mercoledì 23 aprile 2025

RAI "sobria": mezza piena e mezza vuota

by Bloggorai ©

Il “vuoto” allo stato naturale non esiste. Il “vuoto” non esiste in laboratorio, non esiste nelle relazioni umane, il “vuoto” non esiste nello spazio politico. Il “vuoto” non esiste dentro e intorno alla Rai. Il bicchiere è sempre mezzo vuoto ma pure mezzo pieno.

Se pure qualcuno avesse intenzione di crearlo (ed abbiamo buone ragioni per ritenere che ci sia) questo “vuoto” è strumentale, funzionale ad un disegno che appare sempre più chiaro: diluire ii tempi di un lento e inesorabile processo di marginalizzazione del Servizio Pubblico. Il 2027 è vicino, molto vicino.

Come abbiamo scritto tante volte, anche stamattina non ci sono notizie, non ci sono spunti di riflessione e dibattito, non c’è nulla, non c’è niente. Eppure, ne siamo tutti convinti, ci sarebbe tanto, ci sarebbe molto. Eppure, questo molto, questo tanto, non emerge. Perchè?

Perché, ad esempio, non emerge una riflessione su come la Rai, l’informazione pubblica sta seguendo il tema della scomparsa di Papa Francesco? Perché non si dibatte sul linguaggio, sulle immagini, sul racconto televisivo di questa vicenda? Perché così poca attenzione alla storia “televisiva” di Papa Francesco che, da ricordare, inizia con una sua forte “allergia” verso questo strumento di comunicazione che pure dopo ha adoperato spesso e volentieri?  

La sola nota che invece è emersa in questi giorni è stata una dichiarazione di un consigliere (non facciamo più il nome per carità di Patria) che si è lamentato del fatto che nella trasmissione di Vespa appena morto il Papa ci fossero soli uomini. Vero. Peccato che il consigliere dimentica di ricordare che in Cda lui e/o l’altro consigliere di “opposizione” occupano un posto che, come nei cda precedenti, era riservato ad una donna. Peccato. Cosette … robetta.

Allora, consapevoli appunto che il “vuoto” non esiste proponiamo una lista di “pieni” da tenere a mente, buono per i prossimi giorni quando, in un modo p nell’altro, ce ne dovremo occupare.

Pieno n. 1. La Riforma. Al momento non esiste nulla che si possa immaginare come tale. Le proposte depositate in commissione Senato (7) sono vecchie, superate e per molti aspetti divisive. In un recente incontro dei partiti di opposizione è stata espressa la volontà di riscrivere un testo condiviso. Al momento nessuno sa nulla.

Pieno n. 2. La presidenza Rai. Al momento siamo a “carissimo amico ti scrivo” ovvero al punto di partenza. Non risulta trattativa in corso. Forse, pare, sembra, dicono che la maggioranza sarebbe disposta a mollare la Agnes.  Appunto: Forse, pare, sembra, dicono. Di certo e concreto non c’è nulla. Ma non c’è nulla nemmeno nel campo dell’opposizione: oltre che dire “no alla Agnes” non sanno cosa altro dire.

Pieno n. 3. Sanremo. Il prossimo 22 maggio ci sarà l’udienza al TAR della Liguria. Se va bene per la Rai saranno dolori. Se va male per la Rai saranno dolori lo stesso. Ci sono in ballo tanti soldi e, per quanto è dato sapere, non ci sono Piani B. Sanremo ultima spiaggia.

Pieno n. 4. Rai Way. Recentemente è stato sottoscritto un MoU (Moemorandum of Understanding) senza impegno tra le parti. Ovvero: parliamo, vediamo e vedremo. Il problema, as usual, è politico e la “politica” al momento non sembra avere molta voglia di risolverlo. Al contrario, la “finanza” (in particolare quella legata agli interessi della controparte Mediaset) vorrebbe chiudere subito. Nel frattempo, il Piano Industriale Rai che doveva essere supportato dalla vendita di una quota di Via Teulada langue e la Digital Media Company si vede con il binocolo.

Pieno n. 5. Gli ascolti. Come Papa Francesco ha detto a suo tempo rivolgendosi al “popolo Rai”: “Non bisogna inseguire gli ascolti a scapito dei contenuti: si tratta piuttosto di costruire, attraverso la vostra offerta, una domanda diffusa di qualità”. Gli ascolti Rai non vanno proprio bene: nel day time da tempo ormai Rai è costantemente sotto Mediaset e solo in prime time Rai Uno vince grazie al gioco dei “pacchi” (vedi articolo odierno di Italia Oggi). Il problema sono i contenuti: cosa offre la Rai di meglio, di diverso e di più rispetto alla concorrenza? Bene che vada (vedi prossimi palinsesti) un’offerta povera e “anziana”.  Prendete nota. Stiamo lavorando su una riflessione a proposito di “Mare fuori”.  

bloggorai@gmail.com

ps: interessante notare come il termine “sobrietà” usato dal ministro Musumeci in occasione del 25 aprile ha bucato il muro politico mediatico. Sarà ancora più interessane vedere come la Rai sarà “sobria” per questa occasione.


 

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