E trascorsa una settimana rovente e appiccicosa e altri giorni
ancora verranno. Approfittiamo di un leggero venticello mattutino collinare per
due righe due … non tanto di più.
La prima riga la dedichiamo a noi poveri pensionati, sfaccendati
e forse pure alquanto rimbambiti. Il caldo poi acuisce i sintomi di quel
leggero senso di stordimento e ci fa confondere lucciole (ce ne sono) per
lanterne (non ce ne sono). Abbiamo inteso che il nuovo Contratto di Servizio,
orribile e mostruoso senza altra scorciatoia, fosse un argomento che meritasse almeno
qualche alzatina di ciglio. Nulla… nada … nisba ... non se lo fila nessuno,
manco due righe sul giornale che in genere non si negano a nessuno. Eppure, già
questo silenzio e disattenzione su un documento del genere è una notizia in
quanto tale, in se medesima… come non detto!!!
Delle due l’una: o il Contratto di Servizio è un argomento
del quale, realmente, non interessa nulla a nessuno (assai probabile) oppure
interessa talmente tanto che il silenzio è dovuto al fatto che tutti si sono
rintanati negli uffici, nelle redazioni, nelle case estive in riva al mare o in
collina, nelle cantine, nei circoli del PD, nelle sedi sindacali, al bar del
Circolo Arci della Bassa Val Tiberina a studiare, dibattere, confrontare e
proporre. Sembra un’ipotesi alquanto improbabile ma non ci sentiamo di
escluderla priori.
In attesa di capire meglio quale delle due ipotesi è più verosimile, oggi ci accontentiamo di registrare un insolito attacco a palle incatenate de L’Espresso che titola in copertina “PerdeRAI”. Da leggere attentamente e tenere in considerazione, specie sulla parte economica. Ora, che l’Espresso faccia L’Espresso non è sorprendente ma che l’Espresso si unisce al coro di quanti vorrebbero abolire il canone RAI diventa un tema interessante. Come abbiamo scritto tante volte, il canone sarà il principale campo di battaglia prossimo venturo sul futuro della RAI. Non perdiamo tempo con altra babbole: chi paga comanda. E lo stesso nuovo Contratto di servizio (e collegato piano industriale seppure scomparso dagli obblighi specifici come nel precedente) è un’architettura di cannucciato se non è chiaro quali saranno le risorse certe sulle quali puntare.
Bloggorai ancora (non si sa
bene per quanto sarà possibile) sosterrà la fondamentale necessità del canone
e però avvertiamo che forze potenti si stanno schierando contro di esso e non
tutte apparentemente del campo avverso. Punto.
Perché Governo e RAI hanno tanta fretta di chiuderlo entro
il 30 settembre, dopo averlo tenuto segreto, nascosto, inguattato per quasi un anno?
Qualcuno ha sostenuto che in questo nuovo Contratto ci sarebbe “qualcosa di
buono” e non peggiore del precedente. Il solo fatto che è stato trattato come “cosa
privata” intima e riservata lo priva di ogni interesse e rilevanza pubblica: tra
chi sostiene questo ragionamento c’è anche chi ha raccolto firme per chiedere appunto
la pubblicizzazione del dibattito. Respinte al mittente!
Basta, comincia fare caldo, troppo caldo per ragionare
ancora.
bloggorai@gmail.com
ps: last minute: leggiamo sul sito de La Repubblica “Meloni
si blinda sul treno per Pompei: giornalisti rinchiusi in un altro vagone e
vietate le riprese alla Rai. La premier è partita dalla stazione Termini
con il ministro Sangiuliano per l’inaugurazione della nuova tratta di
Trenitalia. Assente Santanchè. Al passaggio della delegazione cronisti
allontanati: “Salite, è un ordine”. Al posto loro mi preoccuperei: magari la prossima
volta li menano. E poi: curioso che nemmeno alla RAI viene concessa tanta
grazia: magari non si fidano del tutto… chissà, ci sarà qualche comunista
infiltrato.
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