Anzitutto come al solito, grazie ai tantissimi lettori di questo blog: ieri c'è stato un picco enorme!
Ieri abbiamo scritto che al di là della contingenza politica Salini era costretto a procedere con le nomine: si tratta di una prerogativa che la legge gli assegna in via prioritaria e dalla quale non è possibile derogare. Non farlo, dopo averlo fatto sapere urbi et orbi sarebbe stato la cronaca di una fine annunciata. Il problema è stato il ritardo, il tentennamento, l'incertezza che ha avuto per lunghissimo tempo, durante il quale la politica ha avuto buon gioco nel cercare di tirare le fila da un parte o dall'altra.
Dunque, nella valutazione sulle persone, poco da dire: a parte uno, tutti interni, tre donne, e tutti di provata esperienza aziendale. Forse qualcuno migliore o peggiore? non è questo il problema. Il problema è per che tipo di gioco sono chiamati a scendere in campo. Come abbiamo scritto ormai innumerevole volte e da diverso tempo, si tratta del progetto, della visione che questa governance di Viale Mazzini intende proporre sul futuro del Servizio Pubblico.
Il verbo "proporre" (1. ant. o letter. In senso proprio, porre innanzi, e quindi offrire, mettere davanti agli occhi. Per estens., premettere: queste cose proposte, così procedo (Dante); 2.Comune in senso fig.: a. Indicare, o consigliare, suggerire come utile, come opportuno b. Presentare all’attenzione altrui qualche cosa da risolvere, oppure da trattare, da sviluppare: c. Offrire all’accettazione altrui... etc" da Treccani ) vorrebbe dire esattamente esplicitare una modalità di relazione con il resto del mondo che, finora, è stata del tutto assente. Il Piano industriale è stato cantato e suonato tutto in casa, senza che nessuno, formalmente, lo avesse mai letto. Le due sole occasioni di "confronto" .... si fa per dire, sono avvenute in Vigilanza e lunedì scorso all'Auditorium. Poco, troppo poco per riguardare non solo l'organizzazione dell'Azienda, considerata la panacea di tutti i mali, ma la mutazione genetica che il Servizio Pubblico potrebbe subire da qui ai prossimi anni. Banalmente, considerando che questa trasformazione interessa qualche decina di milioni di italiani che, peraltro, pagano pure il canone, sarebbe non solo giusto ma anche doveroso che su questo argomento si sviluppasse un dibattito, un confronto ampio. In verità, ci doveva essere prima.
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