Cerchiamo di capire. Anzitutto il tema: la guerra in Medio Oriente
è certamente uno dei capitoli più rilevanti del dibattito politico
internazionale ed è comprensibile che qualsiasi editore, pubblico o privato, e qualsiasi
testata grande o piccola debba essere interessato. Dunque, che la Rai, che
peraltro ha Lucia Goracci come inviata nella regione, possa e debba essere
attenta e cercare notizie è del tutto naturale, anzi sarebbe grave il
contrario. Poi si tratta di capire, appunto, chi viene incaricato per fare cosa
e per quale testata confezionare il materiale. Se qualche direttore o capo
redattore ha ritenuto che è il momento opportuno per richiedere un’intervista a
Bashar Al Assad, è sacrosanto che vengano attivate tutte le procedure
giornalistiche, diplomatiche e di sicurezza necessarie. Quest’ultimo aspetto
non è un dettaglio da poco: la Siria è un paese in guerra e non si entra o si
esce a piacimento quando si vuole e, una volta entrati, un qualsivoglia
giornalista europeo o occidentale può diventare una preda appetibile per
chiunque fosse male intenzionato ed allora occorrono complesse procedure di
sicurezza, attivate sia dal paese ospitante che dal paese di provenienza (i servizi
italiani erano a conoscenza della presenza in Siria della Maggioni?) e la
stessa Rai, da tempo, ha istituito particolari protocolli necessari a garantire
la sicurezza dei propri inviati. Ancora: trattandosi, appunto di uno dei
argomenti più importanti al mondo e l’intervista NON è uno scoop, anzi… forse è
proprio il contrario, ed essendo rivolta ad uno dei protagonisti più importanti
della scena, è giocoforza pensare che ci possa essere stata una “sponda”
politica al Ministero degli Esteri (infatti, Di Maio nei giorni scorsi aveva
dichiarato che è importante aprire un dialogo con Damasco e sarebbe interessante
chiedere a lui se ne fosse informato).
A questo punto ci si potrebbe imbarcare in tanti interrogativi
“tecnici” che aleggiano intorno a questo brutto pasticciaccio che certamente
non aiuta la credibilità della Rai. Ognuno di essi (la data concordata per la
messa in onda, chi ha autorizza oil viaggio e perché etcetera etcetera) ha un suo
fondamento e le possibili risposte dovrebbero aiutare a comprendere cosa
succede a Viale Mazzini e dintorni (la politica). Proviamo a suggerire un
ragionamento. Partiamo dal presupposto che nessuno è fesso a priori, salvo poi
dimostrare il contrario. A chi giova portare in primo piano le dichiarazioni di
Assad? Ci sono mille argomenti interessanti ma succede che la scelta tra essi è
discrezionale: ognuno assegna una scala gerarchica di riferimento. Certamente
giova alla Maggioni che,come molti giornalisti in vena di notorietà, non gli pare
vero di essere sulle prime pagine dei giornali su un tema tanto importante e
poter dimostrare che lei è in grado di parlare con chiunque. Certamente giova a
coloro che ritengono opportuno essere presenti
sulla scena politica mediorientale magari non da protagonisti ma almeno da
comprimari (vedi Di Maio). Certamente avrebbe (avrebbe) giovato a Salini se le
cose fossero andate in modo diverso da come stanno andando e, infine,
certamente avrebbe giovato a RaiNews24 che non brilla certo per essere una testata
giornalistica di grande peso nel panorama informativo italiano (oltre 30° posto, ricordiamo lo share medio 2018 e il numero
di giornalisti che ci lavorano). Infine, ca va sans dire, giova ad Assad che non gli pare vero ora di tuonare contro la solita stampa occidentale che censura le
“sue “ verità su quanto avviene in Siria.
Certamente non giova alla Rai che in un momento tanto
delicato della sua esistenza, con problemi strategici fenomenali, non trova
nessun beneficio da questa vicenda. E allora, chi si voleva colpire? Salini? La Rai,
la Maggioni? Di Bella? O forse al Presidente Foa che di tutto questo sostiene di non saperne nulla, nonostante che a lui sono assegnate le deleghe per le relazioni internazionali (altro mistero). Chi è la mente occulta, il potere forte che ha orchestrato
tutto questo e con quale finalità?
Questa
volta vogliamo essere dichiaratamente complottisti perché, altrimenti, saremmo
costretti ad ammettere che qualcuno è fesso (confesso, non mi è del tutto chiaro
chi possa essere).
Torniamo a bomba. Ieri mattina Salini rilascia un comunicato
dove afferma che “… non è stata effettuata su commissione di alcuna testata Rai
…”. E allora per quale motivo h autorizzato
la Maggioni ad andare in Siria? Secondo alcune ricostruzioni (e la stessa
Magioni lo conferma) avrebbe detto più o meno “vai e poi vediamo cosa farne ..”
: poco credibile, facciamo fatica a pensare che l’AD sia stato talmente
sprovveduto da sostener una tale iniziativa. A quanto si legge, viceversa, l’AD
di RaiCom sostiene che era tutto concordato con Salini: leggiamo da Repubblica “la
Maggioni è costretta a precisare: «Ha ragione Salini nel dire che l'intervista
non era stata concordata con i direttori di testata. Ma io l'avevo messo al
corrente e si era detto che si sarebbe deciso successivamente come utilizzarla”.
Ma il tema è semplicemetne che lei non avrebbe
dovuto fare quell’intervista. PUNTO. Lei è anzitutto un dipendente Rai e soggetta alle norme interne al pari di tutti gli altri suoi colleghi, operai, quadri, dirigenti e giornalisti. PUNTO. Semmai, in forza dei suoi consolidati rapporti
internazionali, li avrebbe potuti mettere a disposizione dell’Azienda che poi
avrebbe saputo come utilizzarli. Il comunicato di Salini dice poco o nulla,
anzi, alimenta sospetti e domande. C’è poco da girare intorno: è stata fatta
pipì fuori dal vasino e si tratta di capire ora chi è il responsabile. La politica
è scesa in campo nel difendere o attaccare più o meno pretestuosamente. Mario Ajello sul Messaggero “ Il domandone,
in tanto bailamme sull'asse Damasco-Roma-Rai, è questo: come è mai possibile
che una televisione di Stato di uno Stato, quello italiano, che dovrebbe fare
di tutto per mostrarsi serio e affidabile nelle sue scelte, si infili in una
vicenda così, tra il ridicolo e l'assurdo, tra lo scaricabarile e il cado dalle
nuvole?”. Nemmeno il comico Zalone sarebbe riuscito a tanto. Comunque, il modo
per uscirne c’è ed anche molto semplice: è sufficiente tirare fuori le regole
del gioco che pure ci sono, vedere chi non le ha rispettate ed applicare le
sanzioni previste oppure trarre le opportune conseguenze. Subito, ieri, fra 5
minuti. A Roma si dice: a chi tocca ‘nun se ingrugna.
bloggorai@gmail.com
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