sabato 11 settembre 2021

Dubbi atroci sul passato, sul presente e sul futuro della Rai


Il buongiorno si vede dal mattino e le nuvolette che vediamo all’orizzonte lasciano intendere poco di buono. L’altra sera su RaiUno c’è stata l’ennesima celebrazione delle virtù televisive di Maria De Filippi. Ci è parsa un tantinello esagerata e, così, al solito, è avvenuto il solito scambio di opinioni tra i quattro sfaccendati che insieme al sottoscritto seguono le vicende del Servizio Pubblico. Al mio stupore, uno di loro ha risposto “E’ giusto così, se lo merita, è il solo personaggio del sistema mediatico televisivo contemporaneo che ha inventato e fatto scuola di talenti che vende ed esporta dovunque, Rai compresa”. Forse, il nostro lettore ha ragione e, ad esempio, ripenso ai vari talenti che passano a Sanremo. 

Ieri poi, sfogliando distrattamene il Corriere della Sera mi imbatto in una serie di paginate pubblicitarie di Netflix dove si lamentano delle disposizioni contenute nel nuovo TUSMAR che, a loro dire, verrebbero penalizzati sulle produzioni audiovisive nazionali. Se non che, ad un certo punto, compare la pagina dedicata alla prossima trasmissione condotta da Alessandro Cattelan su Netflix e mi torna in mente che sarà lo stesso conduttore che fra poco andrà in onda su RaiUno con una nuova trasmissione. Corre un dubbio atroce: conviene alla Rai avere un conduttore di Netflix o, al contrario conviene a Netflix avere un suo personaggio che sarà ampliamente e preventivamente “sponsorizzato” dalla Rai? In verità, non sappiamo rispondere ma abbiamo la vaga, vaghissima sensazione che è buona la seconda. La mia mamma, ai suoi tempi, usava dire “Caro figlio mio, dove non c’è il guadagno .. la remissione è certa”. Ecco, diciamo che si fatica a comprendere dove possa essere il “guadagno” per la Rai.  

A proposito di dubbi atroci, anche questa mattina si ripropone uno antico: conviene vendere una parte di Rai Way? O meglio, visti i vincoli di legge, vendere la parte residua oltre il 51% che consentirebbe di mantenere il controllo sulla società quotata? Ieri, sul sito di Borsaitaliana abbiamo letto: “RaiWay e' spenta in Borsa (-1,3%) ma si alza l'attenzione sulla possibile riapertura del dossier Ei Towers per un consolidamento delle torri televisive atteso da almeno 6 anni. Secondo quanto riferiscono diverse case di investimento, nel corso dell'Infrastructure Day organizzato da Borsa Italiana il management ha comunicato di aver avuto i primi confronti con i nuovi vertici Rai, azionista di controllo con il 65%, che hanno riguardato anche il tema dell'M&A e i riscontri sono stati positivi. Da tempo il mercato si aspetta una aggregazione con Ei Towers (60% controllato da F2i e 40% da Mediaset) ma il nodo resta quello dell'assetto azionario post aggregazione e accanto ad esso quello delle valutazioni: un Decreto della Presidenza del Consiglio del settembre 2014 precedente alla quotazione di RaiWay fissa nel 51% la soglia di controllo minima che deve restare in capo a Rai pertanto, in assenza di modifiche del Dpcm, il riassetto dovra' mantenere il controllo della nuova entita' in capo alla tv pubblica”. La notizia riguarda il passaggio sul riscontro positivo con i nuovi vertici Rai. Bene, benissimo, interessante. 

Lo abbiamo scritto tante volte: se occorrono soldi, si sa dove cercarli: a Via Teulada e ci sono vari modi per ottenerli e che i nuovi vertici (velocissimi) appena insediati abbiano già avuto l’illuminazione di sapere cosa fare in proposito ci conforta assai. Per ora si tratta di mera alchimia finanziaria, quando si comincerà a parlare di piano industriale (di Rai anzitutto) e di investimenti tecnologici sarà altro conto. Il solo timore è che il primo livello, operazioni di M&A, possa essere il solo che alcuni hanno in mente, con la nota quanto nefasta impostazione del risanamento del bilancio anzitutto. Staremo a vedere. Intanto, sempre a questo proposito, lo abbiamo ricordato ieri: Pasciucco è tuttora presidente di Rai Way, manterrà lo stesso incarico anche ora che è capo staff dell’AD oppure, come qualcuno ha già paventato, si potrebbe aprire la porta ad uno “straniero” proprio in vista delle possibili operazioni di cui sopra? Il dubbio è atroce.  

Ancora dubbi atroci. Nelle considerazioni di ieri (che hanno avuto un vasto riscontro di lettori, grazie!) avevamo la sensazione di aver dimenticato qualcosa che ci ronzava nella mente. Fintanto che, da qualche parte abbiamo letto il plauso al fatto che l’Uomo Fuortes al Comando©Bloggorai ha fatto le nomine a sua immagine e somiglianza senza tener conto della politica e per di più in assoluto segreto. Che stranezza. Che fosse bravo cominciavamo a sospettarlo ma fino a tal punto ancora no. Se non che, dal solito gruppo di Umarel del Servizio Pubblico ci arriva un pensiero debole: “Ma quale autonomia dalla politica … quello è un noto uomo di Veltroni”. No, non ci crediamo e infatti non scriviamo il nome però il solito dubbio atroce ritorna. Dobbiamo però constatare che l’ambiente è alquanto inquinato da mali pensieri. Però, si sa, la politica è sempre la politica e che possa aver sbracato su tutti i fronti, compresa la Rai, ci appare almeno sospetto.

Come scriviamo da tempo: la Grande Battaglia è solo all’inizio. Queste sono solo scaramucce iniziali. Fra poco più di venti giorni si vota.

bloggorai@gmail.com


 

Nessun commento:

Posta un commento