Buonasera!
Volevo dire al mondo che qua c'è una grossa crisi ... qua non
sappiamo più quando stiamo andando su questa tera... ti chiedi il come mai, il
come dove nel mondo... dove chi, perchè quando ... dov'è la risposta ... ti
chiedi il quasi quasi e miagoli nel buio, vai a dentoni ... ma la risposta non
la devi cercare fuori ... la risposta è dentro di te .... e però è sbagliata!
Le strade che conducono al Paradiso sono lastricate di buone intenzioni e, come tali, vanno sempre incoraggiate e sostenute. Il problema è poi renderle tangibili, farle scendere dal Cielo e farle arrivare sulla terra, fare in modo che gli Umani possano riconoscerle, condividerle e sostenerle.
Niente
di tutto questo è avvento e avviene nel beato mondo dell’opposizione. Ieri
si è svolto un incontro, un “tavolo di lavoro” finalizzato a cercare una sintesi
delle proposte di riforma sulla Rai. Lo scriviamo con le dita pesanti e con grande
rammarico: con questa “opposizione”, con questi contenuti, con questo modello
di azione, la destra in Rai (e forse pure nel Paese) resterà saldamente al governo
per i prossimi 40 anni. Altro che “tavolo di lavoro” con i soliti tre gatti e
mezzo… qui è necessario un refettorio, una mensa popolare. Per non dire che poi
sarà necessario una volta affrontare il tema della “società civile” che si occupa
di Rai: le precedenti esperienze dovrebbero averci detto qualcosa.
Tralasciamo dettagli irrilevanti di contenuti e contesto e
ci concentriamo su un solo soggetto: il PD. Come abbiamo riportato, ieri è comparsa
sul Messaggero un’intervista a Stefano Graziano, parlamentare PD in Vigilanza Rai,
dove si legge nel titolo “Legge sulla Rai, serve una fondazione e il
controllo di qualità sui programmi” e, sempre ieri, durante l’incontro di
cui sopra, se abbiamo inteso bene, ha sostenuto la proposta di
abolire il canone e passare il finanziamento della Rai alla fiscalità generale.
Nota bene: si tratta pari pari della stessa proposta contenuta nel progetto del
M5S a firma Bevilacqua.
Il “combinato disposto” dei due elementi, fondazione “… come
intercapedine …” e abolizione del canone, aprono un’autostrada micidiale verso un
futuro del Servizio Pubblico molto difficile da sostenere e condividere. Sappiamo,
peraltro, che nel PD convivono “anime” molto diverse, a volte in feroce contrapposizione
tra loro. Sul tema Rai, non dimenticarlo mai, è noto da decenni che
serpeggia una certa “voglia di privato” che volta per volta evolve e si modella
alle circostanze. Non dimentichiamo Prodi e i pruriti di privato, non dimentichiamo
il referendum sostenuto (e vinto) dal PdS e poi disatteso. Non dimentichiamo la Legge Renzi. Lo stesso Graziano è
stato soggetto e partecipe del recente Contratto di Servizio e sappiamo bene cosa
contiene e come è andato a finire.
Tanto per intenderci: sulla Rai quale PD e come si esprime,
ad esempio, sul canone? Con Boccia, vicesegretario nazionale, che vorrebbe
dichiaratamene abolirlo? Con Nicita, senatore PD, già dimissionario da relatore
in Vigilanza Rai proprio sul Contratto e che a suo tempo ha dichiarato “Per
quanto riguarda l’assetto della nuova tivù pubblica, secondo Nicita,
“bilanciando le risorse con la mission, si potrebbero prevedere due reti a solo
canone, la terza rete o si privatizza o può essere una rete commerciale
parzialmente privatizzata” (intervista a Prima). Oppure la Braga, capogruppo alla
Camera, oppure Alivernini, portavoce della Schlein, oppure ancora Ruotolo,
deputato europeo? Hanno tutti la stessa idea, la stessa “visione” del canone
Rai ed è quella che ha espresso ieri Graziano??? Sarebbe utile, e forse necessario
sapere “a priori” la proposta unica e organica del PD prima di andare avanti e
perdere ulteriore tempo.
Già, andare avanti. Ora la situazione, in sintesi è la
seguente. La maggioranza di Governo marcia divisa e colpisce unita: è fermamente
intenzionata a portare a casa un risultato sulla Rai, subito, in forma di una
nuova legge e in collegato disposto, con la ratifica della Agnes come presidente.
Non mollano, anzi, raddoppiano e infittiscono i tempi con il proposito di andare
in Aula già a settembre/ottobre. Chi ordisce questa trama e capire se ce la
faranno, quando e come è tutto da capire e verificare ma intanto sul loro “tavolo
di lavoro” le proposte ci sono fresche fresche depositate in Commissione VIII
Senato. Anche loro hanno un “grosso problema” sul canone ma, per ora, lo
tengono in disparte: importante è non mollare la presa. A tal punto che, proprio
ieri mattina, durante l’ascolto del “tavolo di lavoro” ci giunge una telefonata
di un qualificatissimo e autorevole lettore che ci ha informato di uno “sporco
lavoretto sottobanco” in corso per trovare i due voti in Vigilanza Rai e far
votare la Agnes. Per quanto ci ha riferito, i voti ci sarebbero Vedremo.
Viceversa, l’opposizione non marcia proprio, forse è divisa
e vorrebbe colpire unita. Non marcia perché, semplicemente, finora le sue proposte
che si vorrebbero unificare (2 PD, una AVS e una 5S) nessuno ha il coraggio, la
voglia e la forza di dire “buttiamo via tutto e ricominciamo da capo”. Già, ti
pare facile, da dove ricominciamo? Dal canone verrebbe subito da dire. E no!!! Visto
pure che questo tema è affrontato compiutamente solo dalla proposta 5S. Dalla “missione”
verrebbe, viceversa, subito da dire. E no!!! Dalla “governance” (come dispone l’EMFA)
??? E no !!! e così via.
Da tutto si può e si deve iniziare meno che da “tavoli di lavoro”
con parole in libertà, senza anima e senza progetto, senza visione e senza prospetto.
Nei giorni scorsi il Manifesto ha titolato “Rai, un accordicchio non s’ha da
fare, né ora né mai”. Chissà se rivolto solo alla maggioranza: con chi e su
cosa si fa l’accordicchio?
Bloggorai@gmail.com
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