mercoledì 23 ottobre 2019

Fatti e misfatti


 … non far sentire ai pescecani l’odore del sangue …

Ieri abbiamo denunciato un fatto grave. Al di la delle personali responsabilità e capacità professionali, quello che è interessante ora è capire perché è successo, quale logica ha sottinteso. Il tema è il prossimo lancio di Rai Play rivista e corretta, soprattutto nella infrastruttura tecnologica. Bene, ottimo, eccellente. Il lavoro svolto da Ciccotti e Capparelli sembra essere di livello elevato che merita grande attenzione e adeguato livello di comunicazione. Allora, secondo quanto abbiamo potuto ricostruire, l’intenzione di chiamare solo alcuni giornalisti “amici” e non fare una  conferenza stampa era dettata dalla necessità di non far fagocitare questo argomento dallo stesso Fiorello  quando (?) sarà lui il mattatore dell’incontro con la stampa. Un proposito interessante da fini strateghi del comunicazione. Peccato solo dover osservare che la notizia da spendere c’era e pure grossa: “La Rai vorrebbe competere con gli OTT”. Attenzione, si usa il condizionale futuro imperfetto probabile e auspicabile: infatti non è detto che sia in grado di riuscire nell’intento, però il proponimento è condivisibile. Una volta tanto che il Servizio Pubblico prova a mettersi al passo con le grandi sfide tecnologiche con gli altri competitors digitali sarebbe stato il caso non solo di proporre una conferenza stampa ma una specie di Concilio Ecumenico globale planetario (con rispetto parlando). E invece i fini strateghi cosa ti combinano?  Un papocchietto di un bell’incontro per circa 8 persone, riservato e ristretto a Via Teulada, con un clamoroso risultato mediatico: due testate on line un articolo di Italia Oggi. Punto. Ognuno il suo. Sul tema Rai Play torneremo presto.
PS: se Salini fosse interessato a conoscere CV di possibili collaboratori, anche occasionali che non aspirano a contratti a tempo indeterminato (anzi, lo farebbero pure solo in cambio di un buono per la mensa di Viale Mazzini o di un buon caffè al bar dei napoletani, modello Freccero per intenderci) in grado di occuparsi di comunicazione, può scrivere alla mail in fondo all’articolo, conosciamo molti validi professionisti disoccupati e pensionati … va a sapere …

Veniamo alla cronaca. Oggi si dovrebbe svolgere il secondo Cda previsto per questo mese e all’ordine del giorno era previsto anche il tema del canale istituzionale. I consiglieri Laganà e Borioni avevano chiesto approfondimenti all’AD che stamattina avrebbe dovuto portare in Consiglio e poi, in un senso o nell’altro decidere. Ebbene, last minute, veniamo a sapere che l’argomento sarà rinviato perché l’AD deve approfondire ulteriormente. Cosa? Di questo canale si sapeva quasi tutto, da tempo: previsto dal Contratto di servizio insieme a quello inglese, il canale istituzionale fa parte del Piano industriale che, sul tema, ha elaborato una apposita sezione dove è tutto nero su bianco, ormai da poco meno di un anno. Non solo, sul sito Rai  si legge pure che è stato conferito l’incarico a quello che dovrebbe essere il suo direttore. È del tutto evidente che la comunicazione istituzionale del Servizio Pubblico non può essere frammentata e disorganica come avviene oggi tra testate giornalistiche, reti e strutture e che, giocoforza, richiede efficienza nelle scelte editoriali e uso intelligente delle risorse. Questo significa, peraltro, applicare il dettato del Contratto di sevizio laddove indica la necessità di “rimodulare l’offerta informativa” e dunque con possibili e inevitabili tagli di sprechi, duplicazioni e inefficienze. Allargando il ragionamento, come non tener conto di RaiNews24 dove con circa 200 giornalisti si raggiunge una media di ascolti che raramente supera l’1%. Morale: anche oggi, probabile, il Cda rinvierà ad altro momento per “valutare e approfondire”.
Stesso ragionamento, ma con altri termini per il canale inglese. Il Piano industriale ha previsto che questo canale debba essere sotto il controllo di RaiCom, attualmente diretto dalla Maggioni che, a quanto è dato leggere, dopo aver capito l’aria che tira (poco budget) sta pensando bene di dirigersi altrove. Dopo l’uscita di scena del Presidente Foa (da Rai Com…si intende) sul canale, ora la situazione si complica ed anche questo veleggia in alto mare.

Tutto questo per tornare a bomba: se per chiudere questi problemi ci vuole così tanto, cosa potrà succedere quando si dovranno prendere decisioni di ben altro livello e impegno, come la creazione delle nuove “superdirezioni” dove ballano budget milionari?

Nel mentre e nel quando, in Vigilanza Rai tira aria di baruffa e potrebbe saltare l’incontro con il Ministro Patuanelli con il quale si dovrebbero chiudere le audizioni sul Piano  Industriale e quindi dargli  il via definitivo (anche solo per rispetto istituzionale). Questo porta a dire che ci troveremo dritti a novembre dove, per quanto riguarda la Rai, inizierà la battaglia sull’extragettito del canone nella prossima legge finanziaria. Robetta da poco. Oggi in CdA si dovrebbe parlare di palinsesti invernali.
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