mercoledì 6 aprile 2022

I Diavoli di ieri, di oggi e di domani

Foto di AndreasHolzner da Pixabay

Ci raccontano che il "presunto" Mefistofele che si aggira per i corridoi del settimo piano di Viale Mazzini sia sempre in buona e numerosa compagnia di altre figure dalle dubbie caratteristiche e confusi contorni. Tra queste, una porta appeso al collo un grosso pendaglio a guisa di orologio. A chi gli chiede che ore sono egli risponde “L’orologio è fermo”. E allora perché lo porti appresso, gli si chiede. Ed egli a lui “Perché sia di monito, per il tempo passato, per quello presente e per quello futuro”. Ahhh … già … è vero: tre anni passano presto e uno già è quasi volato via e tracce profonde della Storia Rai ancora non sono state scritte nel granito mentre gli scalpellini sono all’opera per scriverne una nuova (forse, a settembre).

Ecco allora la chiave, per come ci è stata riferita la battuta, che potrebbe aiutare a comprendere la scelleratezza della scelta di affidare una striscia di informazione ad un esterno “di lusso” che andrà in onda a partire, appunto, da settembre su Rai Tre. 

Già: perché proprio “da settembre” e non da domani oppure la settimana prossima? Già, perché questa esigenza, sacrosanta in quanto tale, in assoluto, è drammaticamente necessaria oggi, come lo era ieri in piena emergenza Covid. A settembre, speriamo tutti vivamente, che almeno il Covid sia un lontano ricordo e che il dramma della guerra in Ucraina sia finito. Ciò non toglie nulla, ovviamente, a quanto abbiamo scritto ieri: si tratta di una scelta senza senso e senza contesto di cui questa è solo una chicca destinata a creare più problemi di quanti ne vorrebbe risolvere. Se non c’è uno straccio di progetto, una visione, un intervento globale su tutto il perimetro dell’informazione Rai, scelte di questo tipo sono solo pezzelle, straccetti, più piccole del buco che vogliono coprire.

Tra i punti di ieri non abbiamo evidenziato un ulteriore dettaglio: quanto costerà questa striscia? E come si concilia questo costo aggiuntivo nella teoria del “contenimento dei costi e pareggio di bilancio”? Ricordiamo l’AD pensiero quando si espresse sul tema del taglio alla Tgr: “Fuortes ribadisce i motivi alla base del taglio. In primo luogo “l’alto costo sostenuto dal servizio pubblico per la realizzazione delle edizioni in questione, senza che ne derivino benefici e risultati in termini di ascolto”. NB: sul tema è stato condannato per "comportamento antisindacale".

A proposito ancora di costi: che senso ha il “nuovo studio” a Viale Mazzini quando a Saxa Rubra c’è solo l’imbarazzo della scelta, dove è già tutto pronto alla messa in onda, tecnici efficienti, scenografi, costumisti , trucco e parrucco etc etc…???

Ecco allora che un’altra figura diabolica si materializza nei corridoi del VII piano con appeso al collo un enorme pendaglio a forma di numero e a chi gli chiede cosa possa significare egli risponde e ammonisce severo con il dito indice puntato al viso dell’ignaro interlocutore e con voce tonante esclama “Ricordati che devi contare, ieri oggi e domani”. Il Misero interlocutore con un filo di voce: “Abbia pazienza, detta coì mi mette paura... ma non capisco”. E la Figura a lui “Non importa che tu capisca perché anche io non posso tanto …Vuolsi così la dove si puote e più non dimandare”. Ahhhh … ecco…

Ma intanto, “…la dove si puote..” leggono i giornali? Si informano? Chiedono che succede in giro? Cominciamo: ma il Cda Rai esiste o è una finzione scenica? Risulta a qualcuno che ci sia stata qualche voce tra loro che sia intervenuto, bisbigliato, sussurrato qualcosa a proposito di Piano Industriale, rinnovo del Contratto di servizio, transizione al DVB-T2, risorse economiche (canone e pubblicità), riforma della governance e, non ultimo, calo degli ascolti? Qualcuno ne ha tracce, ci sono notizie della loro voce, del loro pensiero strategico per la guida dell’Azienda???? La sola, unica e costante voce è quella di Riccardo Laganà. Non possiamo e non vogliamo possiamo credere che sia solo.

A proposito di ascolti: chi ci segue ormai da quasi cinque anni sa bene che lo abbiamo scritto e ripetuto ai limiti dell’ossessione: si stanno perdendo milioni di telespettatori in assoluto e, nella transizione al DVB-T2, il Servizio Pubblico ne perde per strada centinaia di migliaia. Anche questa mattina ce li ricordano i dati pubblicati dallo Studio Frasi di Francesco Siliato sul Sole 24 ore: “Sul piccolo schermo si contano in media un milione di spettatori in meno rispetto a un anno prima. Se dovessimo considerare la sola prima serata e non le 24 ore del giorno medio la sforbiciata sarebbe ancora maggiore: fra il primo trimestre 2022 è quello dell'anno scorso a mancare all'appello sono 2,8 milioni di spettatori… Andando nel dettaglio i numeri Auditel elaborati dallo Studio Frasi segnalano per il giorno medio una perdita di audience per tutti gli editori: meno 453. 000 spettatori per la RAI, meno 149.000 per MediasetNon cambia il trend è in prima serata meno 1,2 milioni di spettatori medi in meno per la RAI in meno 383.000 per Mediaset …”. E come rispondono a questa continua e drammatica emorragia? Inventano la striscia “di settembre” seminando il panico in tutta  la programmazione informativa Rai in quella fascia oraria, senza capo ne coda.

Chiudiamo con una nota positiva. Premessa: la nostra “postazione di lavoro” è composta da due televisori (uno sintonizzato su La7 e l’altro su RaiUno), due PC, un Tablet e una radio. Succede che spesso cerchiamo di vedere in sincrono i Tg delle 20 per capire la gerarchia delle notizie e la rilevanza che gli viene assegnata. Esercizio molto utile e interessante perché consente di cogliere la “narrazione”. Dopo di che, ieri sera abbiamo zappato tra Di Martedì con Floris per arrivare a Cartabianca. Complimenti a Bianca Berlinguer: come raramente accaduto, abbiamo capito qualcosa di più sulle notizie del giorno e grazie al contributo del corrispondente da Mosca Marc Innaro che tanto frettolosamente venne “sospeso”. Come abbiamo scritto ieri “con il Tg1 ti stordisci … con gli altri capisci”. A proposito, chissà se il deputato PD Andrea Romano è ancora convinto che il giornalista Rai da Mosca sia quello che rilancia “… senza commenti la versione dei militari di Putin…”. Nota bene: è lo stesso deputato che ha tuonato contro la presenza di Orsini a Cartabianca perché definito come “pifferaio della propaganda di Putin”.

Ps: il mistero sulla puntata di Report dedicata alla stage di Fallujah in Iraq della quale vi abbiamo parlato si infittisce:



Che fine ha fatto ? Chi l'ha visto?

bloggorai@gmail.com

 


 

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