Per noi che siamo cresciuti giocando nei cortili, calciando su campetti di terra e brecciolino, frequentando parrocchiette ed oratori, tutto quello che ci capita di osservare è un brodino di giuggiole.
C’era un gioco in particolare molto praticato dai maschietti: tre..tre …giù …giù alquanto duro e violento conosciuto da tanti anni (compare anche in una tela di Bruegel).
Si componevano due squadre (e già per scegliere i componenti si litigava per avere i più robusti) e poi si sorteggiava chi stava sotto e chi saltava. Una squadra si formava con un “capotesta” con le spalle appoggiate al muro e gli altri legati ai fianchi in catena. L’altra squadra doveva saltare, uno alla volta e cercare di raggiungere il capotesta per fare spazio agli altri che avrebbero saltato dopo. Completata la “batteria” ci si doveva agitare sul groppone della squadra che stava sotto e dire appunto "tre..tre .. giù ..giù” per fare in modo che i malcapitati sottostanti crollassero a terra. Se invece resistevano, avevano vinto e così via.
Ecco, più o meno, traslato modo, oggi ci viene in mente questa similitudine pensando alla Rai e al suo concorrente Mediaset dopo le dichiarazioni di ieri di Pier Silvio Berlusconi sullo stato di salute del suo gruppo: una squadra sopra e una sotto. La grancassa suona subito forte e chiara: titola il Giornale (roba di famiglia) “Mediaset sorpassa gli ascolti Rai” e poi, giù pe li rami “La richiesta al Governo di intervenire perché Mediaset «non sia avvantaggiata» ma nemmeno «svantaggiata» rispetto ai competitor internazionali, soprattutto per quanto riguarda la tassazione. La critica alla Rai perché ha speso troppi «soldi pubblici» per acquistare i diritti dei Mondiali”.
Esattamente questi gli scenari strategici sui quali dovrà competere la Rai: risorse e ascolti e non si faranno prigionieri, non ci saranno resti da spartire, qualcuno sarà sopra… altri saranno sotto. In entrambi i campi di battaglia, le premesse non sembrano proprio della migliori.
A Viale Mazzini giocano, si trastullano con i numeri adoperati come i magliari di “carta vince carta perde” dove il Cda dibatte su un articolo di giornale su Mediaset che sorpassa Rai salvo poi, il giorno successivo, leggere un comunicato stampa dove si strimpellano enfaticamente numeri che dicono solo una parte di verità e omettono di dire quella più fastidiosa: la distanza di telespettatori tra Rai e Mediaset diminuisce in modo rilevante (vedi Post FLASH di ieri pomeriggio coni numeri in dettaglio). Per qualche buontempone smemorato del CCC, ricordiamo sempre un articolo di Marco mele dello scorso agosto con il titolo “PerdeRai” dove si leggeva che La Rai perde più del triplo rispetto a Mediaset e che, nel giorno medio, perde circa 525 mila telespettatori. Certo, l’articolo era del 6 agosto … Rai mia non ti conosco … ed è immaginabile che molti erano in tutt’altre faccende affaccendati… giustamente. Salvo poi sorprendersi l’8 novembre, con il fresco autunnale, quando si sa che il cervello lavora meglio.
A Viale Mazzini si trastullano e si divertono facendo i “restyling” degli studi, come hanno fatto con quelli di RaiNews 24 e del Tg1, omettendo di affrontare il tema degli ascolti. A Viale Mazzini si divertono e si trastullano con i piani immobiliari e si dimenticano di prendere di petto, a muso duro, il problema del canone. Ieri un attento lettore ci ha segnalato una notizia letta sul Mattino di Napoli: sembrano essere circa 500 mila gli evasori delle bollette elettriche, dove dentro c’è la quota parte di canone. Nel frattempo, la pubblicità continua a calare. In poche parole: la Rai per sostenersi in vita sarà costretta a spendere più di quanto potrà incassare (vedi appunto costo dei Mondiali di calcio) e, in questa direzione, si intravvede poco di buono e lo scriviamo con un residuo filo di ottimismo.
Last minute: ci risulta che i sindacati abbiano chiesto un incontro urgente con il Ministro Giorgetti proprio sul tema canone. C’è da supporre che il ministro, prima di rispondere, si debba consultare con il suo primo interlocutore Salvini che su questo tema non fa altro che ricordare che vorrebbe abolirlo.
Si, ne siamo proprio convinti .. siamo all’inizio di una nuova stagione dove, forse, ci divertiremo assai.
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