Cerchiamo di scrivere una cosa semplice e veloce e, come al
solito, non possiamo, non vogliamo, scrivere tutto quello che sappiamo (trame e complotti con
possibili trappoloni). Ieri si è svolto un importante CdA a Viale Mazzini con
temi di grande rilievo.
Oggi sull’agenda Rai ci sono tre appuntamenti strettamente
intrecciati tra loro che sono in ordine:
1. 1. possibile cessione della quota di maggioranza di
Rai Way
2. 2. stesura del Piano industriale
3. 3. revisione della modalità di riscossione del canone
Sul primo punto sembra di essere ancora in alto mare. Ieri in
Cda se ne è parlato e cercato di capire quali scenari si possono intravvedere. Sembra
che siano emersi più problemi che soluzioni. Per quanto abbiamo intuito, nelle
intenzioni dell’AD si vorrebbe fare presto e portare a casa il risultato: l’entusiasmo
sul pareggio di bilancio che è il suo mantra e il suo obiettivo esistenziale
passa anche attraverso questa manovra. Ci riuscirà ad andare in porto entro
luglio? Molto complicato ma non impossibile. Fuortes sembra essere preoccupato
della piega che potrebbe prendere un’operazione Rai Way che potrebbe non essere
del tutto “compatibile” e “sostenibile” sia sul fronte interno all’Azienda, sia
sul fronte esterno cioè la politica. Al di la delle forme, che pure pesano, al
momento, sia a Palazzo Chigi che tra i partiti che sorreggono il Governo, girano
opinioni non del tutto univoche sull’argomento. Le domande che si pongono sono
semplici. Al momento Rai Way “costa” a Rai oltre 190 mln l’anno per il servizio
che dovrebbe svolgere: ci sono obblighi dettagliati che la quotata deve garantire
in cambio di tale compenso. Al momento, per quando noto, Rai Way non ha altri
rami di business dove trae profitti significativi: non fa fatto mercato e il solo “cliente” è
Rai. Cosa succederà quando la capogruppo potrebbe non avere più il suo
controllo? Conviene? È utile? In quale
contesto di sviluppo tecnologico? Con quale prospettiva industriale? Di tutto
questo, forse, il prossimo 4 maggio ne sapremo qualcosa di più ne corso dell’audizione
di Fuortes in Vigilanza.
Sul secondo punto, lo abbiamo scritto più volte, si sta
facendo il gioco di “carta vince .. carta perde”. La “carta vince” è dove l’AD
sembra che vuole stressare la società di consulenza (potrebbe esser Altman
Solon ?) per avere il Piano entro luglio. La “carta perde” è nella sua intrinseca
difficoltà a mettere in piedi uno straccio di piano che possa reggere. E quì la
carta perde e di molto: come è possibile predisporre un piano industriale senza
la cornice normativa che dovrebbe sostenerlo? Ci riferiamo, ovviamente, al
Contratto di Servizio. Attenzione: ci sono interessanti novità: per quanto ci è
dato sapere il famigerato “gruppo di lavoro” allestito in fretta e furia a
novembre scorso sembra, pare, dicono, forse… si è arenato e disperso nelle
nebbie del VII piano. Sembra, pare, dicono che non sia più coordinato da
Stefano Luppi ma da Luca Mazzà (direttore RI), sempre in accordo con la consulente
esterna Cinzia Squadrone (diretta emanazione della Presidente Soldi) che, sull’argomento
non si sa bene quali siano le sue intenzioni/indicazioni. Ci riferiscono “Siamo
in attesa di indicazioni dal MISE e AgCom”….??? Annano bene !!! Morale della
favola: il solo punto verosimilmente certo è che l’AD vuole mettere insieme acqua
calda e pan bagnato e arrivare a fine luglio con un risultato in tasca: siamo
stati bravi, abbiamo portato a casa il risultato del “risanamento” delle casse
RAI, che poi sia vero o meno .. che sia utile per il futuro dell’Azienda è tutt’altro
argomento.
Sul terzo punto ci sono dolori di pancia fortissimi e
nessuno sa bene quale medicina prendere per attenuarli. La sola cosa certa è
che dal 2023 il canone Rai non sarà più nella bolletta della luce e si paventa
un forte rischio di ritorno all’evasione stimata in circa 300 mln di euro. Come
si dice dalle mie parti: “di più ..n’el so”. Nessuno è in grado anche solo di
immaginare non tanto la nuova modalità di riscossione riferita a quale modello (circolano
ipotesi suggestive) ma nemmeno di immaginare se questo Parlamento sarà in grado
di affrontare il problema. Tutto molto semplice: siamo a maggio e, considerata
la pausa estiva e al netto di possibili difficoltà di sopravvivenza del Governo,
arriviamo dritti dritti alla prossima Legge di bilancio nonché alle elezioni
politiche prossime venture. Qualcuno, ragionevolmente, è in grado di proporre
scommesse su quale potrà il nuovo modello di riscossione del canone e quale tra
questi potrà essere più vantaggioso per Rai? noi no!
A questo proposito, come il gioco dell’oca, torniamo al
punto 2: il Governo non riesce a fare la rete unica, incontra mille difficoltà
e problemi su tante altre questioni di primario interesse strategico del Paese
e perché mai potrebbe riuscire a far avanzare il progetto “polo delle torri”??? Una piccola foglia di fico per coprire e sostenere altri interessi, dento e fuori Viale Mazzini?
bloggorai@gmail.com
Nessun commento:
Posta un commento