martedì 29 novembre 2022

Gli Smemorati di Viale Mazzini e le icone del nostro tempo

Foto di Samuel1983 da Pixabay

Siamo cresciuti con Miti d’Oggi di Roland Barthes del 1962 e ci siamo poi aggiornati con Nuovi miti d’oggi di Jerome Garcin scritto nel 2007. Bloggorai si occupa di immagine, di segni e significati della televisione e della Rai.  Così, da cinque anni a questa parte ci siamo abituati a pensare che si possono sapere più cose da una goccia d’acqua che da un fiume che scorre, da un granello di sabbia che da una duna nel deserto, da un singolo passo che da un lungo cammino (ovviamente parafrasi).

Da molto tempo ci siamo fatti convinzione che ci sono simboli, tracce, icone, figure narrative che da sole valgono tutto un racconto. Spesso succede pure che sia più facile affrontare temi, problemi e riflessioni a  partire da un piccolo tratto piuttosto che da una vicenda complessa e lunga da riassumere. Così succede che tra domenica sera e ieri siano “emerse” due piccole storie che vale la pena raccontare.  

Iniziamo da quella più recente, quella che oggi occupa molto spazio su giornali (… con la memoria corta). Correva l’anno 2012 (dieci anni addietro) giorno 10, mese dicembre: inizia su Sky la trasmissione Edicola Fiore. Corre l’anno 2022 (dieci anni dopo) inizia su Viva Rai2! ovvero la stessa trasmissione, rivista e corretta in salsa di Servizio Pubblico.  Sul personaggio Fiorello c’è poco da dire: è la cifra esatta tra vuoto e il pieno, la via maestra tra il mi piace  il non mi piace, può essere indifferentemente tifoso della Roma o della Lazio, del Milan o dell'Inter, della Juve o del Toro, può assumere la maschera tra il comico e il tragico, tra il serio e il faceto, tra il tutto e il nulla, tra il molto e il poco. Va bene per tutti i gusti, è ecumenico al punto giusto per non far incazzare nessuno e accontentare i palati di bocca buona.  Un po’ come la rucola: dove la metti metti, sta sempre bene. Ci raccontano che ieri, durante la conferenza stampa, sia stato presentato un video promo a la rapper con le maschere di cartone dei più noti leader politici: ovviamente, ovviamente, non mancava nessuno in rappresentanza di tutto l’arco parlamentare così nessuno si offende. Fiorello ha preso per il culo Coletta e gli altri personaggi in cerca di autore che lo accompagnavano, ha spernacchiato il Tg1  e chi ha proclamato essere lui “il vero uomo del Sevizio Pubblico”. Non ha dimenticato la “riforma per generi” con “non c’è il direttore di Rai2” e via trotterellando fin quando ha messo le mani avanti sapendo di poter cadere indietro: “Se pure faccio il 2% su Rai2 sarà sempre un successo”.

Ecco, su di lui scriveranno gli storici della radio e della Tv. Noi ci limitiamo ad osservare, annotare, quello che rappresenta oggi la sua icona in questa Rai. Fa venire subito in mente un argomento che abbiamo trattato tante volte: lo stato confusionale in cui versa l’Azienda in questo momento per almeno tre buoni motivi. Il primo si riferisce alla cronica mancanza di idee nuove: Fiorello torna a fare quello che ha sempre fatto da oltre 10 anni, virgola più o virgola meno. Non aggiunge nulla di nuovo più di quanto non sia già presente e noto nel mondo dei social con i vari Tic Toc o Instagram. Ripescare Fiorello somiglia tanto a quello che ha fatto Fuortes con il Piano Industriale di Salini: non avendone uno suo da intestarsi è sceso nelle cantine di Viale Mazzini  e tirato fuori dal congelatore la riforma dei generi. Non c’è dubbio che il comico renderà in termini di ascolti: anche Montalbano alla 30a volta che va in onda fa il pieno di telespettatori e se pure si rimandasse in onda Italia Germania ai mondiali del ’70 si può stare certi che porta a casa la pagnotta televisiva. Nulla di male, ci mancherebbe, basta saperlo e non spacciarlo come novità.

Il secondo buon motivo: inutile ricordare cosa è avvenuto nei giorni scorsi quando la trasmissione di Fiorello è stata spostata da RaiUno a Rai Due in un solo battito di ciglio. Pur mantenendo la stessa fascia oraria, i due canali e il loro pubblico sono sostanzialmente differenti e non facilmente intercambiabili tra loro. Ogni rete ha, o dovrebbe avere, al sua identità, il suo percorso editoriale che non si dovrebbe mescolare  l’una con l’altra. Poi, se è vero, come ieri è stato ribadito pure da Stefano Coletta, direttore intrattenimento Day Time,  con un certo tono imbarazzante (tanto che Fiorello lo ha dovuto interrompere) che il comico è il Numero UNO in Italia, in Europa, nel Mondo e oltre l' Universo … allora perché confinarlo in uno spazio residuale come quello del mattino di Rai2? O è vero quanto sostiene Coletta e allora lo utilizzi laddove rende di più oppure è altra cosa … ma di cosa si tratta nessuno lo sa.  

Infine, il terzo buon motivo lo cogliamo nell’essenza, nella natura intrinseca del programma: viviamo in un momento per molti aspetti drammatico ed è sempre bene avere un finestra di buonumore, di battute e di cazzeggio anche su temi seri. Fin qui tutto bene. Meno bene quando invece tutto questo si trasforma nel brodino ripassato in padella dove ci si butta dentro tutto quello che è avanzato in cucina: una trasmissione del genere, per sua natura, giocoforza dovrà trattenersi entro i limiti di quel poco che basta. Come dicono in Bassa Val Tiberina: “Del più ‘nel posso”. 

Seconda storiella che vale la pena raccontare, piccola robetta da gossip di basso impero, ma molto significava, appunto una icona, un cammeo: oggi la solita benissimo informata Tamburino su La Stampa, racconta del dinner placè avvenuto la sera della scorsa domenica 27 al Teatro dell’Opera di Roma (dopo che al San Carlo di Napoli era stata annullata la prima della sera precedente per quanto avvenuto a Ischia). Nel Parterr de Roi figuravamo il selezionatissimo e ristrettissimo fior fiore della Rai, dei suoi ministri allevati in seno e della politica con la P maiuscola e la p minuscola. Tutti serenamente, allegramente, affaccendati a capire, a trattare il proprio futuro, vicino e lontano.

bloggorai@gmail.com


ps: ancora una volta un grande grazie a tutte le lettici, a tutti i lettori, che pure quando non scriviamo nulla come ieri hanno cercato Bloggorai!

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