Ecco la “riforma” oggi, subito di cui parlare, ecco il tema delle risorse scarse e soprattutto incerte (canone) di cui nessuno vuole parlare. Ecco che la realtà sgretola la fantasia e pone la centralità del tema di avere un Cda a Viale Mazzini autonomo e credibile, eletto/nominato con i criteri imposti dall’MFA che già possono essere recepiti senza aspettare una fantasiosa riforma che chissà se e quando potrà mai essere solo messa in cantiere e figuriamoci realizzata. Tant’è.
Ci predisponiamo in attesa del 12 settembre, sempre che si possa andare a votare. Intanto oggi sul Messaggero, a firma Nello Ajello, si propone un bignamino della situazione abbastanza attendibile che riassume le tre ipotesi praticabili. A – scelta Meloni: il 12 si votano i quattro consiglieri, quali che essi siano, il Governo propone i suoi due nomi e il Cda si forma con il Presidente scelto per anzianità, poi si vedrà. B – scelta FI: congelare tutto in attesa di accordi e magari pure con l’opposizione (Gasparri, uno che se ne intende, dixit “Se non c'è l'accordo globale, dentro la maggioranza ma anche con le opposizioni che gridano Aventino-Aventino! ma intanto hanno gran quantità di direttori e di conduttori Rai schierati a sinistra, si va avanti con il Cda che c'è”) ovvero rimangono Sergio/Rossi, poi si vedrà. Infine, una relativa novità: si nomina solo il consigliere al posto della Soldi, rimane questo Cda che nomina la Agnes come Presidente (e FI è contenta) e rimane Sergio come AD (la Lega è contenta) e si procederebbe a fare la “riforma” e poi, si vedrà. Ipotesi alquanto fantasiosa: anzitutto il Cdà è scaduto per intero e la Legge impone il suo rinnovo, e poi il nome del nuovo consigliere chi lo propone? Lo estraggono a sorte? E infine, tanto sono tutti consapevoli che dire/proporre “fare la riforma” significa semplicemente, banalmente, buttare la palla in tribuna e sperare che qualcuno la raccolga, magari prima del marzo 2027 quando si dovrà affrontare il tema del rinnovo della Concessione.
Adelante, anche senza juicio, il 12 è vicino, molto vicino e pure l’appuntamento al TAR del 23 ottobre è dietro l’angolo.
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