lunedì 24 luglio 2023

La RAI: corrosi e corrotti, dentro, fuori e intorno

Foto di Gordon Johnson da Pixabay

Fatte le debite proporzioni e al netto della propria storia e mezzi a disposizione (compresi quelli economici) la somma dei lettori dei pezzi oggi di Corriere, Domani, Fatto, Foglio, etc etc a proposito delle nomine dei vicedirettori RAI potrebbe essere più o meno la stessa delle lettrici e dei lettori di Bloggorai quando scrive l’incredibile vicenda dello scaldabagno. Con una differenza: noi lo possiamo certificare, loro no! Nei giorni scorsi più o meno la stessa cosa hanno scritto le altre testate. Perché qualcuno ritiene che queste notizie possano interessare più lettori che la somma dei diretti interessati che non vede l’ora di vedersi citato?

Se stampate questi articoli e li mettete vicino anzitutto vedete che si parla più o meno della stessa “batteria” di nomi dei nominandi, degli epurati e dei candidati “in quota” a Lega, FdI, PD e M5S e ammeniccoli vari. Se mettete in fila questi articoli, si vede facilmente che la “fonte” è unica: stessi nomi, stesse posizioni, stessi ruoli. Qualcuno sa e informa, diffonde e comunica. Se mettete in fila questi articoli e li disponete su un quadro, avrete la rappresentazione esatta, puntuale, millimetrica, della corruzione morale, politica e culturale presente dentro, fuori e intorno al Servizio Pubblico. Non solo corruzione ma anche corrosione:  un morbo malefico che si è installato da decenni nelle vene di Viale Mazzini e dintorni: lentamente, progressivamente, si è impadronito del corpo sano che non riesce più a balbettare un senso civile di opposizione a tanto scempio. Ora è la vendetta di chi è rimasto fuori, ora è la ripartizione di chi non ha partecipato, ora è il riequilibrio di chi non ha avuto ciò che gli riteneva spettasse, ma è pur sempre la stessa musica: non si cambiamo, rimuovo o promuovono le persone in relazione alla loro capacità, alla loro esperienza e professionalità ma solo perché in “quota” a Tizio, Caia o Sempronio.

Corrotti e corrosi. Se non si rompe questo circolo perverso e selvaggio, se non ci si oppone a questa malattia degenerativa, non ci saranno riforme che tengano. Punto, a capo. E poi qualcuno ci pone il problema del pessimismo cosmico di Bloggorai. Ci sono tanti buoni motivi. Se qualcuno ha qualche nota di ottimismo, please, ci faccia sapere.

bloggorai@gmail.com

 


 

Nessun commento:

Posta un commento