L’audizione di questa mattina in Commissione Senato di Soldi e Fuortes merita particolare attenzione. L’incontro si è svolto nel quadro dei lavori finalizzati a definire un nuovo modello di governance del Servizio Pubblico in ordine al superamento della legge Renzi del 2015 (presentate 8 proposte di legge). I vertici Rai dovevano esprimere il loro punto di vista (che riteniamo forse condiviso con il Cda) su come ritengono possibile immaginare la nuova Rai con nuove regole di governo societario in relazione alla fonte di nomina degli amministratori e in relazione al rapporto con il suo editore, il Parlamento.
L’Audizione è stata importante perché, a differenza delle precedenti avvenute in Vigilanza, sono stati messi in connessione diretta punti centrali riferiti al futuro della Rai: il modello di governance, le risorse, le tecnologie e i prodotti editoriali. Sono esattamente le quattro colonne portanti sulle quali si regge l’architrave che lega tutta la costruzione: la missione, il ruolo, del Servizio Pubblico.
Per paradossale che possa apparire, si avverte spesso tanta attenzione sulle colonne quanta poca invece sull’architrave e questa mattina c’è stata ennesima prova provata. Quando si tratta di esprimersi su questo argomento fuggono tutti a gambe levate. Non abbiamo intenzione di fare le pulci a quanto dichiarato dalla Soldi e da Fuortes e ce ne sarebbero in abbondanza ( … Rispetto al 2011 la Tv pubblica ha perso oltre 10 milioni di contatti in media al giorno con un calo del 23 per cento..." senza però sapere perché questo è avvenuto e, in parte avviene tutt’ora, che ha poi proseguito: “Inoltre, è necessario allineare il mandato dei vertici - attualmente di 3 anni - con i 5 previsti nel contratto di servizio … Per rendere la Rai la passo con i tempi occorre risolvere il nodo rappresentato dalla personalità giuridica mista: società di diritto privato, la Rai e' al contempo un organismo di diritto pubblico” ipse dixit Soldi mentre “Per compensare le minori risorse, registrate anche sul versante della pubblicita' si e' intervenuti con un'importante riduzione dei costi esterni, pari a 800 milioni di euro e nonostante misure adottate" si registra un "preoccupante peggioramento della posizione finanziaria netta"ipse dixit AD come pure “la pubblicità non sarà mai un driver … oppure ancora “il pareggio di bilancio è un obbligo”). Avvertiamo un sottilissimo profumo del Governo in queste dichiarazioni: accontentatevi di quello che avete, fate quello che potete e …più non dimandare … Già, tant’è che, peccato, che tutti, anche questa mattina, si sono dimenticati di citare il famigerato DdL 208 che ha previsto sostanziosi tagli su tetti pubblicitari .
Insomma, stamattina abbiamo ascoltato perle di rara saggezza e argomentare su tutto questo sarebbe come sparare sui volontari dalla Croce Rossa. Lo voglio vedere quando l’Ad dovrà fare i conti con quanta pubblicità incasserà con Sanremo.
La domanda centrale che si pone, fondamentale, si riferisce ad un solo punto (posto correttamente da Marcucci e Di Nicola): che tipo di Rai avete in mente per il prossimo futuro? Quale missione? Ci potrebbe essere una Rai senza pubblicità e finanziata da solo canone? Fuortes ha risposto: “Si certo, ma il canone dovrebbe aumentare” of course … per compensare gli oltre 500 mln di pubblicità. Stupendo: vai a dire agli italiani che già oltre alle bollette in aumento dovrebbero pagare pure di più per il canone. Tutto il resto (la stessa governance, le risorse, le tecnologie e i contenuti) ruota intorno a questo argomento sul quale però nessuno si espone. La Politica pone domande ma dovrebbe pure fornire risposte: sono loro gli editori del Servizio Pubblico e a loro compete l’obbligo di proporre visioni e missioni. D’altro canto, agli amministratori pure compete se non l’obbligo (vedi il Piano Industriale) ma certamente il vincolo di modellare il futuro dell’azienda non tanto e non solo rispetto alle risorse disponibili ma anche per come intendono impegnare quelle di cui dispongono in relazione a ciò che intendono perseguire. Somigliano ai miei giovani gatti che giocano con la loro coda: si rincorrono senza sosta a mordere l’uno quella dell’altro.
Infine, Fuortes, come al solito, si è lagnato della “narrazione” negativa che viene svolta sulle vicende Rai: ma non si è dotato di un suo validissimo collaboratore appositamente contrattualizzato dall’esterno per intervenire su questo tema?
Stasera altro incontro interessante in Vigilanza con l’Usigrai: rimanete sintonizzati.
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