sabato 26 aprile 2025

RAI: il potere delle immagini


by Bloggorai ©

Sono giorni pieni, intensi, carichi di segni e significati complessi da decifrare e mettere in ordine. La scomparsa di Papa Francesco e l’80 anniversario della Liberazione hanno messo in diretta relazione due mondi solo apparentemente lontani: il Sacro e il profano. Il filo che li ha uniti è stata la rilevante dimensione mediatica e segnatamente televisiva, più per la parte relativa al Papa che non quella relativa al 25 aprile.

Questa mattina poi, per la cerimonia funebre di Papa Francesco, si sommeranno ulteriormente le due dimensioni in occasione della presenza dei numerosi capi di Stato e di Governo, tra i quali Trump e Zelensky. Sarà forse inevitabile che buona parte dell’attenzione sarà rivolta alla dimensione “politica” di queste presenze.

Ci sarà tempo e modo per capire, per riflettere con calma su come la Rai, il Servizio Pubblico, ha “raccontato” questi giorni. Si tratta di un argomento sul quale, finora, abbiamo letto poco o quasi nulla. Eppure, di spunti meritevoli di attenzione ce ne sono stati molti. Finora il solo contributo interessante lo ha proposto ieri il quotidiano Domani, con un articolo a firma Alice Valeria Oliveri, con il titolo “Il Pontefice degli schermi. Pure il video di Pasqua è cult”.

Mai nessuno però, finora, ha scritto una riga sull’informazione pubblica se non quando si è trattato di evidenziare la prima serata speciale di Bruno Vespa laddove ha invitato in studio 8 uomini. Poniamo alcuni interrogativi. Ad esempio, il tema della “spettacolarizzazione” mediatica in termini di tempo e di contenuti proposti quanto è stata più o meno adeguata o eccessiva? Quanto è stata “coordinata” l’informazione sulle reti e testate Rai? Questa mattina leggiamo un comunicato di protesta del Tg2 per la sovrapposizione dello “speciale” tra i due Tg con buona pace della logica aziendale e del buon senso giornalistico.

Poi, l’altra sera, nel corso del Tg1 abbiamo assistito ad un servizio sul prossimo Conclave. Abbiamo avuto una forte e sgradevole sensazione: che sia iniziato (e alimentato) una sorta di “fanta Conclave” con le percentuali di possibile “vincita” di un candidato rispetto ad un altro. E certamente non sarà irrilevante seguire quanta attenzione verrà dedicata ad uno dei possibili “papabili”. Nella stessa edizione del Tg1, a seguire, un servizio sul percorso stradale del corteo verso S. Maria Maggiore, dove Papa Francesco verrà sepolto. Ci stiamo ancora chiedendo quale possa essere stato il senso giornalistico di questo servizio. Ancora: spesso e volentieri sono stati proposti servizi sul tema “sicurezza” con dovizia di particolari su quanti uomini e donne verranno impiegati, su quanti “cecchini” verranno disposti sui tetti, sul “bazooka” anti drone, sulla nave da guerra ormeggiata a Fiumicino, sui caccia dell’Aereonautica pronti al decollo da Pratica di mare e, infine, sulla presenza di un nucleo dell’Esercito NBC (Nucleare, Batteriologico e Chimico). Perché tanta enfasi su questo aspetto?

Infine, chiudiamo con una notarella di piccole beghe interne Rai. Ieri si è diffusa la notizia dell’uscita anticipata e consensuale di Andrea Vianello, considerato uno degli ultimi “giapponesi” democratici dentro “questa” Rai. Un consigliere (di cui non facciamo il nome per carità di Patria, tanto ormai sanno tutti di chi parliamo) non ha perso l’occasione per dichiarare che si tratta di una notizia “amara”. Mannaggia la miseria!!! Vianello è stato nominato direttore di San Marino RTV dal 2023 e nessuno, per quella occasione, ha avuto nulla da dire pur sapendo bene che si tratta di una specie di “cimitero degli elefanti”. Vianello, si dimette da quell’incarico dopo 10 mesi e passa poi alle dirette dipendenze dell’AD. Lasciamo perdere per un momento la rescissione consensuale laddove si intende che lo stesso Vianello ha concordato volontariamente la sua uscita e potrebbe anche avere avuto suoi buoni motivi. Ma il tema vero sul quale tutti tacciono (e lo stesso consigliere brilla per meriti particolari) non è tanto su chi esce ma su chi rimane e di cosa si dovranno occupare quelli che ci sono (vedi Bloggorai dei giorni scorsi). Facciamo un esempio tanto per capirci. Bloggorai è stato forse il solo ad occuparsi dell’uscita, pure consensuale, di Stefano Ciccotti, attuale CTO Rai. Senza ombra di dubbio e senza timore di smentite uno dei ruoli più rilevanti e strategici per il futuro dell’Azienda. Eppure, nessuno si è degnato di sollevare un ciglio di attenzione su questo problema. Tutt’ora non si sa nulla se, come e da chi verrà sostituito.

bloggorai@gmail.com

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