È passata una Pasqua ansiosa, fredda, confusa e sospesa. poco da stare allegri. Non
era mai successo che durante questi giorni la nostra preoccupazione principale
fosse per la Pace minacciata. Non era (quasi) mai successo che facesse freddo.
Non era (quasi) mai successo che fosse tanto confusa: tra chi la memoria corta
e chi ha bene in mente tutto ciò che è successo in questi ultimi 70 anni, tra
Est e Ovest, tra destra e sinistra, tra sinistra e sinistra, tra pacifisti veri
e finti, tra cattolici papisti e cattolici estremisti, tra ottimisti per la
trattativa e pessimisti per la guerra ad oltranza (vinca chi ce l'ha più forte,
missile o default ... fate voi). Non era (quasi) mai successo che ci fosse tanta
confusione sul nostro presente e sul nostro futuro: con o senza condizionatore,
con la crisi economica e sociale alle porte o no.
Nel frattempo, Draghi e i partiti che lo su/sopportano ci
informano che viaggeranno compatti verso le elezioni prossime venture (Corriere di ieri) e che lui
si occuperà di altro (magari la NATO … va a sapere …). Per alcuni sarà un
dramma: dopo tanti anni con un Presidente del Consiglio non eletto nemmeno in
un'Assemblea di condominio, tornare a governare ed assumersi le proprie
responsabilità sarà un problema: non ci erano più abituati. Per altri ancora sarà un pluridramma: i
partiti verranno ridotti e sparpagliati e chi ha avuto ha avuto e chi ha dato
ha dato. Di molti di loro non ricorderemo nemmeno il nome.
Nel frattempo, Fuortes, chi lo accompagna e chi lo sostiene,
(non ) ci fanno sapere che per la Rai quest'anno ci potranno essere dolori di
pancia che nessun farmaco potrà lenire (tantomeno la vendita farlocca di Rai
Way). Piano Industriale, Contratto di Servizio (o viceversa che forse è meglio)
e prospettive economiche (salasso sul canone di circa 300 mln in evasione) non
lasciano pensare nulla di buono.
Nel frattempo il Tg1 ... ci stiamo chiedendo da tempo: ma a Viale Mazzini qualcuno si è accorto da alcuni giorni è in corso una emorragia di telespettatori apparentemente inarrestabile? Anche ieri, rispetto alla settimana precedente, all’edizione delle 13.30 (attenzione: domenica!!!) ne mancano circa 300 mila e a quella delle 20 ne sono svaniti circa 200 mila. Vi risparmiamo il confronto con la domenica dello scorso anno. Ci sarà pure qualche motivo? Ci sarà qualcuno che inizia a preoccuparsi prima che, di questo passo, il Tg1 verrà monitorato tra le “emittenti locali”?
Il problema non è di quando calano ma perché i telespettatori
non crescono.
bloggorai@gmail.com
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