Una giornata autunnale, umida e grigia, induce alla
riflessione. Sulla stampa di oggi, purtroppo, nulla di interessante. La
settimana invece si preannuncia complessa e delicata. Martedì è atteso in
Vigilanza l’AD Fabrizio Salini e ci sono molte cose che dovrà dire e domande
alle quali rispondere. Due giorni dopo è previsto il CdA Rai dove, si presume,
si dovranno fare alcune nomine. Evidente che i due passaggi sono legati tra
loro.
Anzitutto è necessario ricordare l’Atto di indirizzo sul
Piano Industriale formulato dalla Vigilanza lo scorso 7 novembre, successivo
alla “bollinatura” del MISE avvenuta il 4 ottobre e precedente all’audizione
del Ministro Patuanelli dello scorso del 19 novembre durante la quale è emerso
il suo orientamento sul canone Rai: “Il passaggio del canone alla
bollettazione per la riduzione al minimo dell'evasione e quindi per
l'incremento del gettito deve portare ad una riflessione, nell'ottica della
riorganizzazione della Rai, della razionalizzazione dei costi e della riduzione
dei costi, sulla riduzione del canone partendo dalle fasce più deboli della
popolazione. Un ragionamento sulla riduzione del canone che deve essere fatto
dopo che ci sarà una razionalizzazione dei costi". Lo ha detto durante
l'audizione in Commissione di Vigilanza Rai il ministro dello Sviluppo
economico Stefano Patuanelli, aggiungendo: "Penso di poter esprimere una
posizione che è quella del governo"(da ADN del 19/11).
Il quadro che sta emergendo sembra apparentemente chiaro:
sul Servizio Pubblico si addensano nubi non proprio tranquillizzanti. Per un verso
è vero che il MISE ha dato il via ibera al piano ma la Vigilanza,oltre che
richiedere importanti chiarimenti (news canali inglese e istituzionale) ha chiesto alla Rai esplicitamente “con riferimento alle proiezioni
economico-finanziarie del piano, fornire maggiori dettagli in merito alla
sostenibilità finanziaria del piano medesimo, atteso che le risorse necessarie
alla realizzazione delle iniziative ivi previste appaiono rilevanti, anche
tenuto conto dell'incertezza legata alla misura del finanziamento del servizio
pubblico radiotelevisivo con i ricavi derivanti dal canone”. Il tutto appare,
per certi versi, bizzarro e scusate l’eufemismo: da un lato il Governo ( e
quindi la maggioranza dei partiti
presenti in Vigilanza) approva il Piano industriale e dall’altro minaccia
di azzopparlo della sua parte più rilevante, cioè le risorse. Lo abbiamo già scritto: grande il disordine
sotto il cielo.
Veniamo all’AD. Altra parte dell’Atto di indirizzo della
Vigilanza è tutto rivolto al CdA Rai dove lo si impegna a “ - con
riferimento alla Newsroom unificata nonché alla creazione di un'unica direzione
di approfondimento informativo alla quale fanno capo tutti i talk, porre in
essere ogni misura opportuna ed adeguata affinché l'accentramento delle
funzioni editoriali non pregiudichi il pluralismo, a iniziare dal momento della
selezione delle notizie fino a quello della presentazione delle stesse; - in
relazione alle nuove direzioni orizzontali, titolari di budget, e al
conseguente accentramento decisionale sui contenuti, mettere in atto ogni
misura volta ad impedire un appiattimento
dell'offerta televisiva secondo un'unica sensibilità; - adottare ogni
misura opportuna ed adeguata volta ad evitare che l'introduzione di nuove direzioni,
in aggiunta e non in sostituzione di quelle esistenti, possa determinare una sovrapposizione
tra le diverse funzioni e un aggravamento dei costi”. Di particolare
interesse la parte sull’appiattimento dell’offerta: argomento tutt’altro che
pacifico e il Piano Industriale in
merito non evidenza alcuna rassicurazione.
Questo il contesto entro il quale si vorrebbe procedere alle
prossime nomine dei SuperDirettori dei SuperGeneri con i SuperBudget delle quali la sola certezza,
evidenza e trasparenza “pubblica” è che sono sotto il segno della più
brutale versione di Lottizzazione quasi quanto nemmeno ai tempi d’oro della
prima Repubblica succedeva. Non basta: sullo sfondo si profilano due nomine di
grande impatto tutte ancora da definire: quella del sottosegretario alle TLC e
quella del Presidente di AgCom. Scusate se sono di poco conto. Difficile supporre
che queste ultime non rientrano nel prossimo mucchio selvaggio. Buona settimana.
bloggorai@gmail.com
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