Il giorno dopo è arrivato. È il giorno successivo che ancora
non si vede apparire.
Come forse era facile supporre, è necessario far passare il
tempo, lasciare che le emozioni si raffreddassero e che i pensieri sparsi cominciassero
a prendere forma per cercare di comprendere il fenomeno mediatico relativo a cosa
è successo nei giorni scorsi con la sovrapposizione di due grandi eventi: la
morte di Papa Francesco e l’80° anniversario della Liberazione che un ministro
voleva ricordare con “sobrietà”. Beninteso che a Bloggorai interessa in modo particolare
come il Servizio Pubblico ha trattato questi due avvenimenti.
Qui di seguito vi proponiamo alcuni spunti di riflessione,
ancora “work in progress”. Alcuni tra i temi prevalenti sono: la “cultura
televisiva” e quindi i messaggi, i contenuti della comunicazione del
Pontificato di papa Bergoglio; gli ascolti Tv e il confronto con iI “traffico”
generato dai social e infine le immagini più significative della cerimonia funebre.
I titoli dei quotidiani che se ne sono occupati sono pochi: Domani,
Avvenire e Corriere della Sera. Quest’ultimo ieri ha titolato due pezzi
interessanti: il primo (che ci era sfuggito) porta la firma di Aldo Grasso con il
titolo “Video dall’alto e prossimità, in Tv il valore del rito” e il
secondo con “La scomparsa di Papa Francesco, ascolti in crescita per La 7”
dove si legge che la rete di Cairo “vede crescere in maniera molto netta il suo
pubblico, diventando la quarta rete nazionale in prime time”. Oggi l’Ansa
pubblica una sintesi/confronto degli ascolti
di sabato tra Rai e Mediaset: “ … la comparazione delle reti generaliste Rai
più l'all news, relativa a sabato 26 aprile 2025, nei confronti di Mediaset a
pari perimetro: Intera giornata 2.00 - 26.00 TOTALE Rai
generaliste+RaiNews24: 2 milioni 833 mila spettatori - 32,1% TOTALE
Mediaset generaliste+TgCom24: 2 milioni 509 mila spettatori - 28,4% Prima
serata 20.30 - 22.30 TOTALE Rai generaliste + RaiNews24: m4 milioni 561 mila
spettatori - 26,4% TOTALE Mediaset generaliste + TgCom24: 5 milioni 387 mila
spettatori - 31,2%”. Stendiamo il solito velo pietoso sugli ascolti di Rai
News24: nel confronto 09.00/13:00 dove Sky ha fatto 244K, TgCom 209K e Rai News24
106K. Ma su questo argomento, curiosamente,
nessuno batte ciglio o rilascia un comunicato stampa come tanto piace fare a
qualcuno.
A proposito del confronto Tv
lineare vs “social” ieri abbiamo ricevuto una osservazione: non si tratta di
due mondi contrapposti ma complementari. Scrive il nostro qualificato lettore:
“sono due facce della stessa medaglia …l’errore è pensare che un solo mezzo
possa comprendere tutto”. No, infatti, non lo pensiamo in questi termini e riteniamo
che ogni suo “mezzo” ha una sua specificità e modalità di “produzione e
diffusione di immagini” del tutto specifico dove però è verosimile supporre che
un “mezzo” possa cannibalizzare l’altro. In poche parole: dato X il tempo di fruizione
disponibile per ogni utente appare evidente che quest’ultimo debba operare una scelta: difficile
seguire una diretta tv o un programma e contemporaneamente creare, diffondere o
seguire video sul cellulare.
Altra riflessione molto interessante
e molto specifica relativa alle tecnologie di diffusione dei segnali televisivi
mobili. Sabato mattina, durante la diretta della traslazione di Papa Francesco verso
S. Maria Maggiore, girando tra i tre canali che davano la diretta, abbiamo osservato
spesso che le immagini Rai erano “sporche”. In un primo momento abbiamo ritenuto
che ci fosse un problema sula nostra antenna (il Tv è stato acquistato da poche
settimane) ed abbiamo chiesto un parere. Ieri un nostro lettore, molto qualificato,
ci ha dato una possibile spiegazione: “Le immagini dei collegamenti in
esclusiva Rai erano pessime, quelle non in esclusiva erano del CentroTelevisivoVaticano
… le immagini sono transitate su schede cellulari, ai tempi fino a 4 schede,
anche di compagnie diverse, e poi ricomposte in ricezione. Questo sistema funziona
quando gli utenti in quell’istante e in quello spazio sono relativamente pochi
mentre quando c’è affollamento il sistema va in crisi! Una volta invece la Rai usava
collegamenti radiomobili dedicati che
funzionavano sempre in qualunque condizione! Le reti cellulari non sono fatte
per grandi affollamenti in poco spazio. La densità di utenti da servire deve
rimanere costante. Può darsi che abbiano aggiunto a San Pietro delle celle
temporanee ma comunque insufficienti”. Bloggorai non è in grado di verificare e
di saperne di più.
Infine, vi abbiamo appena accennato
a quando sul Tg1 abbiamo visto un servizio su quello che abbiamo definito una
sorta di “fanta Conclave”. In un primo momento la cosa ci ha sorpreso, specie
se questo fenomeno è alimentato dal Servizio Pubblico, alla stregua del “fanta Calcio”
o del “fanta Sanremo”. Poi abbiamo scoperto che il Foglio nei giorni scorsi ha
pubblicato un interessante articolo dove leggiamo “Non è certo la prima volta
che sacro e profano si intrecciano in questo modo. Le scommesse sulla morte
dei pontefici, e sugli esiti dei successivi conclavi, sono note già dal XVI
secolo. Come spiega la linguista Silvia Manzi in “Le lingue della Chiesa”
(saggio accademico del 2018 dell'Università di Firenze), la pratica fu vietata
ufficialmente il 9 ottobre 1562 con l'emanazione della bolla In eligendis sulla
riforma del conclave da parte di Papa Pio IV. Il divieto venne successivamente
rimodulato nel 1591, quando Papa Gregorio XIV con la bolla Cogit Nos depravata
(traducibile in “La corruzione morale ci costringe”) ne estese l'applicazione
anche alle scommesse sulla creazione di cardinali e sulla proclamazione dei
santi”. Infine, questa mattina, sul Corriere leggiamo “Fantapapa-mania,
nasce il gioco sul web” dove chi vince guadagna “solo” la “Gloria Eterna”.
ps. Ci è stata richiesta la
pubblicazione di un sondaggio in corso sulla percezione pubblica della Rai effettuato
da una studentessa universitaria per la sua tesi di laurea. Alle risposte è
garantita la più totale forma anonima. Chi è interessato può collegarsi qui: https://qualtricsxmkzzhw3zfk.qualtrics.com/jfe/form/SV_b72RgUFcqw2WNoi .
Non appena abbiamo risconti ve ne daremo notizia.
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