Torniamo a quel 23 marzo 2023, quando Papa Francesco ha
ricevuto in udienza tutto il “popolo” Rai. Per quella occasione ha rivolto un messaggio:
“I media, infatti, influiscono sulle nostre identità, nel
bene e nel male. E qui è il senso del servizio pubblico che svolgete. Perciò
vorrei riflettere con voi proprio su queste due parole – servizio e pubblico –,
perché esse descrivono molto bene il fondamento della vostra missione: la
comunicazione come dono alla comunità… La prima parola, su cui mi soffermerò di
più, è servizio. È una parola che spesso riduciamo al suo significato
strumentale, finendo per confondere il servire con il servirsi, la dedizione
con l’uso.
Il vostro lavoro, invece, vuole essere soprattutto una
risposta ai bisogni dei cittadini, in spirito di apertura universale, con
un’azione capace di articolarsi sul territorio senza diventare localista, nel
rispetto e nella promozione della dignità di ogni persona. Un contributo alla
verità e al bene comune che assume risvolti precisi nell’informazione,
nell’intrattenimento, nella cultura e nella tecnologia.
Veniamo ora alla seconda parola: pubblico. Essa sottolinea
prima di tutto che il vostro lavoro è connesso al bene comune di tutti e non
solo di qualcuno. Ciò comporta in primo luogo l’impegno a considerare e a dar
voce specialmente agli ultimi, ai più poveri, a chi non ha voce, a chi è
scartato.
… Non bisogna inseguire gli ascolti a scapito dei contenuti:
si tratta piuttosto di costruire, attraverso la vostra offerta, una domanda
diffusa di qualità.” (il testo completo a questo link: https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2024/03/23/0241/00517.html
).
Ieri è stato diffuso un comunicato del vertice Rai dove si
legge “… Al dolore uniamo la consapevolezza di una responsabilità: quella di
dare forma e sostanza concrete a quei valori ai quali proprio Papa Francesco aveva
richiamato la nostra azienda durante l'udienza…”.
Poniamo allora una semplice domanda: quanta forma e sostanza
concreta è stata data dalla Rai, da questa Rai, a quei valori che Papa Francesco ha richiamato? Quanta forma
e sostanza è stata data, in modo particolare, ai valori della solidarietà, dell’inclusione
e dell’accoglienza degli “altri”, dei “diversi” da noi? Quanta forma e
sostanza è stata data al valore dell’opposizione alla guerra, alla logica
degli armamenti e dell’aumento delle spese militari, al potere dei mercanti di armi?
Quanta forma e sostanza è data alla tutela dell’ambiente in ogni sua forma? Quanta
forma e sostanza è stata data, infine, a contrastare la logica del “successo”
televisivo ottenuto con gli ascolti
ottenuti a qualsiasi costo (vedi il recente Sanremo e i cori entusiasti che lo
hanno accompagnato?
Infine, quanta anergia è stata posta nell’evitare di “… confondere il servire con il servirsi, la
dedizione con l’uso…” ovvero il Servizio Pubblico inteso come uso privato, al
servizio di una parte (segnatamente il Governo di turno) contro l’altra oppure,
più semplicemente e brutalmente, dei propri interessi personali, della propria
ambizione contro quegli degli “altri” ovvero dell’interesse pubblico, del bene
comune?
Questa Rai, specificamente e segnatamente “questa” Rai,
voluta e disegnata ad immagine e somiglianza di un Governo che proprio su questi
temi ha fatto la sua “cifra narrativa” ha grandi responsabilità. Fino a ieri
sera, quando durante il Tg1 della sera, è stata data grande enfasi al “rapporto
speciale” che la Meloni avrebbe avuto con Papa Francesco, dimenticando di quando
invece tifava per il suo avversario Ratzinger definendolo “ … un gigante della
fede e della ragione …”. Per non dire lo speciale sempre di ieri sera condotto
da Vespa, dove hanno partecipato 8 uomini quando, è noto, che Papa Francesco ha
sempre incoraggiato e sostenuto la presenza delle donne in ogni ambito di
responsabilità anche nelle gerarchie vaticane. Per non dire, infine, di quando il
Tg1 diretto a quel tempo da Monica Maggioni ha “dimenticato” di riferire le
parole di Papa Francesco contro la NATO pronunciate a marzo del 2022 (vedi https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/03/25/guerra-in-ucraina-la-denuncia-il-tg1-censura-il-discorso-del-papa-contro-le-spese-militari-nemmeno-una-parola-nelle-maggiori-edizioni/6537460/
).
Non è vero, come si dice banalmente, che “morto un Papa se
ne fa un altro”. Ogni essere umano, ognuno di noi è uno “speciale” unico e
distinguibile che si caratterizza per quello che fa oltre che per quello che “dice”
di voler fare. Abbiamo scritto spesso su Bloggorai che sono le persone che
fanno le cose e non viceversa.
Papa Francesco, profeta inascoltato, anche dalla Rai, grazie!!!
bloggorai@gmail.com
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