Ieri abbiamo posto il tema di come si potranno orientare le
scelte del Governo di Destra sulla Rai e le abbiamo poste all’interno di un
perimetro dentro il quale si colloca al cento il rapporto con
Berlusconi/Mediaset. Solo in subordine ci sarà quello con Salvini e la sua
personale battaglia sul canone. Siamo convinti che sarà così ma è necessario tenere
in considerazione un cerchio più largo e, forse, di maggiore spessore sia dal
punto di vista sia del valore economico che da quello normativo. In questo
ambito la partita più rilevante è certamente quella sulla rete unica e, in subordine
per quanto interessa la Rai, quella sul “polo della torri”. Intanto, una
bandierina è stata posta con il posizionamento “forte” del Ministro Adolfo Urso
che mantiene il presidio sulle Tlc e ha messo subito il suo pensiero in chiaro:
“Siamo consapevoli che la rete sia un bene pubblico, abbiamo bisogno di una
rete a controllo pubblico”. A rafforzare le posizioni, sempre per stesso
partito, è arrivata la nomina di Alessio Butti, di stretta fede Meloni, come sottosegretario
al MiMi con delega alle Tlc. Messaggio forte e chiaro all’alleato di governo:
su questo argomento ci pensiamo noi! Potrebbe anche essere che questa scelta non sia stata tanto presa bene dalle parti di Mediaset. Ribadiamo la nostra convinzione: in questo
campo si gioca la partita più importante e tutte le altre, compresa quella sulla Rai, diventano
serie B. Rete unica e polo delle torri sii potrebbero intrecciare con il denominatore
comune dato dalla “difesa” dell’interesse nazionale.
Altro ambito interessante che è sembrato alquanto sfuggito
ai radar dei commentatori (solo Vincenzo Vita sul Manifesto ha scritto qualcosa
lo scorso 2 novembre) riguarda l' European Media Freedom Act - Proposal for a
Regulation and Recommendation dove si legge che “The proposed Regulation
includes safeguards against political interference in editorial decisions and
against surveillance. It puts a focus on the independence and stable funding of
public service media as well as on the transparency of media ownership and of
the allocation of state advertising” cioè una parte del cuore pulsante dell’eterna
anomalia del sistema audiovisivo nazionale: il conflitto di interessi e le
risorse di cui i diversi soggetti possono disporre. Non solo, ci sono importanti
aspetti normativi riferiti al ruolo delle piattaforme, al rapporto con gli
utenti, gestione dei dati personali etc. tutti da approfondire.
Per saperne di più:
https://www.medialaws.eu/wp-content/uploads/2022/09/2-22-Citino.pdf
L'EMFA sarà una grana non facile da risolvere per il Governo Meloni
ma non tanto e non solo per quanto può interessare il recepimento degli
orientamenti europei quanto perché implica la necessità vincolante di avere una
visione, un progetto su tutto questo mondo dinamico e complesso rispetto al
quale, finora, dal governo Meloni non si sono avvertiti pensieri compiuti. Ne consegue
la lettura facile dell’incontro dei giorni scorsi tra la stessa Meloni e
Fuortes sui grandi e gravi problemi Rai: per il momento tappiamo i buchi, poi si vedrà.
Intanto, da qui a breve, si dovrà sciogliere il nodo della Vigilanza
Rai, presupposto indispensabile per riprendere il percorso per la stesura del
nuovo Contratto di Servizio e conseguente Piano Industriale. Da notare, by the
way, che ormai sembra definitivamente accettata e condivisa l’opinione per cui
l’attuale AD NON ha un suo piano industriale ma si è impegnato solo a gestire un
residuo vintage di quello precedente con quel mezzo imbroglio della riforma per generi. All’orizzonte
del Governo si profila un combinato disposto di problemi a cavalo tra impegni,
risorse e sfide tecnologiche del Servizio Pubblico non facile da affrontare. E non
sarà un gioco a somma zero: da qualche parte sarà necessario tagliare qualcosa.
Dove, come e quando?
bloggorai@gmail.com
Nessun commento:
Posta un commento