Ecco allora che questa premessa diventa una chiave di lettura
suggestiva per comprendere meglio quanto avvenuto nei giorni scorsi e quanto
ancora potrà avvenire nelle prossime ore o settimane. Anzitutto l’AgCom sarà
chiamata nei prossimi anni ad essere il vigile regolatore dell’applicazione
della futura trasformazione epocale del sistema broadcast in Italia, con l’avvio
già dal primo gennaio della prima fase di transizione al DVB-T2 . E’ del tutto
evidente che il ruolo del “vigile urbano” di questo processo sarà assolutamente
strategico per tutti e lo sarà in modo indiscutibilmente rilevante: la
vigilanza sull’applicazione delle direttive comunitarie in proposito cambierà
il mercato, i prodotti, i consumi di televisione e sarà impattante sul complesso
sistema delle TLC. Le nomine in Rai, a confronto, somigliano a quelle della
confraternita del Buon consiglio (con tutto il rispetto). E si comprende bene,
inoltre, il nervosismo e la confusione dei partiti che su questi temi, alla
vigilia di quanto potrà avvenire nelle prossime settimane nel contesto di
delicatissimi quanto fragili equilibri di governo, potrebbero rimanere o meno
con il cerino in mano, ovvero rimanere del tutto senza cerini.
E chi sarebbe disposto a rischiare una posta così importante.
Vedi Agcom: da tempo si legge che sarebbe stato raggiunto, già in epoca del
governo precedente, una specie di accordo tra M5S e PD, tale per cui a questa
carica dovrebbe andare un esponente del secondo partito di maggioranza e, da
tempo, si legge di Antonello Giacomelli. E’ del tutto evidente che si tratta di
una indicazione a dir poco “problematica” per diversi punti di vista e si
riferisce sia all’area di provenienza renziana dello stesso, sia per quanto ha
fatto durante il suo mandato da sottosegretario, sia per quanto ora egli rappresenta in seno all’attuale
PD (quale PD?).Che ci possa essere qualche perplessità in area 5S (quale 5S ?)
a questo proposito, per quanto sappiamo, è del tutto pacifico. E si capisce,in
questo contesto, la resistenza del ministro in capo al Mise a mollare l’osso
delle deleghe alle TLC dove pure, si suppone, dovrebbero andare a al PD. Tutto
torna, e tutto torna a comprendere perché e per come ieri le nomine in Rai sono
saltate e non solo e non tanto sul tema canone, come si vorrebbe far credere,
quanto più sulla mancanza di accordo politico “globale” e non solo sui nomi “in
quota" di Tizio e di Caio al Tg o alla rete. Purtuttavia, sul tema canone la
partita è aperta complessa e delicata e, al momento, viene giocata nel campo
degli emendamenti. Possediamo l’elenco completo e tra questi, alcuni sono potenzialmente
molto dannosi per la Rai. Riguardano quasi tutti l’aumento del Fondo per il
Pluralismo e l’Innovazione dell’informazione con fondi prelevati dal 10% del
canone. Sul fondo degli emendamenti rimane insoluta ancora la destinazione dell’extragettito.
Allora, cercando di ricondurre il tutto ad un filo comune,
dove si vuole andare a parare? Il sentimento comune, espresso formalmente dal programma
di Governo, è la revisione dell’intero settore delle TLC, dove ,in subordine si
parla di revisione della Legge del 2015 sulla governance Rai e in parallelo, della revisione
in tutto o in parte del Canone dovuto alla Rai. In tale disegno, quanto “pesa”
il futuro del Servizio Pubblico? Quale ruolo gli si vorrebbe assegnare nel
nuovo mercato dove già sono in corso movimenti tellurici di enorme rilevanza? Nessuno
esce allo scoperto per dire quello che, forse, molti pensano: la Rai dovrà
essere ridimensionata. In un mercato dove la somma non è zero, se la Rai fa un
passo indietro altri fanno passi avanti. Chiudiamo il ragionamento: oggi siamo
al 29 novembre, il Cda, salvo convocazioni straordinarie, è convocato per metà
dicembre (ricordarsi di ordinare i panettoni dal bar interno a prezzo
concordato). Ma a qualcuno di voi viene in mente che possano arrivare i capitani
coraggiosi che, un mese prima delle elezioni in Emilia che potrebbero mettere a
grave rischio la sopravvivenza del Governo, e gli possa venire in mente di
fare regali di Natale che poi potrebbero andare indigesti e rimanere sullo
stomaco per la prossima legislatura? Che almeno il panettone dei consiglieri
sia di buona qualità, si digerisce meglio. Auguri in anticipo.
bloggorai@gmail.com
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