venerdì 14 gennaio 2022

Frutta e Verdura a Viale Mazzini

Foto di Shirley Hirst da Pixabay
Con calma, con molta calma, con lentezza… la giornata agricola, bellissima e assolata, era propizia a fare tutto lentamente. Per questo abbiamo ritardato il Post. In campagna c’era tanto da fare: pulire le scenditoie dalle foglie, aprire i canali di scolo dell’acqua piovana, accendere il motore per provare le batterie del trattore e della moto, sistemare un vecchio frullino con le spazzole da sostituire, fare un carico di legna e metterla sotto il portico per averla sempre asciutta, predisporre le damigiane per il cambio del vino appena ci sarà la luna giusta (il mio amico Massimo, il santone della cantina mi avvertirà), cercare un tronco utile per fare un gioco per i gatti, come ricompensa per aver combattuto oggi pomeriggio con la faina mettendola in fuga e, infine, cercare di aprire un antico orologio da tavolo con un curioso meccanismo di carica con una monetina (ci sono riuscito ma non ho ancora capito come funziona).

La giornata si appresta a finire, il fuoco è acceso e la casa è calda (si fa per dire… quando va bene ci sono circa 14 gradi) e, al solito, andiamo su Google Analytics per vedere cosa fanno i nostri lettori. Bene! Tanti, tantissimi hanno puntato il sito pure se non c’era il Post di giornata. Buon segno, grazie. Tanta attenzione va ricompensata con un Post serale sul quale si dovrà ancora lavorare per approfondire.

Non vi nascondo che durante la giornata ho cercato di capire, sapere, cosa è successo ieri in Cda dove, come ormai saprete, il budget 2022 è stato votato e approvato 4 a 3. Certamente è un “fatto politico” che si presta a diverse interpretazioni. Non abbiamo le versioni ufficiali dei consiglieri che hanno votato NO, cioè Bria, Di Majo e Laganà. Per quanto è stato possibile supporre, la motivazione del voto contrario potrebbe essere ricercata nella storia del taglio dell’edizione notturna della TGR. Plausibile ma forse non sufficiente. Analisti ardimentosi si sono lanciati in una interpretazione trasversale: si è trattato di un segnale a Draghi. Mah … francamente in questo momento il Capo del Governo deve dare e ricevere ben altri segnali e non sarà questo di Viale Mazzini ad impensierirlo. Altri hanno ipotizzato misteriosi intrecci con i partiti che li hanno nominati (PD e M5S): anche qui mah… sono gli stessi partiti che hanno approvato sottobanco la modifica del TUSMAR che certamente non ha favorito Rai, anzi. Proviamo ad azzardare un’ipotesi: ieri in discussione c’era un punto comune: bozza sulle Linee guida del Piano industriale, Contratto di Servizio e implementazione Modello per generi (abbiamo scritto esattamente questo nei giorni scorsi) e lo schema di ragionamento è ancora lo stesso e si lega strettamente al Budget 2022. Per ognuno dei punti in discussione il presupposto naturale è la certezza delle risorse che nessuno, in questo momento, è in grado di assicurare. La sola strada che l’AD propone è quella del contenimento dei costi interni, dei risparmi, dell’ottimizzazione e della vendita di qualche asset patrimoniale. In poche parole, quello che a suo tempo sintetizzò con la teoria del “pareggio di bilancio”.  Anche qui intendiamoci: che l’Azienda necessiti di affrontare il terreno degli sprechi delle inefficienze è fuori discussione. Parimenti, è fuori discussione che non è sufficiente questa strada se si vuole immaginare un percorso di sviluppo e investimenti. Fuortes sembra avere in mente un modello di Azienda che vorrebbe somigliare ad una bottega di frutta e verdura dove, a fine giornata, la merce che è stata venduta dovrebbe compensare quella che è rimasta in giacenza e, con il ricavato, andare ai mercati generali il giorno successivo per fare rifornimento di zucchine, patate e carote. Notoriamente, il verdumaro, nobile ad antico commerciante di elevatissima dignità ben difficilmente potrà competere con la grande distribuzione e il suo pubblico, i suoi clienti, potranno pure essere sempre gli stessi affezionati che da anni gli comprano il necessario per una salutare minestrina vegetale ma oltre non potrà andare. Intendiamoci bene: viva i verdumari del mercatino di quartiere dove però succede che alcuni loro colleghi, avveduti e furbetti, hanno pensato bene di utilizzare il plateatico lascito libero dagli altri verdumari ormai falliti per farne una specie di “ristorante” rustico ma di qualità, scomodo ma economico, freddo ma buono (matriciana di grandissimo livello). Morale: hanno investito oltre il “pareggio di bilancio”, hanno proposto una strada diversa e sono stati premiati.  

Non sappiamo come i tre consiglieri hanno motivato il loro no al budget, però sappiamo per certo che qualcosa non è tornato nei conti dell’AD e non solo dal punto di vista finanziario: il metodo di governo delle sportellate in faccia può anche funzionare a breve termine però deve riscuotere consenso, avere truppe con le quali proseguire la battaglia, altrimenti diventa solo un problema di tempo, quello necessario a far maturare una banana sulla quale scivolare. E, per quanto abbiamo intuito, di banane all’orizzonte se ne vedono parecchie.

bloggorai@gmail.com

 

1 commento:

  1. Come farà Maghetto Patrizio a fronteggiare la fitta agenda dei suoi laboriosi giorni ?
    Il seguito: alla prossima puntata!

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