Chi ha frequentato gli stadi o i campetti di periferia sa
bene cosa significa questo insulto. Prima dell’inizio della partita è tutto un
fair play e non appena dato il primo calcio arriva subito la contumelia all’arbitro
che, nel migliore dei casi, si riferisce agli antenati generici, nel peggiore
alla moglie o sorella. Ci riferiamo all’AgCom che ieri ha pubblicato le motivazioni
della sentenza con la quale si eroga una multa di 1,5 mln alla Rai. Da leggere
molto, molto, attentamente (ieri abbiamo
pubblicato il link). Una lunga e dettagliata relazione su come il
Servizio Pubblico adempie o meno agli obblighi particolareggiati previsti dal
Contratto di Servizio e, in particolare su come e su quanto rispetta i vincoli di
equilibrio, imparzialità e completezza dell’informazione.
Ora da una parte ci sono gli “scandalisti” che gridano “AgCom
venduta a Mediaset” come pure “AgCom come l’Inquisizione” oppure “Gesto
inaudito, intempestivo e pericolosissimo precedente”. Dalla parte opposta, più
silenziosi in verità, coloro che ritengono che sia in buona parte un
provvedimento sostanzialmente giusto e adeguato. Non sappiamo ancora le motivazioni del voto contrario di Mario Morcellini. Le argomentazioni dei primi sembrano alquanto
discutibili: in primo luogo si sostiene che il Consiglio dell’Autorità era in
scadenza mandato e in regime di ordinaria amministrazione. Come dire che un
vigile urbano, alla vigilia della pensione, e dopo aver avvisato l’automobilista
che la vettura era in divieto di sosta non avrebbe potuto o dovuto erogare la sanzione.
La Rai era stata “avvisata” già da luglio dello scorso anno e da allora in poi,
nonostante la notifica e un’audizione, sempre secondo l’AGCom, è proseguito il
comportamento oggetto di rilievo. Quindi, nessuna novità: era tutto noto e da
tempo. Il problema sarebbe nel fatto che l’istruttoria si è chiusa proprio sul
fotofinish della sua corsa. Non sarebbe
stato ben più grave che un tale problema fosse “passato in cavalleria” per un
prossimo consiglio AgCom che, forse, sarà ben più politicizzato di quello
attuale (vedi lo stesso fatto che i partiti di Governo non riescono ad
eleggerlo)???
Nel merito del provvedimento, si legge solo qualche imbarazzato commento, tanto per non dover apparire come "difensori d'ufficio" del Tg2 oggetto di particolari attenzioni da parte AgCom.
Evidentemente, ad alcuni, piacerebbe così. Vediamo un’altra
argomentazione: la specificità e l’unicità del provvedimento indirizzato tutto
contro Rai e non contro gli altri soggetti che pure hanno gravi responsabilità
nella violazione degli obblighi di legge sulla par condicio. Argomento poco spendibile:
per il Servizio Pubblico vige un
principio di rilevanza costituzionale che per buona parte lo sottrae alla
logica del Sistema delle TlC. La Rai è pagata
con il canone, in cambio del quale è tenuta a svolgere la sua Missione come da
Concessione e Contratto con vincoli inderogabili.
Ora, per quanto dichiarato ieri, la Rai sta valutando di opporsi
alla sanzione ritenendo ingiusto il provvedimento: "Consideriamo i rilievi dell'Autorità completamente infondati e gravemente lesivi della propria libertà editoriale e d'impresa..." Si associa l'Usigrai: L'Autorità non può e non deve entrare in alcun modo nell'autonomia editoriale della Rai. Mossa temeraria: non sarà facile
argomentare che ad, esempio, l’episodio del servizio sui presunti colpevoli
dell’omicidio del carabiniere Cerciello definiti in base alla provenienza
africana fosse corretto o equilibrato per il solo fatto che altri li hanno deffiniti nello stesso modo. Come pure non è facile sostenere che
Sanremo abbia proposto uno stereotipo del ruolo della donna in modo adeguato
come le solite “vallette” del presentatore (salvo dover sostenere che l’intervento
a tarda serata della Jebreal sia stato sufficiente).
Rimane agli atti un provvedimento che contiene molti
elementi necessari, fondamentali, per capire e definire quale dovrà essere il ruolo
del Servizio Pubblico nei prossimi anni, con le attuali regole del gioco, in
attesa che possano cambiare. Cosa che l’attuale Governo se ne guarda bene dal
volere o poter fare. Non serve a nessuno liquidare la sanzione AgCom in questo
modo. Semmai, potrà servire a qualcuno che spera di poter far parte del nuovo
Consiglio che, forse, chissà, potrà essere presto nominato. Of course, ca va
sans dire, solo per meriti e per riconosciuta esperienza e indipendenza dalla politica
…
Veniamo ora all’altro siparietto andato in onda ieri in Cda.
Come anticipato l’AD Salini ha fatto l’appello alla Nazione. C’è tanto da scrivere
sull’argomento ma, solo per oggi, ci limitiamo ad un aspetto: la comunicazione.
Leggiamo da PrimaOnline “Quello che invece non va bene, ha sottolineato l’AD, è
la narrazione persecutoria e sbagliata di una campagna giornalistica e
mediatica ostile a lui e alla Rai.
A questo punto la Borioni è
sbottata: “Allora se non vuoi cambiare i
telegiornali cambia almeno la comunicazione!”. Da tempo scriviamo su questo
blog che qualcosa non funziona nella “narrazione”, nella comunicazione della
Rai ed abbiamo pure provato a suggerire qualche pensiero. Quando si avverte che la comunicazione non
funziona, si è soliti addebitare la colpa a chi ascolta e non a chi parla. Il processo
è bidirezionale: non è pensabile che i messaggi nascono bene e arrivano male: se questo avviene sta a significare che, almeno nel mezzo, qualcosa NON è al posto
giusto. Teoricamente, Salini dovrebbe essere “uomo di comunicazione” e, teoricamente,
dovrebbe avere intorno a se altri “uomini (e donne) di comunicazione”. È un
grave errore, di comunicazione appunto, prendersela solo con chi scrive senza
ammettere nemmeno l’ombra del dubbio sul suo operato.
Per quanto riguarda l’appello alla Nazione, allo spirito di
collaborazione, ai risultati positivi raggiunti dalla sua gestione, la nomina di
ieri “in quota” e alla serie di altri dolori, per ora rimandiamo le
valutazioni.
È sabato, si gioca e gli arbitri “cornuti” si apprestano a
scendere in campo. Attenzione: nei libri di storia rimane il risultato finale
della partita, non gli errori del giudice di gara.
bloggorai@gmail.com
PS: a proposito di obblighi di Servizio Pubblico ieri sera sulle tre reti Rai in prima serata nemmeno una parola sull'emergenza sanitaria !!!
PS: a proposito di obblighi di Servizio Pubblico ieri sera sulle tre reti Rai in prima serata nemmeno una parola sull'emergenza sanitaria !!!
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