Anzitutto la segnalazione di un articolo sul Foglio, a firma Luciano Capone, sulla quantità e qualità di informazione proposta dalla RAI. Molto interessante: c'è molto da riflettere su come e con quali strumenti il Servizio Pubblico adempie ai suoi obblighi istituzionali.
In questi giorni di crisi politica, inoltre, tutti ubriachi del palinsesto estivo alla Techedeche, pochi sembrano avere un guizzo di proposizione. Ci aspettiamo una "maratona Mentana" per sapere, capire, valutare cosa succede in questo Paese?
Già... cosa succede e quali potrebbero essere le conseguenze immediate e future per Viale Mazzini in caso di nuove elezioni?
Il primo ingorgo si potrebbe creare all'incrocio tra Vigilanza e MiSE dove la posta in palio rimane il Piano industriale.
Ammesso e non concesso: perché Di Maio dovrebbe "regalare" il via libera al Piano che verrebbe a buon gioco di una RAI potenzialmente leghizzata da un probabile esito elettorale favorevole a Salvini?
E il canone? È noto che la Lega ha nel mirino la sua abolizione. Se vince?
Questi sono solo alcuni dei tanti interrogativi che poggia comunque su una certezza granitica: in tempi di crisi politica tutti, o quasi, cercano di defilarsi in attesa dei riposizionamenti. Ergo: tutto si rallenta.
Per il resto... tutti al mare ... l'unico problema che interessa la RAI in questo momento è chi condurrà Miss Italia (Insinna è saltato).
Speriamo che almeno qualcuno si ricorda di innaffiare le piante.
bloggorai@gmail.com
Nessun commento:
Posta un commento