Due mondi. Sembrano pianeti diversi, distinti e distanti, quelli che orbitano nella galassia del Servizio Pubblico Radiotelevisivo. Sembra essercene uno, chiamato Viale Mazzini, dove abitano figure ombrose, dai contorni poco definiti e usano un linguaggio non del tutto comprensibile dove pure i segni fondamentali della matematica elementare il + e il – diventano suoni impercettibili. Poi ce ne sono un’infinità di altri, alcuni piccole meteore impazzite, che si aggirano “…nell’Universo Immemore…”.
Ieri ci siamo presi una piccola pausa di lettura e riflessione per cercare di venirne a capo e ricondurre in un unico disegno astrale quanto avviene intorno al pianeta Rai. Impresa ardua e faticosa. Allora ci siamo messi a riordinare le carte, i documenti, e un po’ come si vede nei film, abbiamo attaccato su un apposito pannello tutte le immagini, gli elementi utili e gli indizi connessi tra loro con fili colorati.
Eco cosa ne è venuto fuori:
Il primo indizio è datato ma sempre attuale: il “vecchio” si fa per dire Piano Industriale perché invece, per alcuni, è ancora attuale almeno per la parte “ristrutturazione per generi” che pure ha un suo PostIt a parte. Necessario tenerlo sempre in primo piano perché contiene elementi indispensabili per capire se e come potrà essere elaborato il nuovo Piano Industriale. Secondo indizio ad esso direttamente collegato: la bozza di lavoro (Linee guida) del Nuovo Piano industriale: si tratta di 16 pagine malamente assortite (ne abbiamo parlato). Una società di consulenza (sembra Altman Solon con il supporto di un consulente BCG) è al lavoro per la fase successiva e, ha sostenuto Fuortes sul Corriere, si potrebbe leggere qualcosa a giugno. Indizio con Foto: c’è da inserire velocemente, e non si sa bene come, il tema vendita di Rai Way e, per questo, si è “dimesso” Giuseppe Pasciucco dalla stessa società perché si dovrebbe occupare di questo tema, il Piano industriale, in modo specifico e particolare. Foto a margine: Stefano Ciccotti, attuale CTO ed ex consigliere di Rai Way dimesso per “motivi personali”… accanto alla foto un segno a pennarello rosso con un grande punto interrogativo. Già. Cosa significa e come si “legge” questo fatto con quali conseguenze (dentro e fuori Rai Way) e che potrà mai succedere nella sua area di competenza di Viale Mazzini? Da questa foto parte un filo diretto in altra direzione (Rai Way) che vedremo più avanti. Altro indizio con una immagine di antenne: è in pieno corso la fase di transizione al DVB-T2. Come sta andando? Indizio con testo articolo di Marco Mele dello scorso 31 marzo: “Switch off Tv, tutti perdono ascolti ma la più penalizzata è la Rai”. Di chi la colpa e le responsabilità e come porre rimedio ad un disastro possibile da tempo annunciato?
Lo spazio sul pannello si restringe e bisogna far posto ad altri indizi. Su un Post giallo si legge a titoli cubitali AgCom e “vedi allegato” e indica il recente documento di indirizzo dell’Autorità sul prossimo Contratto di Servizio. Impegnativo da leggere. Da quel post parte una specie di filo di lana rosso che poi si collega direttamente al un fascicoletto con il logo Rai: Bozza di Linee Guida per il Contratto di Servizio 2023-2027 datato 19/11/2021. Da allora nessuna traccia, almeno visibile. Però sappiamo che un solerte gruppo di lavoro è attivo. Si attendono sviluppi. Su un lato del pannello si evidenzia un’area grigia: riforma della governance Rai e vi compaiono tante faccine di deputati e senatori, nonché simboli di partito. Appeso con una puntina pendolano fogli A4 stropicciati e consunti (macchie di maionese o Ketchup) dove si legge: Bozza del documento conclusivo dell'indagine conoscitiva sui i modelli di governance e il ruolo del servizio pubblico radiotelevisivo, anche con riferimento al quadro europeo e agli scenari del mercato audiovisivo. Accipicchia, questo documento è grosso e merita tempo e attenzione ma oggi ne abbiamo poca, ci torneremo. Però intanto scorgiamo due righe sottolineate in rosso che ci portano direttamente verso un altro indizio: