sabato 7 settembre 2024

RAI, il quadro e la cornice, contenuto e contenitore

Foto di ConstantLorelai da Pixabay

Ceci n'est pas une pipe

Speranti e disperati, fiduciosi e pessimisti, complottisti e razionalisti. A Viale Mazzini sono tutti uniti in solo pensiero: che ne sarà di Rossi e dove lo mettiamo ora Sangiuliano? 
Se e quando si farà il prossimo Cda è del tutto secondario.


Lo ammettiamo candidamente: la vicenda politica e umana del Ministro della Cultura non ci appassiona più di tanto ... si sente tanto la puzzetta di già visto, già letto, già raccontato in tanta storia italiana uguale a quella di tante altre parti del mondo. Ci siamo chiesti quale fosse il “tema” prevalente dell’affaire Sangiuliano: il tradimento, la passione, la bugia, la vergogna, le istituzioni, il ruolo degli uomini e quello delle donne, il pubblico e privato etc etc. Alla fin fine, ne abbiamo ricavato che questa storia ha un tratto specifico prevalente: è la somma del tutto, dove gli elementi si confondono e si sovrappongono. Il polpettone italiano è servito e la cucina è tutta a Palazzo Chigi. Ma anche questa non è una storia nuova. Per questo non di dilunghiamo oltremodo: basta e avanza quanto si vede in tv e si legge sui giornali.

E manteniamo il punto sulla Tv, e, in particolare, sulla RAI su quello che ritemiamo il fatto più grave di quanto avvenuto. Sta passando rapidamente sotto silenzio e posto in secondo piano l’intervista rilasciata dall’ex ministro al Tg1 nei giorni scorsi. Eppure si è trattato di un fatto politico mediatico di assoluto rilievo: non c’è memoria di un precedente analogo nella quantità di spazio concesso e nell’ora di maggior ascolto (fuori del Tg, altro fatto anomalo). Il discorso del Presidente della Repubblica in genere dura meno di 18 minuti. Non ci sono memorie di una “imposizione” governativa di tale potenza: “Vai in tv e sostieni la verità” potrebbe essere la frase che ha dato il via a tutta l’operazione. “Obbedisco” ha detto qualcuno a Viale Mazzini o a Saxa Rubra. Chi ha recepito la “direttiva” che appariva ragionevolmente molto anomala?

A ridosso dell’intervista abbiamo registrato un commento “qualificato”: “Questa intervista ha tagliato due teste: Sangiuliano e Rossi”. Si capisce Sangiuliano con le sue lacrime, ma perché anche quella di Rossi? Andiamo con ordine. Il capo Azienda, il primo responsabile è Roberto Sergio (ancor più nella doppia veste di AD e Presidente) e, di conseguenza, la responsabilità “politica” dovrebbe essere tutta sua. Ma, è ragionevole supporre che non ha agito da solo e che possa aver chiesto il conforto del suo DG Rossi. Ci dicono, pare, sembra, vox populi, che Sergio ha provato ad opporre una pallida resistenza e che invece Rossi fosse deciso ad obbedire. Ci dicono pure che ci sia stata una “consultazione” con Chiocci che avrebbe sentito odore di polpettina avvelenata e che, d’intesa con Sergio, avrebbe provato anche lui ad opporsi. NO! Qualcuno ha sostenuto che questa intervista sa da fare, subito!!! Quindi, se ci sarà una “responsabilità” di quanto avvenuto sarà facile immaginare come si svolgerà lo scaricabarile. Qualcuno ha voluto mostrarsi più realista del re. Chi è stato e perché? Proviamo a supporre che quanto ci hanno riferito sia inverosimile, che questa ricostruzione sia fantasiosa ed immaginaria: non ne abbiamo conferma e certezza ma potrebbe anche avere una sua plausibilità che purtroppo non si potrà mai comprovare.

Rimane per certo che quanto successo quel pomeriggio dello scorso 4 settembre ha messo in grande fibrillazione Viale Mazzini e dintorni a partire dalla liceità del fatto in sé e poi dalle possibili conseguenze. Il fatto in sé dovrà esser verificato se è stato fatto uso privato di uno strumento pubblico. La Vigilanza è convocata per martedì prossimo ma potrebbe non essere sufficiente. Ci potrebbero essere profili di attenzione forse anche di livello superiore. Vedremo.

Veniamo poi alle possibili conseguenze per Viale Mazzini. Abbiamo scritto che in questi giorni alcuni hanno tremato e altri hanno tramato. La domanda che molti, tanti, si pongono era ed è tutt’oggi una sola: Rossi cosa farà, rimane in RAI o si vorrà cogliere l’occasione per trovargli migliore e più consona sistemazione fuori Viale Mazzini come, da tempo, sembra noto? Nei giorni scorsi è emerso il suo nome come successore del Ministro e questa mattina leggiamo che si è pensato a lui in successione a Giuli come direttore del MAXXI. Il passaggio, assai suggestivo, sarebbe dal filosofo mancato in mancanza di tesi di laurea al filosofo conclamato di Colle Oppio, dove il tratto comune sono le categorie di appartenenza: amici della Meloni e un solido passato giovanile di fascisteria, oggi rivista e corretta in salsa perbenista e governativa. Rimane il fatto che il nome di Rossi spunta fuori ogni qual volta che si cerca qualcuno da mettere da qualche parte oltre Viale Mazzini. Sul “profilo” e la statura del nuovo ministro, basta leggere quanto oggi si legge di lui, vedi Repubblica con la firma di Giovanna Vitale: “… abbandonò il Fronte della gioventù «pieno di mammolette» per aderire al gruppo estremista Meridiano Zero”… oppure il quadretto che ne ha fatto Dagospia “Al Maxxi si fa subito notare per non distinguere una cattedrale gotica da Le Corbusier, una cornice dal quadro, un vernissage da un negozio di vernici”. Magari ci sarà pure chi sostiene che si tratti di “…persona per bene, civile, amabile fumatore di sigari ed esperto di vini pregiati”.

L’altra domanda che molti, tanti, hanno posto ieri dopo la notizia delle dimissioni del Ministro è stata: ed ora che succede con “Jenny”? torna in Rai? e dove lo mettono? Sangiuliano è direttore e, si sa, semel direttore semper direttore come i Boy Scout. In RAI l’incarico di direttore ti rimane appiccicata addosso con l’Attack anche se non dirigi più nemmeno te stesso. Quindi, necessario trovare adeguata sistemazione “da direttore” e trattandosi poi di un ex ministro non potrà essere certo un direttore di Serie B. Una buona idea già c’è, ci dicono.

Tanti a Viale Mazzini tremano e tramano e aspettano. I giochi sono ancora tutti in corso.

bloggorai@gmail.com

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