venerdì 29 aprile 2022

Le trame di maggio a Viale Mazzini e dintorni


Lo Hombres hablan des personas ....
Los Caballeros hablan des Cosas

Cerchiamo di scrivere una cosa semplice e veloce e, come al solito, non possiamo, non vogliamo, scrivere tutto quello che sappiamo (trame e complotti con possibili trappoloni). Ieri si è svolto un importante CdA a Viale Mazzini con temi di grande rilievo.

Oggi sull’agenda Rai ci sono tre appuntamenti strettamente intrecciati tra loro che sono in ordine:

1.       1. possibile cessione della quota di maggioranza di Rai Way

2.       2. stesura del Piano industriale

3.       3. revisione della modalità di riscossione del canone

Sul primo punto sembra di essere ancora in alto mare. Ieri in Cda se ne è parlato e cercato di capire quali scenari si possono intravvedere. Sembra che siano emersi più problemi che soluzioni. Per quanto abbiamo intuito, nelle intenzioni dell’AD si vorrebbe fare presto e portare a casa il risultato: l’entusiasmo sul pareggio di bilancio che è il suo mantra e il suo obiettivo esistenziale passa anche attraverso questa manovra. Ci riuscirà ad andare in porto entro luglio? Molto complicato ma non impossibile. Fuortes sembra essere preoccupato della piega che potrebbe prendere un’operazione Rai Way che potrebbe non essere del tutto “compatibile” e “sostenibile” sia sul fronte interno all’Azienda, sia sul fronte esterno cioè la politica. Al di la delle forme, che pure pesano, al momento, sia a Palazzo Chigi che tra i partiti che sorreggono il Governo, girano opinioni non del tutto univoche sull’argomento. Le domande che si pongono sono semplici. Al momento Rai Way “costa” a Rai oltre 190 mln l’anno per il servizio che dovrebbe svolgere: ci sono obblighi dettagliati che la quotata deve garantire in cambio di tale compenso. Al momento, per quando noto, Rai Way non ha altri rami di business dove trae profitti significativi: non fa fatto mercato e il solo “cliente” è Rai. Cosa succederà quando la capogruppo potrebbe non avere più il suo controllo?  Conviene? È utile? In quale contesto di sviluppo tecnologico? Con quale prospettiva industriale? Di tutto questo, forse, il prossimo 4 maggio ne sapremo qualcosa di più ne corso dell’audizione di Fuortes in Vigilanza.

Sul secondo punto, lo abbiamo scritto più volte, si sta facendo il gioco di “carta vince .. carta perde”. La “carta vince” è dove l’AD sembra che vuole stressare la società di consulenza (potrebbe esser Altman Solon ?) per avere il Piano entro luglio.  La “carta perde” è nella sua intrinseca difficoltà a mettere in piedi uno straccio di piano che possa reggere. E quì la carta perde e di molto: come è possibile predisporre un piano industriale senza la cornice normativa che dovrebbe sostenerlo? Ci riferiamo, ovviamente, al Contratto di Servizio. Attenzione: ci sono interessanti novità: per quanto ci è dato sapere il famigerato “gruppo di lavoro” allestito in fretta e furia a novembre scorso sembra, pare, dicono, forse… si è arenato e disperso nelle nebbie del VII piano. Sembra, pare, dicono che non sia più coordinato da Stefano Luppi ma da Luca Mazzà (direttore RI), sempre in accordo con la consulente esterna Cinzia Squadrone (diretta emanazione della Presidente Soldi) che, sull’argomento non si sa bene quali siano le sue intenzioni/indicazioni. Ci riferiscono “Siamo in attesa di indicazioni dal MISE e AgCom”….??? Annano bene !!! Morale della favola: il solo punto verosimilmente certo è che l’AD vuole mettere insieme acqua calda e pan bagnato e arrivare a fine luglio con un risultato in tasca: siamo stati bravi, abbiamo portato a casa il risultato del “risanamento” delle casse RAI, che poi sia vero o meno .. che sia utile per il futuro dell’Azienda è tutt’altro argomento.

Sul terzo punto ci sono dolori di pancia fortissimi e nessuno sa bene quale medicina prendere per attenuarli. La sola cosa certa è che dal 2023 il canone Rai non sarà più nella bolletta della luce e si paventa un forte rischio di ritorno all’evasione stimata in circa 300 mln di euro. Come si dice dalle mie parti: “di più ..n’el so”. Nessuno è in grado anche solo di immaginare non tanto la nuova modalità di riscossione riferita a quale modello (circolano ipotesi suggestive) ma nemmeno di immaginare se questo Parlamento sarà in grado di affrontare il problema. Tutto molto semplice: siamo a maggio e, considerata la pausa estiva e al netto di possibili difficoltà di sopravvivenza del Governo, arriviamo dritti dritti alla prossima Legge di bilancio nonché alle elezioni politiche prossime venture. Qualcuno, ragionevolmente, è in grado di proporre scommesse su quale potrà il nuovo modello di riscossione del canone e quale tra questi potrà essere più vantaggioso per Rai? noi no!  

A questo proposito, come il gioco dell’oca, torniamo al punto 2: il Governo non riesce a fare la rete unica, incontra mille difficoltà e problemi su tante altre questioni di primario interesse strategico del Paese e perché mai potrebbe riuscire a far avanzare il progetto “polo delle torri”??? Una piccola foglia di fico per coprire e sostenere altri interessi, dento e fuori Viale Mazzini?

 bloggorai@gmail.com

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