Già. Il problema che abbiamo posto su Rai Pubblicità è anzitutto “politico”. L’uscita di Tagliavia e la sua sostituzione appartiene ad un ambito assolutamente politico. Il/la manager che lo dovrà sostituire dovrà necessariamente passare attraverso le forche caudine del compenso che non potrà superare i 240 mila euro l’anno come previsto dalla normativa in vigore. Anzi, c’è pure una possibile e ventilata minaccia che possa ridursi. Quindi, o si cerca dentro la RAI o si cerca dentro la RAI. Nelle concessionarie di pari o anche inferiore livello i compensi sono stellari.
Però c’è un dettaglio tecnico sul quale occorre precisare quanto scritto da Bloggorai: dopo aver verificato e controllato possiamo scrivere che la chiusura di esercizio per l’anno corrente, Rai Pubblicità porterà nella casse Rai un risultato importante grazie a tre eventi: Sanremo, calcio e Olimpiadi. E' opportuno quindi osservare che per quest’anno la “barca” della raccolta pubblicitaria è andata bene … il futuro invece è tutto da scrivere. E vedremo chi lo scriverà.
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