lunedì 16 dicembre 2019

Intrigo internazionale


 Il mio edicolante quando gli ho chiesto una copia di The Guardian mi ha guardato strano ed ha pensato che mi fossi alterato con la grappa invece che con il caffè. Eppure, c’è un buon motivo per leggerlo: hanno vinto i Tories di Boris Johnson ed ora diventa molto concreto il rischio che alla BBC possa essere revocato o almeno ridotto il canone, attualmente di 176 sterline. Tanto per gradire, la prima mossa è la depenalizzazione per chi non paga  “The Licence” in un Paese dove se non ti presenti con il bollettino in ordine  puoi pure rischiare il carcere (pensate da noi una cosa del genere, da chiamare i Carabinieri, tant’è che è stata inserita nella bolletta elettrica). Già dallo scorso giugno i conservatori inglesi se l’erano presa con i vecchietti, abolendo la riduzione di cui godevano gli over 75. Nel frattempo gli ascolti del sevizio pubblico britannico soffrono e non poco proprio sul fronte più delicato: i giovani under 35 che si orientano sempre più verso altre piattaforme e altri modelli di fruizione di prodotti audiovisivi. Nell’ultimo periodo preso in esame da OfCom, i giovani 16-24  che hanno visto almeno un canale BBC nella settimana in oggetto, sono scesi al disotto del 50%. Ma la cosa più divertente è che tutto questo potrebbe essere ricondotto ad una sorta di ”vendetta”  dei Tories verso le BBC accusata di non essere imparziale e, ancora più divertente, è sapere che la stessa accusa gli viene ricolta dai laburisti. Fenomeni!!! Gli dovrebbero dare un premio: se sei riuscito a scontentare destra e sinistra allo stesso modo può solo significare che hai fatto bene il tuo mestiere. Proprio come da noi, dove se non sei “in quota” a qualcuno ti cancellano pure dall’elenco telefonico. Quando venne in Italia Tony Hall, AD del Servizio Pubblico inglese, qualcuno disse: “la Rai come la BBC” … ecco … proprio così !

Di altro da dire c’è poco: abbiamo saputo (salvo colpi di scena) che i minacciati emendamenti nella Legge finanziaria che impattavano negativamente sulla Rai sono caduti e quindi il canone è salvo (???). I parlamentari redenti sulla via di Damasco (oopppssss … su quella via ci vanno altre persone e ancora nessuno ha capito bene perché e per come)? Oppure, bravissimi i lobbisti di Viale Mazzini a stoppare le ardite manovre? Vogliamo credere, per amor di Patria, che sia buona la seconda. Ma vogliamo pure credere che l’erba cattiva non more (dialetto romano) mai e che prima o poi, in un verso o nell’altro, il tema canone Rai rispunterà da qualche parte. Fermo restando sempre che bisognerà pure spiegare per bene agli italiani che lo pagano, che sia non solo una tassa giusta,  ma anche giustificata, credibile. E questo dovrebbe avvenire prima che, inevitabile, il ministro di turno riproponga la sua abolizione o riduzione (do you remember Boccia, Di Maio etrc etc per non dire di Salvini e compagnia cantando?).

Nel frattempo, di cosa si parla a Viale Mazzini in attesa delle tanto auspicate (da chi?) nomine? Senza andare troppo lontano: di viaggi e interviste farlocche, di presunti scandali e scandaletti di pasti a Sanremo pagati due volte, di mail fantasma con truffa allegata, di superdirigenti  “licenziati” più o meno volontariamente e così via. Purtroppo con questo orribile linguaggio militare (non ne viene uno più efficace) si tratta ben che vada di armi di distrazione di massa e male che vada a scoppio ritardato, oppure “fake bomb”. Cerchiamo di spiegarci: ieri quasi tutti i quotidiani hanno riportatola storia della mail ricevuta da Foa contenente una richiesta di pagamento  proveniente da un finto ministro Tria (precedente Governo). Oggi scomparsa nel nulla. Non si trova una riga. Eppure è stata presentata ai limiti dell’intrigo internazionale, al pari della storia dell’intervista ad Assad. Come al solito: è lecito chiedersi anzitutto perché solo ora quando sembra che la vicenda sia vecchia di alcuni mesi? E poi, a chi giova? Perché NON è una notizia: si tratta, nella migliore delle ipotesi, di affermare che in Rai sono stati bravi (chi? Salini o Foa ?) a sventare una minaccia di estorsione. Un po’ poco, troppo poco. A meno che la NON notizia volesse produrre altri effetti. Quali? Facciamo come il Cda: chiediamo chiarimenti e aspettiamo.

Last news: ieri sera uno speciale su Rai Tre per festeggiare il suo 40°  anno di trasmissioni. Bello, interessante, il racconto di un pezzo di storia di questo Paese fondamentale. Ma quanto amaro in bocca. Rivedere e ascoltare tanti personaggi con  un palmo di spessore, creatività, coraggio, curiosità che adesso te li sogni. Rivedere una Rai democristiana, socialista, comunista (e basta) con le idee chiare e che magari faceva anche bene il Servizio Pubblico. Adesso un direttore di rete, la stessa, si permette di gongolarsi per avere acquistato il format spagnolo della Carrà che intervista un intervistato. Già, il solito discorso da pensionati … di come si stava meglio  allora quando Nonna filava la lana … già … già …


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