venerdì 14 maggio 2021

Pugili suonati e la fine della tregua

 

Apprendiamo da fonti di Agenzia: (ANSA) - ROMA, 13 MAG – “Dovrebbero tenersi nella finestra 7-14 giugno l'elezione del rappresentante interno della Rai e l'assemblea dei soci per l'approvazione del bilancio, atto finale dell'attuale gestione. Il Cda, secondo quanto si apprende, ha dato mandato al presidente Marcello Foa di muoversi in questa direzione con il ministero del Tesoro, azionista della tv pubblica …In consiglio sono stati anche illustrati i palinsesti autunno-inverno, che dovrebbero essere presentati in una conferenza stampa il 9 giugno … Battaglia, infine, in consiglio sul progetto di trasferimento degli studi della tv pubblica di Milano da via Mecenate al Portello. Il Cda ha espresso un orientamento favorevole, ma l'AD Fabrizio Salini, insieme alla consigliera Rita Borioni, ha sottolineato l'opportunità di sottoporre l'approvazione al prossimo vertice. Una linea alla quale si è opposto il presidente Marcello Foa, che ho ottenuto di riportare il tema in discussione nel consiglio del prossimo 27 maggio nel quale punta ad arrivare alla delibera di approvazione, se ci sarà la maggioranza”. Salini e Borioni??? E Laganà ??? e la Coletti ???  Significativo osservare che la “battaglia” c’è stata su Portello a Milano. Pensate voi invece quanto impegno è stato messo nelle altre grandi battaglie che la Rai avrebbe/dovrebbe affrontare!!! Comunque, morale della favola: la tregua sta per finire e si continua ad immaginare quale “metodo” utilizzerà Draghi per individuare AD e Presidente Rai tra i cinque che abbiamo proposto nei giorni scorsi su questo Blog. Problema che si pone anche Andrea Biondi oggi sul Sole. Solitamente è bene informato…solitamente.

Ecco, di questo si tratta. Bum …bam …bum… uno … due …colpi rapidi, diretti e frontali: se l’avversario è debole cade a terra, l’arbitro inizia a contare e se il pugile non si rialza entro il termine previsto l’incontro finisce. Normalmente avviene questo nelle competizioni dure, violente, seppure sportive. E, per quanto osserviamo da tempo, a proposito del Servizio Pubblico prossimo venturo sembra che ci stiamo avvicinando ad uno scenario del tutto simile a quello che vi abbiamo proposto come metafora.

Questo Blog ha un grande vantaggio: non è legato ad alcun tempo e possiamo scrivere a nostro totale e assoluto piacimento. Sicché abbiamo modo di leggere con calma, verificare, confrontare opinioni e commenti per poter scrivere poi qualcosa che possa avere un senso compiuto. Ci sono due notizie interessanti che seguono un filone che da tempo seguiamo con attenzione mentre allo stesso tempo segnaliamo con allarme il silenzio e l’inazione di Viale Mazzini. Si tratta del prossimo refarming delle frequenze che avrà inizio a settembre. Ieri abbiamo citato l’articolo di Panorama con il titolo “Fine delle trasmissioni” e oggi riportiamo sia quanto scritto da La Verità con la firma di Claudia Casiraghi: “La Tv che permette di aggirare il canone Rai” sia quanto scritto da PrimaOnLine nei giorni scorsi con il titolo “Gubitosi (Tim): lo spostamento del calcio dal satellite alla fibra velocizzerà il passaggio del clienti sulla Rete” dove si legge “Stiamo costruendo reti di nuova generazione” e ora “la grande sfida è quella di portare i clienti sulla rete e ne avremo, credo, un certo numero che migrerà relativamente rapidamente. Il fatto che il calcio si spostera’ dal satellite alla fibra sara’ un elemento di ulteriore velocizzazione”.

Questi sono i colpi diretti che la Rai sta incassando come un pugile suonato. Ci avviciniamo velocemente ad un punto di rottura che potrebbe anche avere effetti devastanti su tutto il perimetro delle attività del Servizio pubblico: sul piano editoriale con la perdita di un consistente numero di telespettatori, sul piano economico perchè potrebbe vedere minacciata la sua fondamentale risorsa (il canone) e sul piano tecnologico perché il gap che si potrebbe determinare non sarà facile da colmare se non si interviene con massicci interventi di sostegno. Torniamo alla prima notizia che poi tanto nuova non è (ne abbiamo scritto più volte). Si tratta semplicemente dell’applicazione “tecnologica” di quanto disposto dalla famigerata nota del MISE del 2016 con la quale si definiva cosa si debba intendere per “televisione”: “si intende un apparecchio in grado di ricevere, decodificare e visualizzare il segnale digitale terrestre o satellitare, direttamente (in quanto costruito con tutti i componenti tecnici necessari) o tramite decoder o sintonizzatore esterno" e si aggiunge "per sintonizzatore si intende un dispositivo, interno o esterno, idoneo ad operare nelle bande di frequenza destinate al servizio televisivo secondo almeno uno degli standard previsti nel sistema italiano per poter ricevere il relativo segnale TV". Tradotto. Se non c’è il sintonizzatore digitale non si paga il canone. Chiaro come l’acqua fresca e l’articolo de La Verità si concentra esattamente su questa tipologia di prodotto. Si tratta di un apparato “video”, un device, che non si potrà mai definire “televisione” nel senso in cui abbiamo inteso il classico video di casa, ma di una “smart tv” collegata in rete dove si potrà fare “di meglio e forse di più” di quanto non si possibile con il classico televisore posseduto nella maggior parte delle case degli italiani. La preoccupazione per settembre è forte a tal punto che il MISE, per quanto ha dichiarato recentemente la sottosegretaria Anna Ascani, ha stanziato ulteriori 100 mln per il contributo alla rottamazione dei vecchi tv, con una significativa e rilevante novità:  viene superato il limite ISEE di 20 mila euro per famiglia per destinare il nuovo bonus a tutte le fasce di reddito.  

Per tutto questo e non solo (5G, banda larga etc) continuiamo a sostenere che la priorità strategica per la sopravvivenza dell'Azienda è nella scelta di un manager interno in grado di conoscere e gestire, subito, questi dossier. Possibilmente senza dover dare i resti ad un partito dove potrebbe risultare essere "in quota" o "gradito da " oppure "amico di ...". 

bloggorai@gmail.com

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