venerdì 28 maggio 2021

Siamo tutti nella palude della Rai e non solo

 

                                                                          Foto di OpenClipart-Vectors da Pixabay


Oggi saremo forzatamente brevi e, temiamo, pure nei prossimi giorni, almeno fino al 7 giugno.

Siamo entrati nel pieno della terra di mezzo. Un territorio inesplorato, fangoso, oscuro, irto di insidie, trappole e tranelli. In questo luogo fumoso e nebbioso regna la trama, il complotto, la fine tessitura di ambigue e corrotte alleanze tra amici e nemici, vicini e lontani, parenti, conoscenti e perfetti sconosciuti. Quando si entra in questa palude è difficile indovinare da che parte si esce, dove finisce il perimetro dell’incertezza e dove inizia quello della granitica verità.  

Da ieri è stato valicato il Rubicone del “metodo Draghi” n. 1: decide lui e la “politica” se ne farà una ragione. Cari Di Maio, Letta, Salvini &C… avete voluto la bicicletta? Ora pedalate e la direzione ve la indico io. Punto. A capo.  Alla CdP è stato nominato un suo vecchio conoscente (Scannapieco, ex BcE) mollando uno sganassone a quanti pensavano che la “politica” potesse avere ancora voce in capitolo. Però, si dice, non sarà sempre così e già dalla prossima partita, la Rai, il “metodo Draghi n.1” potrebbe subire un aggiustamento. Noi lo abbiamo definito il “metodo n.6”: lui nomina l’AD e a tutto il resto ci pensano i partiti. Scannatevi!

A proposito di scannamento: interessante la nota di Filippo Ceccarelli oggi su Il Venerdì di Repubblica. Il Governo, per quanto sappiamo, si sarebbe affidato a società di cacciatori di teste per cercare candidature per il prossimo vertice di Viale Mazzini. Già quando abbiamo avuto le prime notizie di questa storia ci è venuto il prurito alle mani. Solitamente i “cacciatori” non agiscono per conto della Croce Rossa e di Emergency e questo è pure un dettaglio. Ma la domanda è: ce n’era proprio bisogno? Non era sufficiente rendere pubblici i nomi dei candidati-e/candidabili e accedere ai loro profili, alle loro storie e caratteristiche professionali? E' così difficile immaginare delle procedure "pubbliche" con criteri trasparenti per selezionare incarichi di interesse collettivo? Siamo ingenui, lo ammettiamo: ogni tanto ci piace pensare che questo mondo potrebbe essere migliore di come lo osserviamo. Forse più semplice ma certamente più lontano.

bloggorai@gmail.com


1 commento:

  1. Eh... cari amici...La Semplicità è accessibile anche ai sempliciotti come me...Troppi per giudicare e decidere. Ben per questo è stato inventato il "rimedio" delle oligarchie, delle aristocrazie, degli ottimati, degli "addetti ai lavori" e via stringendo...

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