La nebbia a Roma è sempre più fitta. Oggi sulla stampa non
c’è pressoché nulla e allora giochiamo alla politica e cerchiamo di riassumere.
Rinviate le nomine per AgCom e, molto probabile, rinviate pure quelle per i Tg.
A Viale Mazzini sembrano essere tutti intorpiditi, in attesa di qualcosa che
verrà e che nessuno è in grado di immaginare cosa potrà essere. La prima
domanda che molti si pongono è ovviamente se e quanto potrà reggere Salini e
tutto il Consiglio. Se reggerà solo lui o andranno tutti casa. A salire su per i rami la domanda è: quanto potrà tirare
la corda il PD per richiedere più spazio
e visibilità, non solo nei Tg, e quanto potrà tirare la corda il M5S per
difendere la sua “squadra”? Evidente che la risposta a queste domande risiede
tutta per quanto potranno reggere o rompersi gli equilibri di Governo e per
quanto Renzi sarà o meno artefice della sua caduta. Tutti “tengono” famiglia e
tutti devono guadagnare la pagnotta: la posta in gioco, come abbiamo scritto
tante volte, non sono solo e tanto le nomine per le Autorità di garanzia o i Tg
della Rai, quanto più i bocconi grossi rappresentati dalle partecipate dello
Stato: Eni, Enel, Poste, Leonardo, Enav etc. La
settimana prossima, secondo quanto ha dichiarato il Presidente della Camera
Fico, il Parlamento dovrebbe essere nuovamente convocato per provare a blindare
un accordo PD-5S sulle Autorità che già è noto essere fonte di ulteriore “minaccia” di IV che
ne sarebbe tagliata fuori (già c’è la prima vittima). Posto in questi
termini, il ragionamento porta dritto al
cuore delle domande di cui sopra e trova
anche possibili risposte: siamo vicini alla boa del mezzo giro e potrebbe non
convenire a nessuno cambiare tutto il Cda. Per una operazione del genere sarebbe
necessario un quadro politico stabile e coeso. Cosa tutt’altro che verosimile in questo
momento. Dunque? Necessario attrezzarsi per i tempi lunghi e lavorare per
tenere in piedi la baracca nelle migliori condizioni possibili ed evitare di
fare ulteriori danni.
Il primo passaggio è il Piano
Industriale. Fatica a prendere forma (a parte i lauti compensi per la società
incaricata di “metterlo a terra”) anche in relazione al previsto buco di 65
milioni di budget. Lo abbiamo scritto: questo Piano è una macchina a cui hanno
bucato le gomme e il volante è fuori registro. L’uscita di Piero Gaffuri, dell’unica
persona in grado di interfacciare in modo efficace l’Azienda con il Piano, ha
reso tutto molto più complicato. Si tratta ora di capire se e come si potranno fare
passi avanti, ad esempio portando a termine almeno i due adempimenti
obbligatori previsti dal Contratto di servizio:il canale inglese e quello istituzionale.
Rimane poi ancora gravemente in sospeso il Piano editoriale che dovrà essere
sottoposto al parere della Vigilanza (in questo caso obbligatorio) laddove si
dovrà verificare, pure in questo ambito, il rispetto del Contratto di Servizio
che prevede la rimodulazione delle testate.
La lista della spesa, come noto, è
lunga e al suo interno ci sono “prodotti” immateriali non meno importanti: il
primo è la credibilità e la legittimità del Servizio Pubblico che non si misura
in termini di share, come a qualcuno piacerebbe. Se fosse questo il metro di
misura, spesso e volentieri la concorrenza della Rai vincerebbe facile. Ci sono
poi in ballo i telespettatori che cambiano, le fasce di età che mutano e insieme
a loro evolvono le richieste di prodotti e servizi nuovi e alternativi. Vedi stamattina la classifica dei 15 programmi Tv più attivi sui social (da Sensemakers) dove per Rai compare solo Che tempo che fa al terso posto e nulla più. Infine,
ci sono le tecnologie che stanno per impattare profondamente sul futuro del Servizio
Pubblico: è iniziato lo switch off al DVB-T2 e pochi sembrano preoccuparsene.
Eppure, il Contratto di servizio prevede (art.17.1) espressamente che “La Rai garantisce l'informazione al pubblico
in ciascuna area tecnica nel corso dell’attuazione della tabella di marcia
nazionale per la liberazione della banda 700MHz, utilizzando le emissioni
televisive e radiofoniche e il web. Tale informazione dovrà essere fornita
senza interruzioni fino a quando le attività non saranno ultimate in tutto il
territorio nazionale”. Si tratta di un problema grave.
bloggorai@gmail.com
Nessun commento:
Posta un commento