domenica 15 settembre 2024

RAI: nervosi e confusi


Per i meteoropatici in questi giorni qualcosa gira storto. 
C’è luna piena.

Anche il nervosismo può essere democratico: serpeggia equamente distribuito da tutte le parti. A destra non sanno più trovare il bandolo della matassa: tra le dimissioni di Sangiuliano e la richiesta di condanna a Salvini la tensione aumenta. A sinistra tutto, apparentemente, tace e il che è tutto dire. E un tratto comune alimenta il nervosismo: Super Mario “is back”. Il solo bisbiglio che si ascolta è il plauso di alcuni per il ritorno di Draghi e il che è tutto dire. La Stampa di oggi titola “Politici senza pensiero appesi a Super Mario”. Questo il tema prevalente: quando si forma un vuoto qualcuno lo occupa.

Veniamo alla RAI e al Servizio Pubblico. I titoli di alcuni articoli di ieri meritano una riflessione che, in parte, vi abbiamo largamente anticipato. Il Giornale “RAI, l’ipotesi di un blitz per chiudere la partita su Cda e Presidente”. Il Fatto “RAI, salta Agnes. La destra cerca nome condiviso con l’opposizione”. Il Messaggero “RAI: linea dura di Meloni, Cda subito senza Pd e 5S”. E infine, forse il più interessante, Il Foglio che titola “M.Berlusconi riceve Draghi. Scenari”. E lo scenario che si intravvede sottende “inciuci” a destra e forse pure a sinistra che alimenta ulteriore nervosismo. E se Draghi avesse parlato con la Berlusconi di RAI, di canone e di pubblicità?

Oggi invece merita attenzione l’intervista di Tajani su La Stampa dove riconferma il loro nome, la Agnes come Presidente, e ribadisce che intanoil26 si votano i consiglieri e poi si parlerà di riformare la RAI.

Può bastare per scorgere quanto potrà succedere nei prossimi giorni, alla vigilia del 26 settembre quando Camera e Senato potranno votare i quattro nuovi consiglieri.

Mettendo insieme i diversi punti si scorge qualche novità: A si rafforza il convincimento che il 26 si possa votare; B è possibile che la maggioranza possa rivedere i suoi “punti fermi” (Agnes e Rossi) pur di sbloccare l’impasse e nominare subito il nuovo Cda; C è possibile che si possa aprire uno spiraglio nell’opposizione e “valutare l’autorevolezza” di una proposta per uscire dal vicolo cieco di “prima le riforme e poi le nomine”.  

Mancano solo 11 giorni ... rimaniamo sobri, sereni, pacati, ragionevoli. Le sorprese sono sempre dietro l’angolo, altrimenti non sarebbero tali.

bloggorai@gmail.com

ps: la vendemmia ieri è andata alquanto bene: ottime le uve rosse (Pinot) un po' meno le bianche (Trebbiano e qualche Grechetto) 

 

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