Ieri abbiamo dato notizia per primi di una presunta nomina come DG di un certo Matassino all'interno della proposta dei riassetto organizzativo in CdA per domani. Vediamo: se fosse vero, una follia nel metodo e nel merito. Nel metodo: la figura del DG non è prevista dalla Legge del 2015 che, anzi, proprio nell'ampliamento dei poteri all'AD incardina la sua essenza. L'AD dovrebbe riassumere tutte le capacità manageriali, organizzativa e relazionali che gli consentirebbero la gestione più efficiente dell'Azienda. Non ne ha e non dovrebbe averne bisogno. Se non è in grado, se ritiene di non potere gestire l'Azienda si ponga una domanda e si trovi una risposta. Ma poniamo pure che sia opportuno, più che necessario, allora la figura dovrebbe somigliare ad uno dei quei personaggi tipo il capo degli uscieri, uno di quelli che conosce ogni anfratto, ogni singola persona, ogni singolo specifico tema e argomento, passato, presente e futuro che interessano la Rai e non un signor Nessuno che fino a poco tempo fa è probabile che ignorasse del tutto la logica, la natura del Servizio Pubblico (iniziali maiuscole). Questa figura altri non potrebbe essere che un dirigente interno (è mai possibile che non si fida di nessuno? che non ci sia un cane di direttore centrale che possa assumere questo ruolo? Di certo, manda un bel segnale a tutta l'Azienda: un colpo di strategia geniale! Ma veniamo al merito: di cosa dovrebbe occuparsi il DG? quali competenze e quale ruolo rispetto ai direttori attuali di rete e testate e, anzitutto, quale "peso" rispetto ai prossimi direttori delle nuove strutture? si tratta di una semplice "intermezzo" una specie di cinghia di trasmissione senza poteri oppure assume un ruolo direttivo pesante. I direttori risponderebbero a lui o all'AD?
Veniamo al Piano Industriale. Si fa grande fatica a leggerlo perchè si avverte che è scritto con una grammatica monca, un vocabolario scarso, una visione traballante. Come tutti i figli di padre incerto, non si capisce mai bene a chi somiglia. Poniamo un termine che dovrebbe essere centrale: la coesione sociale. Quando tutti avranno la fortuna , il piacere di leggerlo attentamente, noterete come queste due parole sembrano assenti del tutto. Non emerge la centralità, la drammaticità, di questo concetto tipico, proprio, essenziale del Servizio Pubblico. Ecco dove si concentra la natura del piano culturale che manca, più che di quello industriale che si legge: nella mancanza di termini, di parole, pensieri e visioni di una Rai prossima ventura che non pensa solo ai tablet o alla pubblicità ma che guarda al Paese tutto intero. Ed ecco che veniamo ad una interessante novità. I lettori perdoneranno a chi vi scrive di avere una certa età e i capelli bianchi, ma qualcosa che abbiamo letto ci ha lasciati sorpresi. Eravamo convinti che quando il Piano e i suoi esegeti parlavano di ristrutturazione per "generi" intendessero quelli relativi ai contenuti. Zacchete: non è vero! la prima divisione per "generi" è tra maschi e femmine!!! Vedere per credere: a pag. 11 del Piano si legge: "rimodulazione dell'offerta tematica valorizzando Rai 4, Rai Gulp, Rai 5 e Rai Storia introducendo un nuovo canale femminile dalla sintesi di Rai Premium e Rai Movie e i due nuovi canali inglese e istituzionale".
Fenomenale!!! geniale !!! fantastico!!! sarà possibile vedere per le femminucce programmi su come fare le fettuccine di Nonna Pina e come fare i merletti con il filo da pesca o viceversa per i maschietti come smontare un carburatore della Fiat 850 con la mano sinistra e occhi bendati piuttosto come tagliare la legna con il filo interdentale. Ci credo bene che la Vigilanza ha rinviato ancora una volta la visione del Piano, potrebbe non avere il coraggio di credere a quello che leggono. per non dire della confusione che regna in casa PD: avevano minacciato l'Aventino in caso di presenza di Foa e ora chiedono il rinvio perchè oggi si dovrebbe tenere la loro Direzione nazionale.Va bhè, l'abbiamo buttata in caciara...In Vigilanza si gioca la partita della seconda fase dell'offensiva del Tet .. aspettare sulle rive del Mekong che qualcuno si aggrappi ad un tronco con la speranza di arrivare alla foci integro.
Come abbiamo scritto molto tempo fa: Mario Orfeo dovrebbe essere il nuovo Presidente di Rai Way, l'uomo giusto al posto giusto, è nota infatti la sua corposa esperienza sulle tecnologie di trasmissione, 700 Mhz, impianti tecnici, 5G,, tralicci, cavi, ponti radio etc etc etc ....
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