domenica 24 novembre 2019

Una giornata autunnale


Una giornata autunnale, umida e grigia, induce alla riflessione. Sulla stampa di oggi, purtroppo, nulla di interessante. La settimana invece si preannuncia complessa e delicata. Martedì è atteso in Vigilanza l’AD Fabrizio Salini e ci sono molte cose che dovrà dire e domande alle quali rispondere. Due giorni dopo è previsto il CdA Rai dove, si presume, si dovranno fare alcune nomine.   Evidente che i due passaggi sono legati tra loro.

Anzitutto è necessario ricordare l’Atto di indirizzo sul Piano Industriale formulato dalla Vigilanza lo scorso 7 novembre, successivo alla “bollinatura” del MISE avvenuta il 4 ottobre e precedente all’audizione del Ministro Patuanelli dello scorso del 19 novembre durante la quale è emerso il suo orientamento sul canone Rai: “Il passaggio del canone alla bollettazione per la riduzione al minimo dell'evasione e quindi per l'incremento del gettito deve portare ad una riflessione, nell'ottica della riorganizzazione della Rai, della razionalizzazione dei costi e della riduzione dei costi, sulla riduzione del canone partendo dalle fasce più deboli della popolazione. Un ragionamento sulla riduzione del canone che deve essere fatto dopo che ci sarà una razionalizzazione dei costi". Lo ha detto durante l'audizione in Commissione di Vigilanza Rai il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli, aggiungendo: "Penso di poter esprimere una posizione che è quella del governo"(da ADN del 19/11).

Il quadro che sta emergendo sembra apparentemente chiaro: sul Servizio Pubblico si addensano nubi non proprio tranquillizzanti. Per un verso è vero che il MISE ha dato il via ibera al piano ma la Vigilanza,oltre che richiedere importanti chiarimenti (news canali inglese e istituzionale)  ha  chiesto alla Rai esplicitamente  “con riferimento alle proiezioni economico-finanziarie del piano, fornire maggiori dettagli in merito alla sostenibilità finanziaria del piano medesimo, atteso che le risorse necessarie alla realizzazione delle iniziative ivi previste appaiono rilevanti, anche tenuto conto dell'incertezza legata alla misura del finanziamento del servizio pubblico radiotelevisivo con i ricavi derivanti dal canone”. Il tutto appare, per certi versi, bizzarro e scusate l’eufemismo: da un lato il Governo ( e quindi la maggioranza dei partiti  presenti in Vigilanza) approva il Piano industriale e dall’altro minaccia di azzopparlo della sua parte più rilevante, cioè le risorse.  Lo abbiamo già scritto: grande il disordine sotto il cielo.

Veniamo all’AD. Altra parte dell’Atto di indirizzo della Vigilanza è tutto rivolto al CdA Rai dove lo si impegna a “ - con riferimento alla Newsroom unificata nonché alla creazione di un'unica direzione di approfondimento informativo alla quale fanno capo tutti i talk, porre in essere ogni misura opportuna ed adeguata affinché l'accentramento delle funzioni editoriali non pregiudichi il pluralismo, a iniziare dal momento della selezione delle notizie fino a quello della presentazione delle stesse; - in relazione alle nuove direzioni orizzontali, titolari di budget, e al conseguente accentramento decisionale sui contenuti, mettere in atto ogni misura volta ad impedire un appiattimento dell'offerta televisiva secondo un'unica sensibilità; - adottare ogni misura opportuna ed adeguata volta ad evitare che l'introduzione di nuove direzioni, in aggiunta e non in sostituzione di quelle esistenti, possa determinare una sovrapposizione tra le diverse funzioni e un aggravamento dei costi”. Di particolare interesse la parte sull’appiattimento dell’offerta: argomento tutt’altro che pacifico  e il Piano Industriale in merito non evidenza alcuna rassicurazione.

Questo il contesto entro il quale si vorrebbe procedere alle prossime nomine dei SuperDirettori dei SuperGeneri  con i SuperBudget delle quali la sola certezza,  evidenza e trasparenza  “pubblica” è che sono sotto il segno della più brutale versione di Lottizzazione quasi quanto nemmeno ai tempi d’oro della prima Repubblica succedeva. Non basta: sullo sfondo si profilano due nomine di grande impatto tutte ancora da definire: quella del sottosegretario alle TLC e quella del Presidente di AgCom. Scusate se sono di poco conto. Difficile supporre che queste ultime non rientrano nel prossimo  mucchio selvaggio. Buona settimana.
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