Questa mattina, una fresca giornata di inizio autunno, gli italiani si saranno svegliati con una grande preoccupazione: L’Eurovision Song Festival si terrà a Torino e, dannazione, ancora non è dato sapere a chi sarà affidata la conduzione. Chi sarà l’artefice della cerimonia? Mika, i Maneskin, Orietta Berti, la Rai vorrebbe la Carlucci ma i social chiedono la Ferragni e perché non la Delogu??? Dubbi atroci stanno attraversano i due mondi, quello di sopra e quello di sotto, dei quali vi abbiamo parlato ieri. Nel mondo di sopra si stanno chiedendo esterrefatti: “Ma de che ‘stamo a parla’? che è ‘sta robbbbba ??? perchè dovemo a sta perde tempo co ste cazzate ???”. Al netto del linguaggio forbito e da educande, gli interrogativi sono leciti: in quel mondo ci sono notizie che non meritano una riga sul giornale, tanto appaiono lontane (si terrà a maggio del prossimo anno) distinte e distanti dai pensieri strategici che si agitano nel mondo di sopra e non ci si capacita del fatto che ben altre notizie non ricevono la stessa attenzione.
Nel mondo di sotto (tipo il Circolo ARCI dove stamattina ho
preso il caffè e letto i giornali) sono invece tutti agitati e sopresi: perché proprio
Torino e non Rimini o Pesaro (che stanno più vicino e poi c’è pure il mare dove
magari a maggio si può fare pure il bagno)? I contadini locali lanciano anatemi
e giurano tutti che sotto sotto c’è il solito complotto politico: lo hanno
fatto apposta per influenzare le prossime elezioni per i sindaci: Roma e Torino
e non è un caso che la notizia sia uscita solo ora … è la prova provata della
trama. Dannati politici, sostengono al Circolo … ecco come si può interpretare perché
la gente non va più a votare!
Bene, questo passa il convento stamattina: sulla Rai e
dintorni non c’è altro di cui preoccuparsi. Ma a questo ci pensiamo noi: dal prossimo
anno sarà in vendita Sky Glass, una smart tv senza decoder incorporato che
consentirà la visione della televisione in rete (https://www.corrierecomunicazioni.it/tech-zone/sky-lancia-glass-la-sua-prima-smart-tv-in-italia-arrivera-nel-2022/
). In Italia, in verità siamo già andati avanti: da tempo è stato presentato un
modello analogo dove sul sito del produttore si specifica che “Con NIXEV non
paghi il canone Rai” (https://nixev.com/ ).
Ecco, come abbiamo scritto tante volte, sarà questo il campo
di battaglia prossimo venturo sulle risorse sulle quali il Servizio Pubblico
potrà contare. Da non dimenticare mai la nefandezza e l’inerzia complice e colpevole
che c’è stata nel non opporsi o nel non chiedere la revisione della famigerata
disposizione del MISE dove si precisava che il canone Rai è dovuto solo per chi
detiene apparati televisivi che contengono al loro interno un sintonizzatore in
grado di ricevere i segnali televisivi. Con quel provvedimento è stata aperta
la porta dell’inferno e nessuno, nessuno, ha mai avuto la forza, la voglia e il
coraggio di chiedere almeno un aggiornamento. Oggi, semplicemente, un pc, un
tablet o un banale cellulare sono connessi alla rete e attraverso questa possono
vedere di tutto e di più. Con buona pace del canone Rai e delle sue appendici:
già perché non sarà sfuggito l’avvio della campagna pubblicitaria, sempre di
Sky, rivolta agli esercizi pubblici che sono tenuti al pagamento del canone speciale:
perché pagarlo se è sufficiente usufruire del bonus rottamazione e comprare una
smart tv senza decoder e chieder dunque l’esonero?
Basta, oggi è una bella e fresca giornata d’autunno. Pensiamo
ad altro. Magari andare al cinema.
bloggorai@gmail.com
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