Accanto alla tastiera, sulla mia scrivania, in questo
momento ci sono tre libretti: “Dal mondo del Pressappoco all’universo della
Precisione” di Alexandre Koyré; “Manuale di prudenza” di Baltazar
Gacian e “L’arte del dubbio” di Gianluca Carofiglio (sul qual torneremo
con una nota specifica).
Oggi si avverte molto nervosismo, sembra difficile mantenere la calma, essere prudenti e tenere il punto sulle
riflessioni. Confessiamo, per quanto ci riguarda, una crescente irritazione per l’imbecillità crescente
e diffusa nel territorio nazionale per come la televisione ce ne riporta i segni più tangibili.
Dopo aver letto ed essermi stupito e saziato del pensiero illuminato dei tanti pacifisti da combattimento ed aver scoperto che pure Lucio Caracciolo di Limes e Marco Tarquinio, direttore di Avvenire, sono imputati di filoputinismo preferisco fare un passo indietro. Chissà, forse pure loro si vergognano come il Papa per l'aumento delle spese militari.
Sta passando per la
maggiore un sentimento tale per cui il solo fatto di chiedere, di cercare di
capire, di approfondire e di ricordare perché, per come e per quando avvengono
gli avvenimenti sia diventata un eresia. Il dibattito in Tv con opinioni
diverse??? Ci mancherebbe altro… vanno bene tutti purché siano sereni, pacati,
tranquilli e, possibilmente, la pensano tutti allo stesso modo. Non ne parliamo
poi se si comincia a ragionare su un “dopo” che prima o poi ci sarà, una “pace”
che si dovrà necessariamente cercare. Questo versante è stato completamente
accecato e stordito dalle immagini di orrore e devastazione. Di trattative, di
soluzioni, di quando potrà terminare il conflitto nessuno ne parla e non ha
ancora interesse a farlo.
Dunque, ad ognuno la sua guerra personale quotidiana.
Più o meno, questa in sintesi la lunga conversazione con il nostro barbiere di
campagna e con le nostre edicolanti. Anzitutto dovete sapere che il mio barbiere
inizia a lavorare molto presto. Ci ha dato appuntamento alle 7.30 del mattino e
quando sono arrivato aveva già avuto un paio di appuntamenti. Attenzione: è
maniaco della puntualità cronometrica e se arrivi con qualche minuto di ritardo
e gli gira è capace di annullare l’appuntamento. Tanto per descrivere il personaggio:
nel tempo libero è un professionista di balli tradizionali e tutte le domeniche
partecipa a concorsi nazionali con discreto successo. Ha circa 50 anni,
simpatico, sportivo, tifoso accanito e sempre informato sui fatti di politica
società. Insomma, si potrebbe definire un vero e proprio osservatorio sociale
della comunità: sa tutto di tutti. Poi ci sono le due sorelle che gestiscono l’edicola,
punto di incontro fondamentale della gente di paese, perché situata proprio accanto
al Bar dell’Arci dove si svolge la quotidiana ritualità delle partite a
briscola. La somma di edicola, bar e barbiere porta un discreto risultato su l’aria
che tira nella Val Tiberina. Non è una bella aria. Molti sono semplicemente
incazzati (scusate l’eufemismo): lo sono per il clima, lo sono per i prezzi dei
fertilizzanti, lo sono per le difficoltà ad accedere al famigerato contributo
del 110 per le ristrutturazioni edilizie per poi passare all’aumento di tutto,
alla politica del “tanto so’ tutti uguali”, con il Governo che pensa solo a mandare
le armi e non gli frega nulla di chi lavora.
Di fronte a tutto questo, solitamente mi ritiro dalla discussione,
osservo la mimica facciale e del corpo, e non intervengo, in fin dei conti, nonostante
sono residente in zona da oltre 30 anni, sono pur sempre “un romano” e, per di
più, sanno che ho lavorato molti anni alla Rai. Allora assumo un atteggiamento
prudente e mi limito ad ascoltare.
bloggorai@gmail.com
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