Oggi è il giorno del tutto e del nulla. Oggi è il giorno
della fine e dell’inizio. Oggi è il giorno del vuoto e del pieno. Oggi è il
giorno della parabola che è insieme al suo punto più alto e più basso contemporaneamente.
La politica oggi esprime il fondo del barile e non sa più a che Santo votarsi. Siamo giunti al momento in cui tutto si
cristallizza e appare chiaro nelle sue dimensioni reali: abbiamo alle spalle un
passato drammatico e di fronte un futuro incerto. E come ci troviamo questa
mattina? Come Don Falcuccio, con una mano davanti e una di dietro. Semplicemente
senza idee, senza un progetto, senza un programma che non sia solo la mera
sopravvivenza, in attesa della fine della pandemia, in attesa dei soldi del
PNRR delle elezioni del 2023 (se non prima).
Se ci volgiamo a osservare questi ultimi anni ci appare in tutto
il suo splendore la stagione dei governi “tecnici” con Conte 1, poi Conte 2 e
infine il SuperTecnico Draghi. Cosa ci si può attendere da tanta bellezza? Che il
centro destra fino a ieri era appeso alle sorti di Berlusconi e il centro
sinistra si è palesato con la magnifica idea di candidare una illustrissima
persona, stimabilissima quanto autorevole, ma con scarse speranze o possibilità
anche solo di essere preso inconsiderazione. Punto. Tutto molto semplice, come
sempre.
Sembra tutto molto triste, solitario y final.
bloggorai@gmail.com
ovviamente,,. di Rai non se ne parla
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