Questa mattina iniziamo con una
buona notizia e riportiamo sintesi dell’intervento di Roberto Serafini, direttore servizi Broadcast e Gestione
Frequenze di RAI, sul tema del passaggio al DVB-T2. Si tratta di un argomento
molto rilevante perché impone all’Azienda un doppio passaggio: il primo di
adeguamento tecnologico e il secondo di risorse economiche . Articolo su D-day.it
https://www.dday.it/redazione/32629/rai-4k-su-digitale-terrestre-piani-switch-off
Non entriamo nel merito però facciamo due osservazioni. Non compete a lui affrontare il tema di dove verranno reperite le risorse per adeguare la Rai a questa trasformazione. Ricordiamo solo che nel 2018, l’attuale CTO Stefano Ciccotti ha elaborato un documento sulla ristrutturazione delle reti DTT dove si legge ”Dal 2022, Rai1 e Rai2 e non potranno più essere diffuse sul nuovo mux VHF (exmux1), rinunciando in tal modo ad una rete con copertura superiore al 99%; questo impone a Rai ingenti investimenti per assicurare una copertura analoga su un altro mux diverso. Senza tali investimenti, la perdita di copertura sul digitale terrestre per Rai1 e Rai2 riguarderebbe almeno il 7% della popolazione.” Più avanti nel documento si legge che “I costi di ristrutturazione del mux VHF si avvicinerebbero ai 200 milioni di euro, dati i vincoli tecnici del mux stesso”. Da ricordare che il Contratto di servizio in vigore IMPONE a Rai la copertura del 100% del territorio nazionale. Cosa è cambiato nel frattempo? Sono state reperite tali risorse? Il piano Industriale ha messo in preventivo tale impegno?
Nota a margine: non è facile leggere di interventi pubblici di
autorevoli dirigenti Rai. Una volta che succede non c’è nota dell’Ufficio
stampa che lo riporti!!! La comunicazione Rai … questa sconosciuta!!!
Dalla stampa di oggi segnaliamo
due pezzi:il primo è una lettera firmata da un certo Franco Debenedetti (???) sul Foglio dove si
legge, dopo aver lamentato l’inserimento della pubblicità nello storico canale musicale
di RadioRai classica: “la Rai è un'azienda pubblica: quindi la perdita di un
valore immateriale dell'azienda è questione che riguarda ogni contribuente”.
Già, proprio a questo pensiamo quanto scriviamo delle emergenze Rai, alla
perdita progressiva di credibilità, al venir meno di garante a sostengo della
crescita di cultura , di coesione sociale del Servizio Pubblico.
Il secondo pezzo è firmato Marida
Caterini su Il tempo con un titolo che è tutto un programma: “Ascolti in calo
Poche idee, troppi bis le serie tv perdono colpi e lunedì Montalbano è stato
battuto da Temptation Island”. Da leggere con attenzione, torneremo sull’argomento
fiction e della “narrazione” sociale e culturale che si veicola insieme alle
caratteristiche del pubblico a cui si rivolge.
Torniamo all’intervista di Salini
sul Corriere dei giorni scorsi e del titolo dove richiede coraggio per cambiare
la Rai. Gli forniamo un piccolo esempio che lo dovrebbe riportare alla volontà
di “somigliare” alla BBC. Riccardo Luna su Repubblica.it, ci informa che l’emittente
pubblica inglese ha ingaggiato Amelia Gething una giovane “influencer” di 20 anni
molto famosa nel Regno Unito, per affidargli un programma sperimentale. Come
dire: la Rai fa la stessa cosa!!! Ci giunge voce che a Viale Mazzini stanno organizzando
una processione (come si faceva una volta a Roma, con partenza alle 5 del
mattino dall’obelisco di Axum, che ora non c’è più) verso il Santuario del
Divino Amore per chiedere la grazia in favore dell’arrivo di Fiorello su
RaiPlay. Avete visto lo spot promozionale ??? ne parleremo.
A proposito dell’accordo Mediaset
Netflix per la produzione di sette film di cui abbiamo scritto: ieri è
intervenuto Reed Hastings fondatore e Ceo Netflix che ha dichiarato che il
valore dell’accordo è di circa 200 milioni di euro e che presto apriranno una sede
legale in Italia dove “è importante pagare le tasse” … accipicchia … questa una
grande notizia … dopo aver visto il colore verde delle Fiamme Gialle alle porte
hanno capito che in questo Paese si “dovrebbero” pagare le tasse come, più o
meno, dovrebbero fare tutti.
bloggorai@gmail.com
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