martedì 4 gennaio 2022

La "variante" Rai


Il mondo è fatto di “varianti” più o meno incognite che gravano sul nostro destino. Lasciamo da parte questa disgraziata di Omicron e quell’altra dimenticata di Delta che in un batter d’ali è sparita nell'oblio. Ce ne rimangono per tutti i gusti: il Paese ha quella MarioDraghi (tutt’attaccato) con la sottovariante Colle si .. Colle no; il PD ha la variante Dalema; il M5S ha quelle Di Maio/Di Battista; il centro destra invece ha la sua variante eterna, Berlusconi, e così via. Scendendo pe’ li rami, noi abbiamo la “Variante Rai” sulla quale sono allo studio valenti ricercatori, studiosi di chiara fama, fini analisti ed esperti collaudati per capire quanto possa essere più o meno incognita nei suoi effetti per il futuro del Servizio Pubblico.

Diciamo pure che sono al lavoro ben due comitati: uno che raccoglie le menti migliori e raffinate di Viale Mazzini, a sua volta diviso in tre sottocomitati, e uno tutto esterno al Palazzo che assiste, mormora, bofonchia, brontola con qualche elucubrazione sfarfagliata. Dobbiamo dire, per “onestà intellettuale” come piace dirsi, che Bloggorai si vorrebbe associare a questo secondo comitato.

Bene, ciò detto, veniamo al SuperComitatoTecnicoEditorialeProgettualeProssimoVenturo (da ora in poi SUCOMTEPROPROVE) e ai suoi tre sottocomitati. Rispettivamente sono: il primo ha iniziato a lavorare lo scorso 14 ottobre e si dovrebbe occupare di tracciare il solco del prossimo Contratto di Servizio (coordinatore Stefano Luppi con il valido supporto della collaboratrice esterna Cinzia Squadrone): il secondo che fa riferimento direttamente all’AD Carlo Fuortes e al suo Golden Team si dovrebbe occupare del “nuovo” modello organizzativo e della relativa “messa a terra”; infine, il terzo, è ultrasegreto (ma noi sappiamo quasi tutto) si sta occupando delle “Linee Guida Nuovo Piano Industriale” che ha già elaborato un primo documento di poche pagine che speriamo presto possa vedere la luce.

Ecco allora che la “variante Rai” comincia a prendere forma, ad assumere le sembianze di una mutazione genetica dagli esiti incerti. Si riusciranno a debellare i vari sintomi che caratterizza il suo stato di malessere cronico? L’elenco è lungo e non si sa bene neanche da che parte iniziare: sprechi, inefficienze, duplicazioni di ruoli competenze e responsabilità nonché ingerenze e collusioni con agenti, procuratori, società, studi esterni di vario genere nonché di strutture (reti e testate) che costano molto senza sapere quanto rendono. Lasciamo stare poi le nomine di collaboratori esterni che ancora pochi hanno capito a cosa dovrebbero servire se non aggiungersi o sovrapporsi ai già pur validi Direttori in carica. Conosciamo perfettamente la sintomatologia ma nessuno ha ancora scoperto il vaccino e ci dobbiamo accontentare di qualche blanda mascherina.

La cosa bizzarra è che di tutto questo trambusto di gente che va, gente che viene, l’unico provvedimento che ha causato tanta attenzione è stata l’Operazione Black Night: il taglio dell’edizione notturna della TgR. Non siamo noi che ci stracciamo le vesti per una cosetta di 4,5 minuti che costa circa 5mln (robetta) e che ha fatto pendere il mal di pancia all’AD &Co alla vigilia di fine d’anno con lo sciopero Usigrai. Osserviamo solo che è stato toccato il nervo scoperto più importante del sistema nervoso Rai: l’informazione. Non è un caso che si tratta del “buco nero” dove prima o poi tutti profondano nell’abisso del nulla progettuale.  

A proposito di “buchi neri”: ogni tanto ci capita di leggere roboanti comunicati su Rai Play e noi, tanto perché curiosi, andiamo sempre a verificare con i dati Auditel e questo è ciò che troviamo:



La Rai passa da 69 mila K del 2020 a 53 mila nel 2021. Se qualcuno bravo ci spiega dove sta il successo di Rai Play gli saremo grati.


Infine, proprio a proposito di ascolti, da leggere e conservare attentamente l’articolo di Marco Mele pubblicato oggi su Il Quotidiano del Sud dove riassume e sintetizza perfettamente un anno di Tv, nonché le dinamiche dei telespettatori dove, si legge, che nel 2020 la Rai perde di più di Mediaset. 

bloggorai@gmail.com

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