Per la cronaca: oggi sulla stampa
non c’è nulla … strano … magari qualcuno è anche contento.
Riassunto delle puntate precedenti:
abbiamo scritto più volte che questo piano era una “clava” oppure merce di
scambio per randellare e contrattare delicati equilibri politici (vedi partita
AgCom) e, nonostante alcuni affezionati lettori si ostinano a far passare la vulgata
che si è trattato solo di un fatto “tecnico” rimane nella storia che Salini si
è recato da un segretario di partito, Zingaretti, e non dal suo azionista di
maggioranza, il Governo, e subito dopo il piano industriale è stato approvato. Punto. Mettetela come volete ma … tutto
il resto è noia. Subito dopo, sabato scorso, il prode Salini rilascia un’intervista
al Corriere, che corre l’obbligo di rileggere per capire, da oggi in poi, cosa
e come si cambierà a Viale Mazzini e
dintorni. Già il titolo è tutto un programma:”Rai più simile alla BBC ma chiedo
coraggio”. Evidentemente, dopo aver incontrato Tony Hall (CEO di BBC) a Roma
nei giorni scorsi l’AD si deve essere eccitato. Come la BBC ??? Non la facciamo
lunga sulle differenza abissali, megagalattiche che rendono pressoché impossibile
ogni lontana similitudine e, tanto per restare ai giorni nostri ci aggiorniamo
su quanto la BBC sta facendo per fronteggiare i problemi di ascolti, di pubblico,
di mercato e di tecnologie. Abbiamo scritto che, già da alcuni anni, da quando
in Gran Bretagna si avvertivano i primi segni delle mutazioni genetiche in
corso, si è deciso SUBITO di correre ai ripari e SUBITO è stata messa in
cantiere la piattaforma BritBox che,
con poco più di 5 £ (già, loro non hanno l’Euro) metterà a disposizione degli
utenti una ricchissima offerta di contenuti in grado di proporsi come seria alternativa
in grado di frenare per la costante invasione di Netflix. Ora BritBox sta per
arrivare e dal prossimo mese sarà disponibile per gli schermi inglesi.
Aggiungiamo: anche i francesi non scherzano: dai primi mesi del prossimo anno
partirà Salto, piattaforma on line
con informazione, intrattenimento, film, sport, serie tv e documentari. Avete letto
bene: compresa l’informazione e lo sport che invece su RaiPlay sono del tutto assenti. Lasciamo perdere: un triste confronto.
Veniamo a casa nostra: in attesa dello sbarco di AppleTv il prossimo mese e DisneyTv il prossimo anno, Mediaset prima si allea
con Sky e poi, forse domani, annuncerà un accordo con Netflix per la produzione
di 7 film. Si avete letto bene: per la produzione, non per la distribuzione, è
altra cosa. TimVision, nel frattempo scippa Andrea Fabiano da Viale Mazzini. Rai
invece ? Anzitutto si gongola per la ristrutturazione “verticale” dell’Azienda
e poi accende un moccolo a Fiorello con la speranza che possa dare un po’ di
ossigeno a Rai Play che, notoriamente, rimette in distribuzione il contenuto
andato in onda sui canali Rai. Però, dice Salini,”ci vuole coraggio”. Già ! Ad
un certo punto dice: “Bisogna rinnovare i linguaggi se vogliamo davvero
raggiungere un nuovo pubblico” … acciperbacco …ecco perché la stagione è
partita con l’ennesima replica di Montalbano e con la nuova serie di Imma Tataranni
(la cugina del primo), uno splendido esempio di nuovi linguaggi per il nuovo
pubblico. Tanto per capirci: la crisi di ascolti che soffre la Rai non è scesa
dall’albero di Natale e, in un certo senso, ha ragione la direttora di RaiUno,
Teresa De Santis, quando dice che non è solo colpa della rete ammiraglia. Tanto
per capirci: l’ultimo Ulisse ha fatto 3 milioni e 821 mila telespettatori pari
al 19.7% di share, lo scorso anno il 20
settembre 2018 ha fatto 3.988.000
spettatori e il 21% di share mentre per la quarta e ultima puntata di Ulisse,
sulla Principessa Sissi, ha portato 4.453.000 spettatori pari al 22.5% di
share. E poi vai a leggere i comunicati dell’Ufficio Stampa Rai dove sembra che
Albero Angela ha vinto la Coppa del Mondo degli ascolti !!!
Sull’intervista di Salini al
Corriere ci sarebbe ancora molto da scrivere e così ce la teniamo da parte per i prossimi giorni.
Veniamo ora a come si
dipanerà il nuovo Piano Industriale. Il documento è lungo (circa 300 pagine più
cinque allegati) e impegnativo. Cercheremo di darvene conto un pezzo alla
volta. Anzitutto , cerchiamo di rispondere ad un nostro lettore che ci chiede
informazioni sui canali specializzati (cinema, bambini etc). Al punto 4 dell’overview
delle iniziative finalizzate a “porre utenti e contenuti al centro” si legge: “Rimodulazione
dell’offerta tematica valorizzando Rai4, Rai Gulp, Rai 5 e Rai Storia e
introducendo un nuovo canale femminile dalla sintesi di Rai Premium e Rai Movie
e i due nuovo canali inglese ed istituzionale”. Non si legge del canale “Documentari”
che pure Salini ha citato nell’intervista al Corriere.
Andiamo avanti … la strada sarà
lunga e complicata.
bloggorai@gmail.com
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