martedì 12 ottobre 2021

Il Mago Fuortes al comando



Tremate, tremate … le audizioni sono tornate! Tanti anni addietro a tornare non erano tanto le audizioni ma le streghe e oggi, insieme a loro dovranno tornare pure i maghi, cartomanti, aruspici e fattucchiere.

Questa la storia che vi andiamo a raccontare: stasera alle 20 si terrà la prevista audizione di Fuortes in Vigilanza Rai sul tema delle risorse economiche ed è facile supporre che stamattina a Viale Mazzini siano tutti presi tra alambicchi, beute, matracci, ebulliscopi, burette e densimetri per cercare qualche formula magica in grado di risolvere i problemi economici  del Servizio Pubblico, per oggi, per domani e per gli anni a venire. Immaginiamo Pasciucco (ex CFO e ora capo Staff che illustra all’AD: “Questo si può tagliare, questo no, questo si ..questo forse, da questa parte si può risparmiare, da quest’altra dipende … forse, vedremo” e cosi via sotto lo sguardo perplesso e attonito dell’AD che ha un solo e semplice obiettivo: presentarsi di fronte al suo azionista di Governo con uno straccio di pareggio di bilancio.  

Oggi solo il Sole 24 ore si occupa di questo tema con un trafiletto sulla Rai e cita, appunto l’audizione di stasera, laddove definisce “…grattacapo la revisione dei tetti pubblicitari …”. Infatti, le magie che si attendono da Fuortes&Co sono di varia natura. La prima, appunto sulla revisione della parte del TUSMAR laddove si rivedono i tetti pubblicitari tutto a svantaggio di Rai in un quadro complessivo di mercato che da tempo vede in declino gli investimento sulla televisione a favore dello streaming. Su questo fronte, ci dicono, a Viale Mazzini sono rassegnati e impotenti: non hanno le forze e le competenze “politiche” per affrontare questa battaglia che danno ormai persa prima ancora di iniziare. È assolutamente vero: la revisione del TUSMAR è oltre la portata dell’azione di governo dell’AD mentre si proietta tutta nella visione che la politica dovrebbe avere sul futuro di tutto il perimetro delle telecomunicazioni e dell’audiovisivo, in Italia e in Europa. Ma, come continuiamo a ripetere noiosamente, su questo  fronte, non sembra di intravvedere segnali di luce. Conclusione: stasera Fuortes in Vigilanza su questo tema non potrà far altro che ammettere la resa e dichiarare la sua incapacità/impossibilità al competere.

Non rimane che l’altro grande tema sulle risorse: il canone e, anche su questo, avrà poco margine di intervento. Bene che vada si potrà limitare a chiedere di salvare il salvabile: datecelo tutto, restituite l’extragettito, rimborsate il canone speciale, garantite il suo valore e la sua continuità. Ovviamente, nessuno al mondo potrà mai pensare di chiedere un dollaro di aumento, anzi, dovrà fare i conti con i tanti che, in un modo o nell’altro, prima o poi, chiederanno la sua riduzione, revisione o inserimento nella fiscalità generale (cavallo di battaglia di tanti PD). A questo proposito, oggi molto interessante l’articolo su Italia Oggi a firma di Andrea Secchi a riguardo delle analoghe difficoltà che sta attraversano la Tv pubblica spagnola, segnatamente sul fronte delle risorse sia pubblicitarie che da canone.  

Riassumiamo in soldoni: se Fuortes sarà capace (e ci sembra possibile anche se a scapito di importanti settori aziendali) potrà a fine anno cercare di raccogliere i famosi 57 milioni di risparmi con il piano di tagli previsto già dal precedente Cda, ma è del tutto evidente che non sarà questa la salvezza della Rai quando invece essere in grado di investire e promuovere lo sviluppo di risorse umane, di prodotti, di contenuti e tecnologie. Tutto questo costa e tanto. 

Stasera Fuortes ha solo una via di scampo: battere i pugni sul tavolo e dire alla politica chiaro e forte: “O mi date un progetto, un percorso, una direzione da percorrere e quindi risorse economiche adeguate oppure, cari signori, io torno al Teatro dell’Opera di Roma (dove peraltro sono ancora il sovrintendente) e a questa baracca ci mettete qualcun’altro”. Tutto il resto è fuffa oppure magia.

Non sarà fuffa invece il progetto di Piano industriale che giocoforza l'AD prima o poi dovrà presentare in quanto il precedente è scaduto. E potrebbe non essere sufficiente riproporre quello vecchio che ormai è datato oltre 4 anni dalla sua prima scrittura e non se la potrà cavare riesumandolo come un surgelato dal frigorifero: prima dello scorso luglio Fuortes si occupava di altro e potrebbe anche non sapere che il mondo della televisione è cambiato e nemmeno poco. Infine, potrebbe non essere sufficiente barricarsi dietro il Contratto di Servizio anch'esso scaduto.

Ma, per affrontare tutto questo ci vuole coraggio..tanto coraggio. Ci vuole forza (nomen omen, nel suo nome un presagio) … tanta forza. Non sono sufficienti le magie e le alchimie.

Appuntamento a domani … per riveder le stelle  

bloggorai@gmail.com



ps: grazie ai tanti lettori che hanno appressato il "racconto semplice" di ieri


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