Non è del tutto azzardato sostenere che, per quanto oggi leggiamo
sui giornali e per quanto sappiamo, ieri è avvenuto il passaggio attraverso un
punto di non ritorno. Ad essere benevoli, si potrebbe dire che la Rai è entrata
in una zona grigia dove non si intravvede una facile via d’uscita.
Si sono accavallati, infatti, tali e tanti di quei livelli
critici, che messi tutti insieme portano a scrivere “Rai nel caos” oppure “il
Servizio Pubblico ingovernabile” e così via come raramente è avvenuto in
precedenza.
Da quasi 35 anni navighiamo in queste acque e chi vi scrive
ne ha visti passare di direttori, presidenti, consiglieri veri o presunti,
dirigenti venuti da lontano e da vicino, illuminati e spenti e l’Azienda ha resistito
a tutti loro. Oggi, forse, le cose potrebbero essere diverse. Purtroppo, e lo scriviamo con rammarico,
questo blog è stato facile profeta e da tempo abbiamo segnalato l’arrivo di nubi e problemi ai quali, più o
meno tutti complici diretti o indiretti, non si è voluto porre attenzione
rimanendo in attesa di “chiarimenti” che non sono mai arrivati.
La cronaca di queste ore è molto semplice: da tempo erano
attese le nomine che avrebbero dovuto essere nelle reti e nei Tg. I nomi erano
i soliti, più o meno tutti “in quota” o graditi dal PD o dal M5S o dalla Lega,
in un fuoco di sbarramento incrociato che ha paralizzato la macchina. L’AD non
ha saputo o non ha voluto smarcarsi da questa morsa mortale. È tutta sua la
responsabilità oppure è della politica che sembra essere in “stato confusionale”.
Vedi lo stallo della mancata nomina del Presidente AgCom (gravissima) e quella non
meno importante del sottosegretario alle TLC. Come al solito, la verità, le verità sono
molte e tutte credibili. Ieri La Repubblica ha riferito di un”incontro fuori da Viale Mazzini” dell’AD coi suoi collaboratori
dove ha cercato di smarcarsi: "I partiti paralizzano l'azienda La politica
resti fuori" suscitando non poche perplessità (ad essere buoni) nella
forma e nella sostanza delle sue dichiarazioni.
Poi si è svolto un Cda del
quale si è saputo poco e di quel poco si sa che è andato storto, come la
prevista nomina di Teodoli che è pure saltata. Nel frattempo, ieri è avvenuta l’audizione
secretata in Vigilanza di AD e Presidente sulla storia della mail truffa
ricevuta da Foa con la quale si chiedeva un pagamento ingiustificato. A quanto
si legge, le versioni di Foa e Salini sono discordanti e il presidente
Barachini ha rinviatogli atti alla Procura per sapere come stanno le cose e
verificare l’eventuale esistenza di un reato. Ci sono due possibilità: il fatto
non sussiste. Amen. Oppure, visto che la versione dell’uno o dell’altro non
corrispondono e allora da qualche parte c’è un buco nero che dovrà esser
chiarito e il Giudice deciderà se qualcuno ne dovrà rispondere, più o meno penalmente.
Oggi ci limitiamo a questo, con il timore che da domani in poi
saremo costretti a scrivere una storia che non ci piace e che non avremmo voluto
raccontare.
bloggorai@gmail.com
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