"Grande il disordine sotto il cielo. Dunque, la situazione è eccellente" sosteneva il Grande Timoniere. In effetti, a leggere i giornali di oggi sulle vicende RAI non c'è da stare tranquilli.
La posta in gioco oggi in Cda non sembra tanto composta dalla somma dei tanti problemi aperti ma la sopravvivenza stessa di questo Consiglio. È difficile, infatti, immaginare che la Lega possa rimanere sotto schiaffo su tutti i fronti, proprio alla vigilia di un terremoto elettorale che potrebbe vederla vincere nelle urne.
La nuova maggioranza che si è creata in consiglio è fragile: ne fa parte un consigliere in quota ad un partito che potrebbe presto rispondere ad altre logiche.
Salini oggi, a quanto leggiamo, vorrebbe fare una specie di "all in" presentando le nomine di corporate dove nello schema noto da giorni veniamo a sapere che potrebbe saltare proprio la nomina di Ferrario tanto gradito alla Lega e pure quella di Ferragni. Situazione strana, anomala. Troppo forte e complessa.
Se la mossa dovesse passare, Foa e tutto il suo sistema verrebbe duramente colpito.
No. Qualcosa non torna.
Per rimanere al mondo del poker (quello tradizionale !!) succede che talvolta si dispone una mano che potrebbe segnare tutta la partita. Se riesce in chiusura funziona ma se succede nel mezzo non è detto in alcun modo che si riesce a portare in cassa il risultato.
In questo quadro, sommersi dai problemi di gestione con il vincolo di dover dimostrare di sapere come gestire la RAI, passano in secondo piano due appuntamenti: il primo è quello di lunedì 20 con la presentazione ai dipendenti del Piano industriale. Il secondo è il rinvio della presentazione dei palinsesti che slitterebbero dopo quelli di Mediaset.
Il primo è intempestivo: formalmente il MISE non lo ha "liberato" e, metti caso, vengono rilevati profili negativi, cosa fanno? Il secondo, se confermato, è grave. Ci sono in ballo una montagna di soldi.
Oggi è venerdì 17. Necessario fare tutti gli scongiuri possibili. Ognuno per la propria quota parte.
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