domenica 8 settembre 2024

RAI: settimana di minacciosa incertezza

“Sia il vostro parlare sì sì, no no, 

il di più viene dal maligno” (Mt 5,37)

Inizia una settimana buona o cattiva … decidete voi. Sembra di vivere un’epoca di grande incertezza. Viviamo in pace ma abbiamo due guerre alle porte ed entrambe molto minacciose. Viviamo in una apparente prosperità e invece le vicende economiche e sociali del Paese non sembrano andare gran che bene. Viviamo un momento di relativa stabilità politica ma siamo sotto schiaffo di un governo inconcludente.

La RAI è il segno, il simbolo, il tratto distintivo dell’incertezza. Non c’è una sola parola, un solo pensiero, un solo pensiero strategico, un solo personaggio che possa dirsi chiaro e fermo nei suoi intendimenti e possibilità. Il solo parlare generico, incerto e balbettante è “facciamo la riforma” della quale però nessuno sa nulla di cosa si tratta, come si dovrà realizzare, con chi e in quanto tempo. Nei prossimi giorni pubblicheremo quel poco che si sa sulle proposte di riforma un lontano passato: sono ancora valide? 

È incerto tutto l’attuale Cda che non sa se resterà in carica ancora per un anno o forse più, come alcuni vorrebbero, oppure dovrà presto preparare i bagagli per emigrare verso altri lidi. È incerto Roberto Sergio che non sa se resterà in RAI oppure gli verrà trovata migliore collocazione fuori Viale Mazzini. Non ne parliamo di quanto possa essere incerto Giampaolo Rossi, sempre in bilico tra vorrei ma non vogliono, potrei ma non so se vorrei piuttosto che andare a fare qualcosa di meglio e di più (sfumato per la seconda volta il Ministero della Cultura, magari c’è ancora qualche speranza per il MAXXI). Sergio e Rossi legati da un insolito destino: nessuno dei due lo può immaginare. Sui consiglieri non ci pronunciamo oltre: abbiamo già scritto che la cosa più rilevante e significativa che potrebbero fare quelli di opposizione è rassegnare le dimissioni subito per fare in modo che si possa procedere rapidamente a nominare un nuovo Cda con i criteri del MFA. La Soldi ci ha pensato per tempo. Sono incerte le risorse sulle quali RAI potrà contare: ad oggi nessuno è in grado di dire se il canone sarà lo stesso dello scorso anno o no. Sono poi incerte le prospettive degli ascolti che si cominceranno a misurare e pesare dai prossimi giorni. Se continua il trend del recente passato per la RAI saranno dolori e non pochi. Insomma, in soldoni: la Rai tutta è incerta. La domanda semplice semplice allora è: come si fa a governare l’Azienda in queste condizioni? Mistero glorioso.

Veniamo all’incertezza principale di ora, di oggi, prevalente nel “campo largo” che dir si voglia. Ieri è scoppiata la grana di Conte che ha dichiarato lindo e pinto che “Noi non siamo mai stati gli utili idioti di nessuno. Portino presidenti autorevoli e li valuteremo”. Acciperbacco! "Li valuteremo" e, di conseguenza, se l'esito è positivo , li voteremo. Non è una cosetta da poco. È passato poco più di un mese dal proclama “prima la riforma e poi le nomine” al quale il M5S aveva aderito ed ora le carte si rimescolano. Cosa vuol dire questa uscita? Cerchiamo di capire. Anzitutto la dichiarazione in quanto tale che, correttamente, viene interpretata come un’apertura al Governo sulla possibilità di votare il/la presidente in Vigilanza dove alla maggioranza occorrono 3 voti in più di quanti ne dispone. Tradotto in italiano: se ci proponete un nome “autorevole” lo votiamo ovvero votiamo subito qualora fosse.  Bel colpo e tanti saluti al “campo largo” sulla RAI. Ma chi mai potrebbe essere un/a presidente “autorevole”? Detta come l’ha detta si tenderebbe ad escludere la Agnes perché altrimenti l’apertura sarebbe già avvenuta. Dunque, il progetto Rossi/Agnes traballa. E allora? Basta poi aggiungere all’aggettivo “autorevole” la qualifica di “garanzia” e oplà il gioco si potrebbe fare. Dunque, il grimaldello sarebbe “autorevole e di garanzia” ovvero capra e cavoli. Bloggorai sente una fortissima puzza di bruciato come da tempo abbiamo scritto: l’inciucio è dietro l’angolo. Chiudiamo: cosa significano i due termini “autorevole” e “di garanzia”? come si misura l’autorevolezza, quali sarebbero i tratti specifici e chi li valuterebbe? Come si può dire se Tizio è più o meno autorevole di Caia? E poi che significa “di garanzia” (ne abbiamo già sentito parlare quando era in ballo Di Bella sostenuto da un generico e indefinito PD)? Cosa e chi dovrebbe garantire e con quali strumenti normativi? Uhmmmm … che brutta settimana che si prepara.

Domani è prevista la Capigruppo della Camera che dovrà decidere se accodarsi alla decisione del Senato sul votare i quattro consiglieri il prossimo 12 settembre. Voteranno? E se l’uscita di Conte fosse il preludio del possibile “accordo”??? La frase finale delle dichiarazioni del leader 5S è tutto un programma “A me l’ipocrisia non piace … Meloni si è nominata i vertici? Non è che prima se c’era TelePD era meglio”. Chiarissimo: si si … no no! L’età dell’incertezza potrebbe finire prima ancora di cominciare.

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