Rai senza pubblicità. Porca miseria, non facciamo in tempo a memorizzare un indizio che veniamo distolti da un altro non meno importante. Andiamo a vedere di cosa si tratta. Un grosso spago di canapa collega e ci indirizza verso un altro fascicolo che solo a leggere il titolo viene uno stranguglione: “Decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 208 recante il nuovo TUSMAR “Attuazione della direttiva (UE) 2018/1808 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 novembre 2018, recante modifica della direttiva 2010/13/UE, relativa al coordinamento di determinate disposizioni legislative, regolamentari e amministrative degli Stati membri, concernente il testo unico per la fornitura di servizi di media audiovisivi in considerazione dell’evoluzione delle realtà del mercato”. Alla faccia del Kilimangiaro… in fondo alla riga si legge “mercato” cioè, di cosa stiamo parlando? Di mercato delle tecnologie, di mercato dei prodotti, di risorse economiche di cui gode e/o potrà godere Rai nel suo prossimo futuro? O Mamma mia… il pannello è sempre più complicato e affollato di foto, documenti, foglietti e appunti stropicciati ed è francamente difficile leggere il quadro d’insieme. Attaccata da una parte del pannello, in questa area, c’è una busta di plastica, tipo supermercato con sopra un’etichetta: canone. Cosa vuol dire? Non abbiamo il coraggio di aprirla.
Su un lato si evidenza una grande area tinteggiata di rosso e campeggia un titolo: NOVITA’. In evidenzia il solito fascicoletto A4 però questa volta molto breve, sole tre paginette scarne ma piene di significato. Si tratta del DPCM dei giorni scorsi dove il Governo autorizza la vendita o cessione della quota di maggioranza di Rai Way. Qualche spiritoso ha aggiunto a mano informa anonima un post giallo con grafia incerta e si legge “PD e M5S falsi come soldi bucati.. sapevano tutto!”. Il tema merita un capitolo di enciclopedia a parte. Bloggorai non ha molto spazio e tempo ma ci proverà a scrivere qualche riga. Non ce lo chiede l’Europa ma solo qualche affezionato lettore. Ci accontentiamo e li acconentremo.
Il pannellone con gli indizi e i documenti da studiare è quasi pieno, sarà necessario fare una aggiuntina, una specie di strapuntino. Ci sono ancora tanti temi e, tra questi, uno spicca su tutti: gli ascolti. Non sembrano andare molto bene (tema controverso, è la platea che è diminuita a favore degli OTT). Nella sezione “novità” c’è un post giallo con sopra scritto “Grande successo per la 13a edizione di Don Matteo” e accanto la solita manina maligna aggiunto “in buona compagnia con la 29a replica di Montalbano”. Appiccicato alla bell’e meglio c’è un logo del Tg1 con un titolo sgrammaticato: “scappati di casa oltre 1 milione di telespettatori”. Sembra che qualcuno ha chiesto spiegazioni alla Maggioni ma, sembra, pare, dicono, non ne sa nulla.
Infine, sul pannellone degli indizi sovrasta una mappa delle galassie e si evidenzia un piccolo e strano pianeta, forse un asteroide, che si aggira minaccioso perché in rotta di collisione con Viale Mazzini. Sopra c’è un cartellino con scritto “Gli Italiani, la Guerra e il Papa”. Ma, per quanto ci è dato sapere, al VII Piano e alla Palazzina A di Saxa Rubra, non ne sanno nulla e, ci dicono, il PD non li ha avvisati che oltre il 50% degli abitanti di questo Paese di aumentare le spese per le armi non ne vogliono sapere (vedi sondaggio SWG), anzi, e vengono distratti con altre notizie. Poi, del pensiero del Papa... si va beh ... poi ne parliamo... in un secondo momento .. ora "dobbiamo dare la linea al corrispondente da Kiev del Tg1" che ci fa vedere l'orrore della guerra e ci parla di "cadaveri sotto i cingoli dei carri armati" con aggiunta di qualche "giornalista" esterno che ci mostra come è fatta una trincea.
Oggi c’è una coda di inverno. Ha piovuto e questo è bene, la terra ne aveva grande bisogno. Speriamo che il vento e la bassa temperatura non danneggino la prima fioritura. Speriamo, non ci resta altro da fare.
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