Non ha avuto invece l’attenzione che merita un’intervista a
Maximo Ibarra, AD di Sky, a cura di Simona Rossitto pubblicata sul Sole24Ore.com:
” La convergenza tra connettività e fruizione di contenuti video è ormai una
realtà nella vita di ogni giorno, non più solo una tendenza del mercato. Ben
due terzi del traffico internet è oggi generato dallo streaming di video e
sempre più consumatori vedono con favore un'unica offerta che integri tutto
quello di cui hanno bisogno per comunicare e intrattenersi. La differenza la
farà sempre di più la qualità dei contenuti, le performance effettive che la
connessione sono in grado di garantire e un'interfaccia utente davvero semplice
e intuitiva”. Si tratta di un terreno di forte impatto, sia sul fronte delle tecnologie
quanto su quello dei contenuti. Ci risparmiamo la solita tiritera sui ritardi
del Servizio Pubblico in questo ambito. Al momento, sono tutti attestati sulla
trincea di RaiPlay, un linea del Piave oltre il quale si aprono scenari
imprevedibili per il futuro del Servizio Pubblico.
Questa mattina c’è poco altro da dire se non un promemoria
per i prossimi giorni. Domani è previsto il voto in Parlamento per il rinnovo
dei consigli AgCom e Privacy. Forse, da oggi si potrebbe sapere anzitutto se l’appuntamento
verrà confermato e non è detto affatto che lo sia. In secondo luogo, forse oggi si potrebbe sapere qualcosa di più
sui nomi che potrebbero essere fatti. Un passo indietro: venerdì scorso è stato
emesso un comunicato AgCom con il quale
si eroga una sanzione di 1,5 mln a Rai per presunto “… mancato rispetto da
parte di Rai dei principi di indipendenza, imparzialità e pluralismo … e … in
ragione dell’ampiezza e della durata delle infrazioni…”. Per domani è atteso il
“dispositivo della sentenza” dove si potrà conoscere esattamente il percorso che
ha portato AgCom a prendere questo provvedimento. Intanto, da varie fonti si
contesta che non ci sia stata istruttoria precedente e che trattandosi di un
consiglio in prorogatio non avrebbe potuto/dovuto prendere provvedimenti che
esulano dalla normale amministrazione. Sarà necessario verificare queste argomentazioni
in punta di diritto e sarà interessante leggere come la Rai vorrà difendere il suo
operato ed opporsi alla sanzione. La comunicazione sarà nei tempo e nei modi, come
al solito, uno strumento strategico di azione “politica”. Quello che rimane
è la “lettura” politica del fatto che,
ovviamente viene usata come clava per le prossime partite. Certamente è difficile sostenere che l’AgCom possa
somigliare ad un Convento delle Orsoline e dove sono tutti mondi dalla
politica. Lo è stato e lo sarà come, ad esempio, lo è tutto il Cda Rai (salvo l’eletto
dai dipendenti) e come pure tutte le cariche di “emanazione politica”,
Improvvisamente si scopre lo scandalo ? Poco credibile. È molto credibile
invece leggere la vicenda alla luce di quanto potrà accadere nei prossimi giorni
a Viale Mazzini con il consiglio (sembra spostato al 24) con la serrata
trattativa i corso tra le forze politiche per accaparrasi o difendere Tizio o Caio
ad un Tg o all’altro. È la politica, bellezza. Tutto questo stupore per nulla
!!!
Infine: occhio agli ascolti. Cessata l’ubriacatura di
Sanremo e svelati gli altarini del presunto “successo”, si torna con i piedi
per terra.
bloggorai@gmail.com
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