“Con questi dirigenti non vinceremo mai!”
(auguri a Nanni Moretti: già nel 2002 aveva visto lungo)
Come volevasi dimostrare 1: Ieri la Camera ha bocciato
una mozione dell’opposizione con la quale si chiedeva al Governo di impegnarsi a
favorire un iter parlamentare finalizzato alla riforma della governance Rai in adempimento
dell’EMFA in vigore dal prossimo 8 agosto.
Già da quando è stata presentata la mozione ci siamo chiesti: perché,
che senso ha e quali obiettivi persegue? Qualcuno riteneva che i partiti di Governo
avrebbero potuto votarla? Con tutta la buona volontà ma non si capisce proprio
il progetto politico, la strategia perseguita. Per quale dannato motivo la maggioranza
avrebbe dovuto votare una risoluzione contraria ai loro interessi? Come ormai
sembra evidente, questo Governo non ha alcuna intenzione di modificare le carte
in tavola: stanno benissimo così e presumono di rimanerci ancora a lungo. Ieri abbiamo
riportato quanto ci hanno riferito diverse fonti: un “pensiero” di Marano, doppio
presidente: Rai facente funzioni e CRTV effettivo, secondo il quale di riforme e di presidenza
se ne parlerà in autunno. Aggiungiamo noi: se tutto va bene ed abbiamo seri
dubbi che possa andare bene, se ne parlerà non tanto in autunno ma il prossimo anno.
Torniamo all’opposizione. Se PD, M5S
e AVS avessero voluto dare una forte spinta all’applicazione dell’EMFA avevano un’occasione
d’oro che invece è stata brutalmente sprecata. Era sufficiente mantenere il principio
“prima la riforma e poi le nomine” tante volte enunciato ad agosto e settembre
e non votare questo Cda per mettere il governo con le spalle al muro e fargli assumere
la responsabilità di un grave strappo istituzionale. Invece sappiamo bene come
è andata a finire. Inoltre, si continua a legare il tema presidenza con quello
della riforma, è necessario ricordare che nessuno, nessuno, si pone il problema
di capire di quale riforma stiamo parlando. Ripetiamo ancora una volta: tra
le 7 (sette) depositate al Senato ce ne sono 4 (quattro) firmate dall’opposizione
e, ripetiamo ancora una volta, il termine EMFA non viene mai citato (salvo
quella della senatrice Bevilacqua dello scorso settembre) come pure il termine
canone giace dimenticato nella polvere.
Bene, ormai è andata così ma ora
visto ed accertato che la situazione è bloccata, rimaneva (e rimane) una sola
carta in tavola per far saltare il tavolo e veniamo al punto seguente.
Come volevasi dimostrare 2: come
largamente prevedibile, ieri sera la Vigilanza Rai non ha potuto votare
la ratifica del presidente. La maggioranza si ostina con la Agnes e l’opposizione
non la voterà mai. Punto. La presidente Floridia nei giorni scorsi ha invocato
l’intervento del Presidente della Repubblica Mattarella. Non siamo esperti di
diritto costituzionale, ma grossomodo, se ci fossero gli estremi di un intervento
del genere è verosimile supporre che ci sarebbe già stato e se quindi non lo ha
ancora fatto evidentemente non si ravvedono i presupposti. Cosa potrebbe fare Mattarella?
Una “moral suasion” del genere “Cari ragazzi, mettetevi d’accordo e fate sto/a
presidente!!”.
In buona sostanza: ormai palesemente inutile la pantomima delle convocazioni della Vigilanza fintanto che la trattativa non si sblocca e, al momento, non si intravvede nessuna possibilità che si possa sbloccare con le carte ferme in tavola. Occorre pensare ad altro, di più forte e incisivo o un cambio radicale di strategia da parte dell’opposizione. Ad esempio, ma ce ne potrebbero essere altri, far saltare il tavolo e una ipotesi è quella formulata dall’Usigrai e sostenuta da Bloggorai: chiedere le dimissioni di tutto il cda RAI e, in particolare, dei due consiglieri proposti da 5S e AVS. Vista l’arroganza del governo su questo tema, che si lasci a loro la responsabilità di quanto potrà avvenire.
Dopo quanto successo ancora ieri, non si vede nessuna buona argomentazione per comprendere
e sostenere ancora la presenza di di Majo e Natale in questo Cda.
bloggorai@gmail.com
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