Sembra che siamo diventati bravissimi a raccontare il
passato molto di più di quanto siamo capaci di immaginare il futuro. È sufficiente
andare al cinema oppure osservare la “narrazione”
offerta dal servizio pubblico. Ieri sera chi vi scrive è stato a vedere un gran
bel film giallo appena uscito nelle sale e, come accade, prima dell’inizio della
proiezione, vengono mandati i trailer dei film in uscita prossimamente. Uno
riguardava la vita di Craxi, uno la storia di Pinocchio e il terzo una sgangherata
parodia di Natale con Ficarra e Picone. Poi leggiamo che nessun film italiano
nell’ultimo anno ha raggiunto la cifra di incassi sufficiente a farlo stare tra
i primi in classifica (al 18° posto). C’è da crederci.
Per non farci mancare nulla, e per cercare di capire meglio
quanto vi avevamo accennato, al ritorno dal cinema mi sono visto un pezzo,
prima che la noia e il sonno mi travolgesse, dell’ultima puntata dei Medici
andata in onda su Rai Uno. A parte la sensazione sgradevole del fuori sync
dovuto al fatto che gli attori recitavano in inglese (sarà utile a venderlo all’estero
ma fastidiosissimo in Italia) e a parte la sensazione di vedere una passerella
di Vogue Fashion Uomo con annessa pubblicità tabellare di un profumato dopobarba,
e a parte l’inevitabile spruzzatina di soft porn, rimane forte il segno di un
prodotto audiovisivo che guarda più alla forma che ai contenuti, più all’intrattenimento
che all’approfondimento. Senza anima, senza passione. Si capisce perché il
Ladro di merendine di Montalbano viene riproposto per oltre 20 volte e che Imma
Tataranni, la sua cugina povera, viene considerato un successo della fiction
televisiva italiana del Servizio Pubblico.
Nei giorni scorsi abbiamo riportato una battuta di un alto
dirigente Rai che sosteneva che è il Paese che alfabetizza il Servizio Pubblico
e non viceversa. Purtroppo, siamo costretti ad ammettere, per quanto siamo in
grado di sapere, che per buona parte questa affermazione è condivisibile.
Iniziamo dall’informazione: Web batte carta stampata 4 a 1 e, tra le testate
giornalistiche on line, la Rai è sempre in coda, distanziato da molte lunghezze
dagli altri siti. Ieri Prima OnLine ha riportato i dati di Comscore sui primi
60 siti italiani e RaiNews compare al 39° posto (trentanovesimo). Nei giorni
scorsi Auditel Standard Digitale ha pubblicato il report settimanale dei LS per editore e canale dove ancora una volta si consolida una
tendenza: nella settimana 24-30 novembre Rai ha ottenuto 15.500 K, Mediaset
73.600 K e Sky 139.800 K (la settimana precedente Rai 18.500, Mediaset 63.100 e Sky 113.000).
Tradotto in soldoni: i concorrenti crescono molto di più di Rai.
Da diverso tempo seguiamo con attenzione quanto potrebbe
avvenire in occasione della nomina dei presidenti di due autorità di garanzia,
AgCom e Privacy. Abbiamo scritto, e ne
siamo convinti,che il rapporto di rilevanza di queste nomine, confrontate a
quelle Rai, è di 4 a 0. In questo momento i due livelli fatalmente si
incrociano. Ieri abbiamo saputo dal sito CorCom che è stato presentato un
emendamento dal M5S con il quale si vorrebbe aumentare a 5 il numero dei consiglieri
Privacy come l’AgCom e proroga al 31 gennaio la scelta del Presidente. Anche in
questo caso siamo in presenza di una bizzarra anomalia: la contingenza politica
è in alta fibrillazione e ti spunta fuori un emendamento alla Legge di Bilancio
che rimanda tutto al prossimo anno dove pure dei possibili candidati veri non
se scorge l’ombra. C’è qualcosa che pure a questo piccolo blog sfugge: quando
abbiamo provato, dentro e fuori la Rai, a saperne qualcosa di più ci siamo impantanati
in una spessa coltre fumosa. Pochi sanno qualcosa e ancora meno coloro che sono
in grado di interpretare.
Seguono di pari passo, per quanto abbiamo potuto sapere, le nomine Rai che sembrano impantanate al punto di partenza e che il CdA
previsto il prossimo martedì 10 potrebbe non occuparsene e rinviare al
successivo prima di Natale. Magari,in attesa di sapere come si conclude la partita
degli emendamenti che,inevitabilmente, determinerà il futuro di questa
governance Rai. Il botteghino delle scommesse è sempre aperto.
Nessun commento:
Posta un commento