venerdì 28 febbraio 2020

Le scuse nella notte

Siamo entrati nella fase 2 della crisi sanitaria e in quella 1 della crisi mediatica. Questa seconda è divenuta ora più rilevante per i danni che è in grado di produrre. Per la prima, invece da ieri è  cambiata direzione: titoli, testi, immagini e commenti sono prevalentemente indirizzati a tranquillizzare, rivedere, correggere, contestualizzare. Ora chi chiederà scusa, chi si pentirà di aver mandato in onda scene catastrofiste, allarmiste, con i supermercati presi d’assalto e gli scaffali vuoti, con le tute spaziali e i lampeggianti di polizia e carabinieri dietro ogni angolo, con le immagini di bar, musei, stadi chiusi, con titoli che enfatizzavano che “2 persone 2” sono, purtroppo, decedute senza specificare che si trattava di persone molto anziane e soprattutto gravemente malate, senza poi ricordare che ogni giorno centinaia di persone muoiono per “influenza semplice” per non dire di tante altre malattie gravi che non ricevono la stessa attenzione, che ogni giorno causano centinaia di decessi, e che per molti aspetti sono già epidemie o pandemie globali? Tanto per non andare lontano, ci riferiamo ai tumori causati dai tanti e ripetuti disastri ambientali, come pure alla strage causata da cirrosi epatiche dovute all’abuso di alcol e così via, drammaticamente scrivendo. Qualcuno a Viale Mazzini si cospargerà il capo di cenere per  come è stata gestita la comunicazione oppure la colpa, come al solito, verrà rimbalzata alla politica?  Nulla di tutto questo. Fra pochi giorni, per il bene o per il male, non ne sentiremo più parlare. Speriamo.

Invece già si sentono i rumori di quello che presto tornerà di attualità. Chi governa la Rai e come, con quali prospettive, con quali indirizzi, con quali progetti, con quali visioni di futuro. Ricordiamo intanto che la partita più rilevante, quella dei consigli AgCom e Privacy, sembra esser ancora in alto mare. Ricordiamo poi che la partita dei direttori dei Tg è tutt’altro che risolta. Ricordiamo la partita del Piano Industriale che non decolla (vedi i due canali,  inglese e istituzionale) come pure quella del piano per l’informazione che ad esso è strettamente collegato. Ricordiamo la partita degli ascolti. Ricordiamo la partita dello switch off al DVB-T2 che a Viale Mazzini pochi sembrano in grado sapere di cosa si tratta e di quanto potrà impattare negativamente sul futuro del Servizio Pubblico. Ricordiamo la partita delle risorse economiche con lo spauracchio del canone continuamente evocato da più parti, compresi  esponenti del Governo, e di quelle pubblicitarie che ormai sono in declino lento e inarrestabile. Infine, ricordiamo  i vari “misteri del settimo piano” dei quali non sapremo, forse, mai la soluzione: il famoso viaggio in Oriente della Maggioni, la truffa della mail inviata a Foa, il pellegrinaggio a Sanremo, la nomina della Bruchi al Premio Italia (ieri Laganà e Borioni sono tornati sull’argomento) e così via.  A questo proposito: la colpa sembra essere tutta addebitata al Presidente Foa che ha le deleghe ai rapporti internazionali e, specificamente al Premio Italia. Ma, poniamo una domanda: il Presidente propone e l’AD dispone o no??? Se è così, come al solito, si pongono problemi di necessità, opportunità e convenienza. Era così necessaria questa nomina e per quella persona? Era così opportuna a fronte di centinaia di dirigenti e giornalisti interni Rai che avrebbero potuto o dovuto partecipare ad una selezione (magari sarebbe pure uscito che nessuno tra loro aveva i requisiti necessari)? Infine, era così conveniente, ancora una volta, evidenziare questa immagine dell’Azienda che non riesce a trovare al suo interno risorse adeguate e capaci per questo incarico? Di tutto questo Salini &Co sono esenti da colpa e da peccato? Speriamo presto una risposta, quale che essa sia.

Dialogo tra Gennaro e la moglie: “Le offre una tazzina di caffè. Amalia accetta volentieri e guarda il marito con occhi interrogativi nei quali si legge una domanda angosciosa: "Come ci risaneremo? Come potremo ritornare quelli di una volta? Quando?". Gennaro intuisce e risponde con il suo tono di pronta saggezza: "S'ha da aspettà, Ama'. Ha da passà 'a nuttata".” Speriamo che questa notte non sia troppo lunga.

Intanto, è stata promossa una raccolta di firme per un Manifesto per la qualità dell'informazione e nuovo Servizio Pubblico al quale questo Blog aderisce. 
Per chi volesse sottoscrivere o leggere il testo  completo può trovare tutte le informazioni sul sito
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