Non è vero: solo i televisori inclusi nell’elenco predisposto dal MISE hanno diritto allo sconto e tra questi sono esclusi appunto quelli privi di sintonizzatore
(grazie al nostro attento lettore che ha sollevato il problema).
Altra precisazione (in risposta ad altro attento lettore), altro
discorso invece per quanto riguarda SkyGlass che seppure è vero che non
specifica bene se è privo di sintonizzatore è vero invece che si dice che ha
una sola porta di accesso, quella per la rete. Quindi non ha, o non dovrebbe
avere, la connessione per il cavo coassiale, cioè quella utile con collegare l’antenna
digitale terrestre. È questa la porta dell’inferno per il futuro della
televisione: attraverso quella spinetta diabolica, la connessione alla rete
Web, che passa la transizione da una modalità di fruizione, da modelli di consumo,
da tipologie di telespettatori dell’era broadcast a quella dell’era broadband. Attraverso
quella porta passano anche le risorse, sia quelle da pubblicità, sia quelle da
canone perché non passerà molto tempo prima che qualcuno (anche all’interno di questo
Governo) tornerà alla carica per la sua revisione, riduzione o inserimento nella
fiscalità generale (vedi PD).
Ed è su questo fronte che è doveroso porre l’interrogativo
su come e quanto il Servizio Pubblico è attrezzato ad attraversare questo territorio.
Su questo fronte, nel crocevia tra risorse e tecnologie che si giocherà il suo
futuro: le prime occorrono per le seconde e se non si saranno risorse adeguate
e sufficienti sarà dura contrastare il declino inesorabile che si prospetta per
la Rai. A questo proposito, ci torna in mente la manovra sui tagli operata da
Fuortes appena insediato dove, ricordiamo, uno tra i più significativi è stato quello
fatto sul budget di RaiPlay, cioè esattamente laddove andava fatto il
contrario: andavano sostenuti gli impegni e gli investimenti.
Come vi abbiamo scritto, nei giorni scorsi è stato presentato
il 17° rapporto Censis sulla comunicazione (del quale, ovviamente, nessuno, nessuno,
in ambito Rai ha speso una parola, nonostante sia stato realizzato in collaborazione
con la Direzione Marketing) dove si legge chiaro e tondo che tutta la platea
televisiva digitale terrestre è cresciuta dello 0,5% a fronte della Tv via
internet (Web Tv e e Smart TV) che è cresciuta del 7,4%. Questa tendenza ci è già stata confermata da
quanto fotografato dallo Studio Frasi per il Sole 24 Ore lo scorso settembre,
dove si è osservato che la platea televisiva broadcast è scesa di circa mezzo milione
rispetto all’anno precedente nel giorno medio e di oltre 1,2 milioni nel prime
time.
Il prossimo martedì 12 è prevista l’audizione di Fuortes in
Vigilanza Rai: siamo molto curiosi di conoscere quali sono i suoi progetti. Come per Draghi, verrà il tempo in cui sapremo quale sarà la sua visione di Servizio Pubblico?
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