Complesso tirare le fila di questa situazione per trarne una
visione organica. Vedi, ad esempio, il caposaldo di quanto detto prima, il
nuovo TUSMAR. Lo scorso 7 agosto il Governo ha reso noto lo “Schema di decreto
legislativo recante attuazione della direttiva (UE) 2018/1808 recante modifica
della direttiva 2010/13/UE, relativa al coordinamento di determinate
disposizioni legislative, regolamentari e amministrative degli Stati membri
concernenti la fornitura di servizi di media audiovisivi, in considerazione
dell'evoluzione delle realtà del mercato”.
Si tratta di un documento che, in buona parte, rivede la
precedente Legge di sistema e i suoi successivi aggiornamenti e quindi
destinata ad impattare in nodo rilevante tutta l’architettura normativa del
settore audiovisivo nazionale e, in modo specifico e particolare, sul futuro
del Servizio Pubblico, la Rai.
Il nuovo TUSMAR disciplina compiutamente il ruolo e il funzionamento
della concessionaria pubblica con il Titolo VIII e gli articoli dal 59 al 63. Ci
sono in discussione la governance, i contratti, la contabilità separata (vedi il
comma 4 dell’art. 61: “È fatto divieto alla società concessionaria della
fornitura del servizio pubblico di cui al comma 3 di utilizzare, direttamente o
indirettamente, i ricavi derivanti dal canone per finanziare attività non
inerenti al servizio pubblico generale radiotelevisivo”. Dove sta il problema? Risposta semplice: pochi
ne parlano. A parte le “proteste” di Netflix che, attraverso la Andreatta (!)
dichiara «La sensazione è di aver ricevuto un’iniquità. E questa è più
difficile che porti a decisioni di investimento. Ti fidi di un Paese se sei
trattato in modo equo e capisci la logica delle scelte». Già, come se Netflix
avesse il cuore delle sue produzioni nel nostro Paese.
Comunque, al momento il tema è capire l'iter di questo provvedimento. Nella bozza di testo si legge che si tratta di provvedimento sottoposto a parere parlamentare ma non siamo stati in grado di precisare se si tratta di un parere vincolante o consultivo. La differenza non è da poco: nel primo caso i partiti potrebbero avere la facoltà di intervenire nel merito: vedi, ad esempio, le sei proposte di legge che potrebbero cambiare la governance Rai in modo diverso da quanto previsto da questo nuovo TUSMAR. Nel secondo caso, come non detto: partita chiusa.
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