Ieri abbiamo denunciato un fatto grave. Al di la delle
personali responsabilità e capacità professionali, quello che è interessante ora
è capire perché è successo, quale logica ha sottinteso. Il tema è il prossimo
lancio di Rai Play rivista e corretta, soprattutto nella infrastruttura
tecnologica. Bene, ottimo, eccellente. Il lavoro svolto da Ciccotti e
Capparelli sembra essere di livello elevato che merita grande attenzione e
adeguato livello di comunicazione. Allora, secondo quanto abbiamo potuto ricostruire,
l’intenzione di chiamare solo alcuni giornalisti “amici” e non fare una conferenza stampa era dettata dalla necessità
di non far fagocitare questo argomento dallo stesso Fiorello quando (?) sarà lui il mattatore dell’incontro
con la stampa. Un proposito interessante da fini strateghi del comunicazione.
Peccato solo dover osservare che la notizia da spendere c’era e pure grossa: “La Rai vorrebbe competere
con gli OTT”. Attenzione, si usa il condizionale futuro imperfetto
probabile e auspicabile: infatti non è detto che sia in grado di riuscire nell’intento,
però il proponimento è condivisibile. Una volta tanto che il Servizio Pubblico
prova a mettersi al passo con le grandi sfide tecnologiche con gli altri
competitors digitali sarebbe stato il caso non solo di proporre una conferenza
stampa ma una specie di Concilio Ecumenico globale planetario (con rispetto
parlando). E invece i fini strateghi cosa ti combinano? Un papocchietto di un bell’incontro per circa
8 persone, riservato e ristretto a Via Teulada, con un clamoroso risultato
mediatico: due testate on line un articolo di Italia Oggi. Punto. Ognuno il
suo. Sul tema Rai Play torneremo presto.
PS: se Salini fosse interessato a
conoscere CV di possibili collaboratori, anche occasionali che non aspirano
a contratti a tempo indeterminato (anzi, lo farebbero pure solo in cambio
di un buono per la mensa di Viale Mazzini o di un buon caffè al bar dei
napoletani, modello Freccero per intenderci) in grado di occuparsi di comunicazione, può scrivere alla mail in
fondo all’articolo, conosciamo molti validi professionisti disoccupati e
pensionati … va a sapere …
Veniamo alla cronaca. Oggi si dovrebbe svolgere il secondo
Cda previsto per questo mese e all’ordine del giorno era previsto anche il tema
del canale istituzionale. I consiglieri Laganà e Borioni avevano chiesto approfondimenti
all’AD che stamattina avrebbe dovuto portare in Consiglio e poi, in un senso o
nell’altro decidere. Ebbene, last minute, veniamo a sapere che l’argomento sarà
rinviato perché l’AD deve approfondire ulteriormente. Cosa? Di questo canale si
sapeva quasi tutto, da tempo: previsto dal Contratto di servizio insieme a quello
inglese, il canale istituzionale fa parte del Piano industriale che, sul tema,
ha elaborato una apposita sezione dove è tutto nero su bianco, ormai da poco
meno di un anno. Non solo, sul sito Rai si
legge pure che è stato conferito l’incarico a quello che dovrebbe essere il suo
direttore. È del tutto evidente che la comunicazione istituzionale del Servizio
Pubblico non può essere frammentata e disorganica come avviene oggi tra testate
giornalistiche, reti e strutture e che, giocoforza, richiede efficienza nelle scelte
editoriali e uso intelligente delle risorse. Questo significa, peraltro, applicare
il dettato del Contratto di sevizio laddove indica la necessità di “rimodulare
l’offerta informativa” e dunque con possibili e inevitabili tagli di sprechi,
duplicazioni e inefficienze. Allargando il ragionamento, come non tener conto
di RaiNews24 dove con circa 200 giornalisti si raggiunge una media di ascolti
che raramente supera l’1%. Morale: anche oggi, probabile, il Cda rinvierà ad
altro momento per “valutare e approfondire”.
Stesso ragionamento, ma con altri termini per il canale
inglese. Il Piano industriale ha previsto che questo canale debba essere sotto
il controllo di RaiCom, attualmente diretto dalla Maggioni che, a quanto è dato
leggere, dopo aver capito l’aria che tira (poco budget) sta pensando bene di
dirigersi altrove. Dopo l’uscita di scena del Presidente Foa (da Rai Com…si intende)
sul canale, ora la situazione si complica ed anche questo veleggia in alto mare.
Tutto questo per tornare a bomba: se per chiudere questi
problemi ci vuole così tanto, cosa potrà succedere quando si dovranno prendere
decisioni di ben altro livello e impegno, come la creazione delle nuove “superdirezioni”
dove ballano budget milionari?
Nel mentre e nel quando, in Vigilanza Rai tira aria di
baruffa e potrebbe saltare l’incontro con il Ministro Patuanelli con il quale
si dovrebbero chiudere le audizioni sul Piano
Industriale e quindi dargli il via
definitivo (anche solo per rispetto istituzionale). Questo porta a dire che ci
troveremo dritti a novembre dove, per quanto riguarda la Rai, inizierà la
battaglia sull’extragettito del canone nella prossima legge finanziaria.
Robetta da poco. Oggi in CdA si dovrebbe parlare di palinsesti invernali.
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